Attualità
Covid e restrizioni: a primavera liberi tutti?
Allo studio un nuovo calendario per giungere alla fine di aprile ad un vero e proprio ritorno alla normalità. L’obiettivo tutt’altro che nascosto è anche quello di favorire l’arrivo dei turisti stranieri e la ripresa dell’economia consentendo maggiori libertà per l’ingresso in negozi, bar, ristoranti e alberghi. Novità anche a scuola

Il miglioramento dei dati della pandemia di Covid-19 porterà a breve a nuovi allentamenti delle misure di restrizione. Lo ha annunciato il premier Mario Draghi, che ha promesso una «road map delle riaperture» per i prossimi giorni.
Anche se la discussione continua e i pareri rimangono divergenti è possibile un allentamento graduale delle ultime restrizioni in vigore: entro il 30 aprile se non sarà «liberi tutti» ci assomiglierà parecchio.
Verrebbe eliminato il green pass per la maggior parte delle attività, resterebbe l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori e per gli over 50 fino, almeno fino al 15 giugno. A Palazzo Chigi si lavora per il nuovo decreto che dovrebbe essere approvato tra la prima e la seconda settimana di marzo. A quanto trapela il provvedimento potrebbe entrare in vigore dal 1° aprile: la data simbolo, che segnerebbe l’inizio del percorso verso la libertà augurandoci tutti non sia un triste pesce d’aprile.
Intanto il giorno prima, il 31 marzo scadrà lo stato di emergenza che il governo non rinnoverà perché i contagi continuano ad essere in calo, i reparti ospedalieri da tempo non sono più in sofferenza, e da ogni angolo d’Italia numeri e segnali sembrano sempre più confortanti.
Con ogni probabilità verrà stilato un nuovo calendario per giungere alla fine di aprile ad un vero e proprio ritorno alla normalità.
L’obiettivo tutt’altro che nascosto è anche quello di favorire l’arrivo dei turisti stranieri e la ripresa dell’economia consentendo maggiori libertà per l’ingresso in negozi, bar, ristoranti e alberghi.
Green pass
L’argomento che genera la discussione più accesa tra ministri e tecnici è quella relativa al green pass. Le Lega di Salvini vorrebbe fosse definitivamente messo da parte dal 1° aprile ma difficilmente Palazzo Chigi e ministero della Salute daranno l’ok anche perché il certificato verde dovrà “stimolare” chi non lo ancora fatto alla somministrazione della terza dose del vaccino.
Bar e ristoranti
L’obbligo di esibire il green pass rafforzato per sedersi e mangiare al tavolo di bar e ristoranti all’aperto non sarà rinnovato. Il governo dovrà decidere se firmare un nuovo decreto per rinnovare il green pass per la ristorazione al chiuso. Oppure limitarsi a chiedere di mantenere la mascherina indossata quando ci si alza dal tavolo.
La quarantena
Dopo aver eliminato il tampone per chi arriva dai Paesi Ue, il governo vuole rendere più agevoli gli ingressi anche per chi proviene dagli altri Stati. A meno che non ci siano condizioni pandemiche gravi nei Paesi di provenienza, le ordinanze della Salute che impongono la quarantena o il test non saranno rinnovate.
Alberghi
Il 31 marzo scade l’obbligo di green pass rafforzato anche per alberghi, sagre e fiere, centri congressi. Il governo è orientato a eliminarlo per favorire l’arrivo dei turisti stranieri, che altrimenti sceglierebbero di andare in vacanza in altri Paesi. L’idea che prevale è far cadere la certificazione verde per gradi nel mese di aprile, fissando le date a seconda della curva pandemica. È anche possibile venga decisa la richiesta di tamponi per eventi particolarmente affollati.
Piscine e palestre
Per le attività all’aperto decade l’obbligo di green pass rafforzato dal 31 marzo mentre per gli sport al chiuso, probabilmente si resterà prudenti mantenendo le attuali regole ancora ancora per qualche settimana.
Stadi
Dal 1° aprile gli stadi potranno tornare ad ospitare il pienone per le partite: la capienza di spettatori dovrebbe tornare al 100%.
Trasporti
Scade l’obbligo di esibire il super green pass sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e su quelli del trasporto pubblico. Anche in questo caso si sta valutando l’allentamento delle misure per favorire il turismo.
Mascherina nei luoghi chiusi
A riguardo, almeno per il momento è bene non farsi illusioni, il ministro della Salute Roberto Speranza ha già annunciato un’ordinanza che rinnoverà l’obbligo di indossare le mascherine in tutti i luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private.
Non sarà invece rinnovato l’obbligo di utilizzo delle mascherine Ffp2 per gli spettacoli all’aperto mentre si attende di sapere fino a quando sarà rinnovata l’ordinanza che impone la mascherina per spettacoli al chiuso in teatri, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo e per gli eventi e le competizioni sportive che si svolgono al chiuso.
A scuola
Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso ha chiesto la fine dell’emergenza sanitaria anche per la scuola dal prossimo 1° aprile. Questo comporterebbe la fine per la DAD per i non vaccinati, la fine delle quarantene e lo stop all’uso delle mascherine. Si tratta di richieste che dovranno però essere discusse e approvate dagli esperti. Al momento non pare vi sia unanimità sulla scelta da intraprendere.
Colori
Probabilmente anche dopo il 1° aprile si potrà fare riferimento ai colori per il grado di contagio delle singole regioni. Soprattutto il governo potrebbe riservarsi di introdurre i restringimenti da «zona rossa», laddove dovessero verificarsi focolai.
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
Alessano
Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento
Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

“Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.
L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.
I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.
L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.
Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).
“Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.
Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.
Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.
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Attualità
Scivolone a Maglie: il 25 aprile diventa Festa della Repubblica
Clamorosa svista sui manifesti del Comune e non è la prima: un anno fa la foto dell’attore Gifuni al posto di quella di Aldo Moro. E c’è anche chi dice “errore voluto per cancellare vero significato della Liberazione”

Maglie, i manifesti comunali confondono il 25 aprile con la Festa della Repubblica: polemiche e sconcerto
A Maglie il 25 aprile arriva… con una svista. In questi giorni, i cittadini hanno notato affissi nei punti principali della città dei manifesti del Comune che annunciano le celebrazioni per la “Festa della Repubblica”, dimenticando però che la data in questione è quella del 2 giugno.
Il 25 aprile, infatti, è storicamente e istituzionalmente riconosciuto come la Festa della Liberazione, giornata simbolo della fine del nazifascismo in Italia.
Una svista? Forse. Ma in città c’è chi si chiede se si tratti di un errore davvero casuale o se ci sia, invece, una scelta più sottile dietro, considerando l’orientamento politico di centrodestra dell’attuale amministrazione comunale.
Non sarebbe la prima volta che a Maglie si inciampa sulla memoria storica. I più attenti ricorderanno il clamoroso scivolone di un anno fa, quando furono realizzati manifesti commemorativi per Aldo Moro… con la foto di un attore che lo interpretava (Gifuni), anziché del vero statista magliese.
Il gruppo di opposizione “Maje Noscia” ha commentato così l’accaduto con un post sui social:
“CHE CONFUSIONE!!!
A Maglie si anticipano le celebrazioni: sembra infatti che la Festa della Repubblica sia arrivata con un mese e mezzo d’anticipo, confusa con il 25 aprile che pare quasi scivolare via, confuso con un’altra ricorrenza.
Un refuso? Forse, ma l’ennesimo…
Anche gli errori più piccoli, quando toccano la memoria storica, ci ricordano quanto sia fondamentale conoscere — e riconoscere — la Storia.
Perché senza studio, attenzione e consapevolezza, si rischia di confondere le date… e, più grave ancora, il senso.
Il 25 aprile celebriamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ricordarlo con esattezza è un dovere. Civico, culturale e democratico.”
La speranza è che, al di là delle appartenenze politiche, si possa riportare al centro l’importanza del rispetto per la memoria collettiva e per le ricorrenze che hanno segnato la storia democratica del nostro Paese.
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