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Regionali, Fitto: “PdL tra Palese e D’Ambrosio”

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A meno di cinque mesi dalle Regionali, i giochi sembrano quasi fatti nel centrodestra, che punta molto sul Salento ed in particolare sul Capo di Leuca. È quanto emerso da un incontro con il Ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, al quale abbiamo innanzitutto chiesto chi si prospetta come candidato Presidente alle Regionali e sarà salentino. “Credo che nei prossimi giorni ci potrà già essere l’ufficializzazione del candidato”, ammette il Ministro, “stiamo lavorando su due ipotesi: una di carattere prettamente politico che riguarda il capogruppo uscente del PdL Rocco Palese (salentino di Acquarica del Capo), che ha il sostegno di tutti quanti, e l’altra, espressione della società civile, che è inerente a Stefano D’Ambrosio (magistrato barese, Ndr). Se dovesse prevalere l’orientamento per una scelta politica, allora non c’è dubbio sul nome di Palese, da tanti anni impegnato in Regione. Se dovessimo, invece, propendere per una candidatura esterna, che ha l’obiettivo di allargamento del consenso, quella di D’Ambrosio mi pare un’ottima soluzione”.


Al Ministro abbiamo anche chiesto di spiegare, a chi come noi non è illuminato dal “genio della politica”, il senso di una riunione dal titolo “Rilancio dell’attività politica nel Capo di Leuca”. Cosa vuol dire? “Che abbiamo iniziato un percorso positivo”, ci ha risposto Raffaele Fitto, “frutto anche di un confronto seguito ad una serie di difficoltà emerse in questo periodo. L’obiettivo è quello di recuperare una compattezza di carattere politico e in particolare, a Tricase, di rilanciare con convinzione l’azione dell’Amministrazione comunale. La presenza mia e del presidente della Provincia Gabellone ha come obiettivo quello di stabilire in modo concreto ed operativo un programma che preveda scelte concrete e la collaborazione di tutti per intervenire sui problemi di questo territorio, consapevoli come siamo che i problemi di Tricase non sono solo di questa città, ma riguardano un’intera area, molto più ampia, e per la quale c’è da parte nostra la massima attenzione”. E a proposito di Tricase, ha una certa valenza politica il passaggio ufficiale del sindaco Antonio Musarò nelle fila del PdL. Così, secondo Fitto, da ora in poi il cammino dell’Amministrazione tricasina dovrebbe essere in discesa: “Sono convinto che il lavoro fatto in questo periodo, i numerosi incontri tenuti e quest’ultima riunione, servano a voltare definitivamente pagina rispetto ad una fase che non avrà certamente entusiasmato, me ne rendo conto, i cittadini di Tricase e che sicuramente va superata. Mi pare di poter dire che da parte di tutti ci sia la consapevolezza di questo”.


Giuseppe Cerfeda


 


Il centrosinistra ancora con Vendola?

Nichi Vendola

Nichi Vendola


Il centrosinistra ad un bivio in vista delle prossime Regionali: riconfermare la fiducia al presidente uscente, Nichi Vendola, nonostante gli scandali sulla Sanità, o trovare una valida alternativa in tempi ristretti, vista l’imminenza della competizione elettorale a marzo 2010? Al momento, nonostante le perplessità dell’Italia dei Valori (ma anche di alcune aree della Sinistra radicale), che ha chiesto discontinuità proponendo dapprima il nome di Francesco Boccia e poi quello del Pubblico Ministero Clementina Forleo, l’orientamento sembrerebbe premiare la riconferma del Governatore uscente, sulla base dell’idea di “buon governo” da sostenere e sull’appoggio che l’asse del nuovo PD pugliese, composto da Sergio Blasi e Michele Emiliano, ha promesso allo stesso Vendola. E se l’ipotesi Forleo resta priva di fondamento, l’unica alternativa resta appunto quella di Boccia, candidato scelto nel 2005 da D’Alema e poi sorprendentemente battuto nelle Primarie interne alla coalizione per la corsa alla candidatura regionale proprio dallo stesso Vendola. Su Boccia si muovono le attenzioni del centro, che vedrebbe nell’economista una figura più moderata, su cui poter imbastire un’alleanza di governo: se, infatti, l’UdC ha chiarito ufficialmente di voler correre da solo in quasi tutte le regioni, in Puglia potrebbe riproporsi un’alleanza sulla base di quelle concluse alle ultime Provinciali, in particolar modo a Brindisi. Lo scudocrociato potrebbe, dunque, dar vita col centrosinistra ad una grande alleanza meridionalista, che secondo i vertici UdC non potrebbe tuttavia prescindere da un candidato inquadrato su posizioni moderate, come lo stesso Boccia. Il sogno mai nascosto dei centristi è, però, quello di candidare Adriana Poli Bortone: la Senatrice leccese, secondo un recente sondaggio dell’Istituto Crespi, sarebbe uno dei due nomi (insieme a Emiliano) a riscuotere sulla carta un notevole successo elettorale, in caso di candidatura alle Regionali. Ma il clima intorno al suo nome sembra cambiato in questa fase delicata di vicende giudiziarie leccesi (il caso Iskenia e quello di via Brenta), che potrebbero averla indebolita mediaticamente. Per quel che riguarda Vendola, l’UdC è stato chiaro: non è un no alla persona, ma ad una fase politica ritenuta conclusa, che guarderebbe più a modelli passati che a prospettive future. Ma anche qui, fino a qualche giorno fa, il no sembrava persino incondizionato, mentre col passare dei giorni i toni appaiono sempre più distesi: che anche l’UdC stia mettendo da parte eventuali veti su Vendola? C’è chi, invece, ritiene sia solo una mossa in attesa di assestare un colpo a sorpresa: costringere il PD a confluire sul nome di Emiliano (che si è sempre detto contrario a candidarsi alle prossime Regionali) e dar vita ad un’asse che prevedrebbe la vice presidenza alla Poli Bortone. Intanto, il Presidente uscente, in attesa di vedere sciolti gli ultimi nodi circa la sua ricandidatura e le alleanze, terrà già una manifestazione elettorale il 15 novembre: anche se in maniera ufficiosa, dunque, pare pronto ad aprire la campagna elettorale.


Mauro Bortone


Attualità

Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano

“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

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«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.

Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.

Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.

Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.

«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».

I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).

«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.

«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.

L’IMPIANTO

Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.

Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.

Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.

L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.

I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.

MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE

I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.

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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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