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Attualità

Ricchi e poveri del Salento: la classifica dei redditi per Comune

La classifica evidenzia un balzo in avanti di San Cassiano ed un Capo di Leuca che arranca: i numeri dai paesi

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Capo di Leuca fanalino di coda per redditi dichiarati. Ma alcuni Comuni fanno eccezione. È quanto emerge

da uno studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma, diretto dal data analyst Davide Stasi che ha

elaborato le dichiarazioni dei redditi 2022, riferite all’anno d’imposta 2021 caratterizzato da una forte

ripresa post-Covid.


«Tutti i comuni salentini», spiega Davide Stasi, «hanno registrato un aumento dei valori medi rispetto agli

anni precedenti. La Puglia e la provincia di Lecce seguono in scia al trend positivo nazionale».


In generale c’è stata una crescita significativa del reddito da lavoro autonomo (+14,7 per cento) ovvero quei

lavoratori che hanno ripreso le attività dopo un lungo periodo di restrizioni.


Restringendo il campo al Salento è San Cassiano a sorprendere per crescita: il reddito pro-capite è

aumentato di 1.727 euro nel triennio 2019-2021. Merito di una maggiore attenzione verso gli investimenti

e di uno sviluppo progressivo di un’area produttiva ad alta vivacità. A Lecce, Sternatia, Maglie, Calimera

risiedono i contribuenti più ricchi della provincia mentre il Capo di Leuca arranca.


«Mentre nelle prime dieci posizioni dei Comuni del Leccese, per redditi assoluti», chiarisce Stasi, «non c’è

alcun comune costiero e l’area rappresentata è quella, grosso modo, del centro nord della penisola

salentina».


Dietro il capoluogo si piazzano Sternatia (18.970 euro), seguita da Maglie (18.710 euro), Cavallino (18.172

euro), Calimera (17.657 euro), San Cassiano (17.416 euro), Soleto (17.402), San Cesario di Lecce (16.959

euro) e Galatina (16.099 euro).


Il Capo di Leuca è l’area geografica dove i contribuenti dichiarano di meno ma sono i più penalizzati

dall’assenza di infrastrutture.


Si parte da Racale dove le dichiarazioni hanno raggiunto una media di 13.040 euro, proseguendo con

Cannole (12.943 euro), Melissano (12.873 euro), Ruffano (12.839 euro), Taurisano (12.595 euro), Salve

(12.478 euro), Ugento (12.393 euro), Morciano di Leuca (12.062 euro), Alliste (12.036 euro) e a chiudere,

Presicce-Acquarica (11.945 euro).


Se si confrontano i dati partendo invece dalla crescita pro-capite rispetto all’anno fiscale precedente (2020)

è Martignano, altro comune della Grecìa salentina ad aver avuto l’incremento più consistente (1.221 euro),

poi Patù (1.097 euro), Sogliano (1.067 euro), Lecce (1.053 euro), Otranto e Seclì (1.027 euro), Melpignano

(963 euro), Corigliano (956 euro), Martano (951 euro) e Carpignano (935 euro).


Guardando alle sole città capoluogo di provincia, quello salentino ha il reddito pro-capite più alto, superiore

anche a Bari: 22.086 euro contro i 21.405 euro della città metropolitana. A seguire Taranto (19.576 euro),

Brindisi (19.015 euro), Foggia (18.209 euro) e la Bat: Trani (16.672 euro), Barletta (15.226 euro) e Andria

(13.802 euro).


In Puglia sono stati ben 2.589.763 i contribuenti che hanno assolto all’obbligo di presentazione della

dichiarazione ai fini dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef). Lo hanno fatto attraverso il

«modello Redditi» (ex Unico) con 570.940 trasmissioni all’Agenzia delle entrate oppure con il modello 730

(1.500.083 invii) o in via indiretta in quanto sottoposti alle trattenute da parte di chi eroga loro i compensi

(518.740 certificazioni uniche). I pugliesi rappresentano il 6,3 per cento del totale in Italia (41.497.318).

Rispetto all’anno precedente sono aumentati di 22.454 unità (erano stati 2.567.309 nel 2021) e hanno

dichiarato 2,3 miliardi di euro in più.


Il reddito complessivo ammonta a 44,6 miliardi di euro contro i 42,3

dell’anno prima. Cresce, perciò, il reddito medio dei pugliesi: da 16.930 euro a 17.670. Per avere un’idea più

generale, può risultare utile un raffronto rispetto alla forbice rappresentata dalla regione con il reddito

medio più elevato ovvero la Lombardia (26.620 euro) e quella con il reddito medio più basso ovvero la

Calabria (16.300 euro). Il reddito medio degli italiani è di 22.540 euro.


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Santa Caterina, strada intitolata al Giudice Sodo

L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada della marina di Nardò al compianto “Pretore d’assalto”

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L’amministrazione comunale ha deliberato l’intestazione di una strada di Nardò, precisamente nella marina di Santa Caterina, al compianto giudice Angelo Sodo.

L’iniziativa è stata proposta da Carlo de Bartolomeis, diciassettenne, studente del Liceo Scientifico Banzi di Lecce e nipote del giudice Angelo Sodo.

Il giudice Sodo è ricordato per quanto si spese in favore della comunità neretina e non solo, tutelando beni paesaggistici dalle speculazioni edilizie.

Pretore di Nardò per 42 anni, Consigliere di Cassazione, Presidente della Commissione Tributaria di II grado della Puglia, sez. di Lecce e docente universitario presso l’Università di Bari.

Per i tempi furono innovative le sue sentenze, come il sequestro dei volatili al di sopra del Parco Naturale di Porto Selvaggio affinché i bracconieri, se colti in flagranza di reato con la selvaggina, sarebbero stati punibili o arrestati per Legge.

Tante le altre sue sentenze conosciute, adottate negli anni a cavallo tra il 70 e il 90.

Inoltre, fu il “Pretore d’assalto” a preoccuparsi e a far porre il limite di velocità sulla strada che collega Nardò alle marine, teatro di numerosi incidenti mortali.

L’idea iniziale era, come di prassi, porre il limite di 50 km/h lungo il tratto di strada (attuale via Benedetto Leuzzi e Str. Santa Caterina) e, così, assieme al sindaco di Nardò di quegli anni, si recarono ad acquistare i paletti con sopra il limite di velocità.

Per sfortuna da un lato, ma per fortuna dal lato che riguarda la sicurezza stradale, il giudice Sodo ed il sindaco, non trovando divieti di oltrepasso di 50 km/h, furono costretti a porre il limite di 30 km/h.

La perseveranza da cui era accompagnato Sodo, costrinse ad applicare quei limiti, che tutt’oggi sono presenti lungo la strada.

Tante sono le sentenze emanate dal dott. Sodo, ad esempio il sequestro del tratto di mare ove era affondata una nave romana con all’interno varie anfore e suppellettili dell’epoca.

Il tutto al fine di consentire il recupero di questi oggetti, il successivo restauro ed infine l’esposizione al pubblico presso il museo provinciale.

Inoltre, una celebrazione della strada intestata al compianto dott. Sodo, la già via Monte Alto di Santa Caterina, sarà programmata prossimamente in accordo con l’amministrazione comunale di Nardò.

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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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