Connect with us

Attualità

“Riconvertiremo le centrali a carbone”

Emiliano alla presentazione del report sui fattori di rischio dell’ambiente: “Dicono che passare al gas costi. Ma non farlo costa vite”

Pubblicato

il

Sono stati resi noti ieri i risultati dello studio-monitoraggio che da più di due anni ha impegnato enti e agenzie del Salento per cercare di dare risposte all’aumento di numerose patologie nella provincia di Lecce. I dati sono stati raccolti ed elaborati dalla Repol (la rete per la prevenzione oncologica leccese), oggi Csa (centro salute ambiente) e hanno prodotto uno studio completo (437 pagine) e importanti spunti di approfondimento.


Al museo Castromediano, dove sono stati illustrati i dati del report, il presidente Emiliano ha rinnovato il suo impegno per decarbonizzare le centrali termiche di Cerano e dell’Ilva di Taranto. “Sono i due più grandi  impianti in Europa che utilizzano il carbone“, ha detto. “Penso che non farò alcuno sforzo a convincere il presidente del consiglio a riconvertire a gas le due centrali perché è la legge che ce lo impone. Ma vogliamo una risposta che attendiamo da due mesi”.


E ancora, “c’è chi sostiene che convertire a gas costa troppo. Allora”, argomenta, “se morire costa poco e sopravvivere costa molto c’è qualcosa che non quadra. Questa non è economia è una follia“.


Emiliano ha invitato a chiedersi se sia utile o inutile battersi per ottenere «emissioni zero», utilizzando il gas. “Non sono d’accordo con le ossessioni ambientaliste”, ha detto, “spesso strumentalizzate, ma la decarbonizzazione è una battaglia politica. Sia chiaro”, ha sottolineato, “l’approccio all’uso del gas per la riconversione delle centrali va fatto su basi scientifiche. E siccome la decarbonizzazione è prevista dalla legge, penso che il popolo che si arrabbia non lo ferma nessuno”.


Nelle scorse settimane Emiliano ha presentato a Parigi il piano per la riconversione delle centrali. “E’ stato un successo”, ha riferito, “sono impianti che producono danni alla salute. Mentre il governo non dà risposte. Non mi sembra credibile che la colpa della presenza di polveri in eccesso a Torchiarolo sia stata attribuita ai camini delle abitazioni”.


E’ intervenuto anche il commissario della Asl di Lecce Silvana Melli, che proviene proprio da Taranto.

“So quanto è importante uno studio serio sull’ambiente. Il diritto alla salute”, ha rimarcato, “non sono solo le cure mediche e gli esami diagnostici. Le patologie tumorali hanno costi elevati. Per ogni paziente si spendono circa  25.800 euro. Quindi in futuro è necessaria la prevenzione e l’assistenza primaria sul territorio“.


Il direttore di Arpa Puglia Giorgio Assennato ha illustrato i dati della Repol e ha evidenziato come “la provincia di Lecce, pur non essendo area industrializzata come Brindisi e Taranto, per la vicinanza alle centrali ha bisogno di approfondimenti conoscitivi di alto profilo per monitorare una situazione che potrebbe essere di pericolo. Per garantire ai cittadini e ai turisti il sano godimento di matrici come l’acqua e l’aria“.


L’epidemiologo barese ha valorizzato il lavoro della Repol perché «ha messo insieme istituzioni ambientali e sanitarie e ha impegnato le istituzioni politico-amministrative, coinvolgendo enti di ricerca locali, Cnr, università, mobilitando una massa di scienziati con l’obiettivo di verificare l’impatto dell’ambiente sulla salute».


Per l’oncologo Giuseppe Serravezza noi accusiamo un ritardo di 20 anni rispetto ai paesi anglosassoni. “Da noi”, spiega, “non è stata sviluppata la ricerca, perché nessuno ha interesse a farlo. Questo report”, aggiunge, “è utile ma ha dei limiti. Da 20 anni spingiamo per fare la prevenzione primaria. I dati sono aleatori e suscettibili di modifica per la limitatezza delle conoscenze. Qui noi abbiamo fatto poco, abbiamo aspettato che la gente si ammalasse per poi curare. La prevenzione l’abbiamo interpretata sempre in senso medico, come screening, Pap test… ma non basta perché il cancro è già presente. La vera prevenzione è questa, quella primaria, lo studio delle cause da correlare ai fatti epidemiologici“. E ammette, “questo è un primo passo“.


Cesare Mazzotta


Attualità

Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

Pubblicato

il

L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Attualità

Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

Pubblicato

il

Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

Continua a Leggere

Attualità

I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

Pubblicato

il

L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui 

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti