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Salento elisir di lunga vita

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Negli ultimi 13 anni sono triplicati i salentini che hanno raggiunto o superato i 100 anni. A rivelarlo le statistiche rese note da Coldiretti Lecce che, tramite l’Osservatorio economico curato da Davide Stasi, ha elaborato i dati Istat.

Nella nostra provincia fino al 2015 sono in totale 207 gli abitanti che hanno già tagliato l’invidiabile traguardo. Come già risaputo, anche nel Salento sono le donne a farla da padrone con 169 tra centenarie e ultracentenarie; gli uomini sono appena 38. Il dato più significativo, forse, è quello relativo all’aumento, dal 2002 ad oggi, di chi ha spento 100 o più candeline nella provincia di Lecce: la crescita è stata del 256,9% e i centenari sono passati dai 58 di inizio secolo ai 207 in più. Il trend di crescita continuerà, secondo le previsioni di Coldiretti-Epaca, continuerà anche nei prossimi anni. Per il 2030, infatti, secondo le previsioni, i centenari dovrebbero essere il triplo rispetto ad oggi, superando la quota di 600 solo nella nostra provincia. In base al rapporto tra cittadini che hanno raggiunto il 100esimo anno di vita e la popolazione totale, si conquista il titolo di paese più longevo, Alezio, con sette centenari su 5.772 abitanti; in pratica ogni 824 residenti, uno ha già spento almeno 100 candeline! Al secondo posto Parabita, con 8 centenari su un totale di 9.235 abitanti. Al terzo gradino del podio Caprarica di Lecce,  con 2 centenari su 2.510 abitanti. Seguono Sogliano Cavour, Novoli, Botrugno, Maglie, Sanarica, Melendugno, Martignano e Zollino.


A cosa si deve tanta longevità?


centenariSecondo Coldiretti Lecce, oltre ai progressi della medicina, tra i fattori determinanti di tanta “resistenza” riveste un ruolo fondamentale la dieta mediterranea. Lo confermano presidente e direttore di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno e Giuseppe Brillante:  “C’è una crescente attenzione alla selezione degli alimenti; lo constatiamo ogni giorno nei mercati di Campagna Amica di Coldiretti Lecce, il cui gradimento è in costante crescita. I consumatori cercano sempre di più prodotti sani e ottenuti nelle campagne salentine, a chilometro zero, frutta e verdura di stagione, olio e vino di qualità. In crescita anche l’appeal dei prodotti biologici che danno un’ulteriore garanzia sulla salubrità del cibo che si porta in tavola. L’utilizzo di una dieta equilibrata come quella mediterranea accompagnata sempre dal nostro olio extravergine di oliva e dal vivere in un ambiente eco-sostenibile e paesaggisticamente appetibile come il nostro Salento offre quindi un alto livello di qualità della vita”.

centenari paese per paese


Coldiretti ha anche fornito il numero dei Comune per Comune. Su 97 quelli sono ben 67 i paesi che contano almeno un residente che varcato la fatidica soglia dei 100. A Lecce, ce ne sono 33; a Maglie 10; al terzo posto Nardò, che ne ha 9. Seguono Parabita con 8, Alezio e Copertino 7. Sono 6 a Galatina, Gallipoli, Melendugno e Novoli; 5 a Campi e Surbo; 4 a Calimera, Squinzano e Trepuzzi; 3 ad Alessano, Aradeo, Carmiano, Casarano, Castrignano del Capo, Collepasso, Galatone, Presicce, Racale, San Cesario, Sogliano Cavour e Veglie; 2 ad Acquarica del Capo, Botrugno, Caprarica di Lecce, Cavallino, Cursi, Cutrofiano,

Guagnano, Minervino di Lecce, Otranto, Soleto, Tricase.  Ed infine, un solo centenario ad Alliste, Castri di Lecce, Castrignano de’ Greci, Corigliano d’Otranto, Diso, Gagliano del Capo, Giurdignano, Lequile, Lizzanello, Martignano, Matino, Melpignano, Miggiano, Monteroni di Lecce, Muro Leccese, Porto Cesareo, Ruffano, Salice Salentino, Salve, San Cassiano, San Donato di Lecce, San Pietro in Lama,

Sanarica, Sannicola, Scorrano, Specchia, Taurisano, Taviano, Ugento e Uggiano la Chiesa.

Il club dei centenari


Nonno Paolo Vito di Andrano


Nonno VitoPaolo Vito Rizzo (Muscio) è nato il 27 novembre del 1915 in una famiglia molto numerosa di contadini. Ha partecipato alla seconda guerra mondiale dove fu fatto prigioniero per 4 anni e portato in Germania. Ritornato a casa ha sposato Consiglia Pellegrino, dalle quale ha avuto 4 figli ed ha ripreso il lavoro da contadino un po’ nei suoi campi e un po’ nelle terre di Ginosa. “Per noi è un esempio vivente di saggezza, di allegria e amore”, ci racconta la nipote Anna Laura, “è una persona davvero speciale, sempre pronto ad ascoltare ma soprattutto a dispensare consigli e, posso dirlo come esperienza personale, è una persona molto aperta sulle vicende della vita, cosa che sembrerebbe impensabile data la sua età”.  Gli piace alzarsi presto la mattina, prepararsi da solo la colazione che lui chiama “marenna” (fatta con pane leggermente soffritto in olio e poi quello che c’è a disposizione in frigo), accompagnato da un bicchiere di vino che adora; gli piace leggere e giocare a carte; far 2 chiacchiere con chiunque passi da casa a salutarlo; la domenica mattina rigorosamente in chiesa e la domenica pomeriggio al bar; una volta a settimana barba e capelli (il barbiere viene a casa); dirige e supervisiona i figli sui lavori da fare nelle terre coltivate; prende parte agli incontri dell’Auser; e fino ad oggi non ha mai perso l’evento della semina del grano (del quale tra l’altro quest’anno è stato il testimonial) che attende con ansia perché ama esser circondato soprattutto da ragazzi che gli chiedono consigli sulla semina, raccolta e sulle varie varietà di grano. Durante la guerra si è trovato ad affrontare forse una delle scelte più difficili davanti alle quali ci si possa trovare. Durante una giornata rigidissima d’inverno nella quale nevicava, ha estratto da una casa in fiamme un piccolo neonato di pochi mesi che era l’unico sopravvissuto e che per un po’ ha cullato e cercato di calmare con dell’acqua l’unica cosa che aveva a disposizione. A distanza di poche ore, però, arrivato nelle vicinanze di un villaggio lo ha dovuto abbandonare, avendo l’accortezza di deporlo in un vecchio barile di latta  vuoto avvolgendolo nell’unica coperta che aveva. “Ogni volta che lo racconta”, ci dice ancora Anna Laura, “vedo scendere nei suoi occhi un velo di tristezza”.  A conferma arrivano le parole del nonno: “Chissà se è sopravvissuta quella creatura, forse dovevo portarlo con me, ma come dovevo fare? Bisognava scappare e sparare, lo avrei messo ancora di più in pericolo”. Ovunque quel bimbo ora sia siamo sicuri che avrà capito e ancor oggi ringrazi quell’uomo gentile di Andrano che il destino gli ha fatto incrociare.


Nonno Damiano di Castrignano del Capo


Nonno DamianoDamiano Schirinzi è una piccola star del Capo di Leuca. La foto dello scorso 13 ottobre, che lo ritrae mentre spegne le 100 candeline, ha fatto il giro di giornali e tv, quella tivù che ancora oggi segue con interesse in compagnia dei figli con cui vive e che si prendono cura di lui. Ne ha 5 e ben 15 nipoti, orgogliosi di chi ha tirato su una famiglia umile, gioiosa e…longeva! La moglie, infatti, lo ha lasciato meno di un anno fa, a marzo, all’età di 99 anni e 3 mesi. Ai consigli che dispensa a parenti ed amici, unisce i dolci ricordi dei 4 anni in Marina. Nonostante acciacchi e sofferenze che si porta dietro dalla dura vita di contadino, ama ancora chiacchierare col suo amico più caro e discorrere dei 50 anni di lavoro passati assieme.


Nonna Lucia di Specchia


Nonna LuciaIl 22 ottobre scorso a Specchia ha compiuto 100 anni, Lucia Cleopazzo. Onesta casalinga, contadina, tabacchina e tuttofare dal carattere vispo e determinato; già a 16 anni protagonista della “fuitina” con colui che sarebbe stato il suo futuro sposo: Peppino, l’amore della sua vita, col quale dà alla luce ben 10 figli. Oggi è felicemente nonna di 15 nipoti e bisnonna di 19 pronipoti che, gioiosamente, si prendono cura di lei. Ventitré anni fa ha salutato per l’ultima volta la sua dolce metà, che ricorda con nostalgia. Nonna Lucia, forte di un passato segnato da grandi sacrifici che l’hanno portata negli anni a dare il giusto peso e valore alle cose, conserva ancora la tenacia e la determinazione di quando era giovane, grazie anche alla mente lucida e furba. Sempre attenta a non sprecare niente e a recuperare tutto, sorseggia volentieri una tazzina di caffè “buono” e, nonostante qualche normale acciacco dovuto all’età, gode ancora di buona salute e dispensa saggezza che trasmette a chi la circonda.


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L’eterna Danza delle Onde

Il Salento, con il suo mare cristallino, la sua ricca storia e cultura, si eleva come fonte d’ispirazione per un emozionante progetto musicale delle FeminaeMaris che abbraccia anche l’Albania

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Nasce FeminaeMaris, il trio formato dalle musiciste salentine Silvia Boccadamo e Antonella Napoli, unite alla talentuosa cantante albanese Hersi Matmuja.

Il mare, forza dominante e collante culturale delle nazioni del Mediterraneo, è il filo conduttore del loro progetto.

Silvia e Antonella, animate dalla passione per la loro terra, hanno trovato in Hersi una compagna di viaggio altrettanto legata alla sua amata Albania. Le tre musiciste, tutte di formazione classica, daranno così vita a “L’eterna Danza delle Onde”.

VIAGGIO MUSICALE TRA STORIA E CULTURA

L’eterna Danza delle Onde” è un progetto musicale che invita l’ascoltatore a un viaggio sonoro attraverso il Salento, territorio ricco di storia e cultura.

Questo lavoro raccoglie brani inediti che descrivono luoghi specifici e le loro peculiarità, intrecciando storie e tradizioni con quelle degli antichi popoli che si insediarono nel Salento.

Il repertorio del progetto varia da pezzi a voce e tamburo, a melodie affascinanti, danze dai ritmi misti e brani strumentali evocativi.

Ogni composizione è pensata per trasportare il pubblico in una dimensione sognante, dove passato e presente si fondono in un’armonia unica.

Attraverso melodie emozionali e arrangiamenti classici, il Salento viene raccontato in modo originale, in modo diverso, rispetto ai capisaldi della Pizzica e della Taranta, con un omaggio musicale alla poesia di questo eccezionale territorio, che risuona in ogni nota e ritmo.
L’eterna Danza delle Onde” promette di regalare un’esperienza sensoriale completa, evocando l’anima del Salento e le sue mille sfaccettature attraverso una narrazione musicale senza tempo.

IL PROGETTO DISCOGRAFICO

Il trio sta collaborando con Corrado Production per la realizzazione del primo CD del progetto. La produzione prevede registrazione, editing, missaggi e mastering, pubblicazione su piattaforme digitali e la realizzazione di videoclip.

I BRANI DEL PROGETTO

PALASCIA (Otranto) – Immersa nella magia di un luogo simbolo del Salento, Palascia è la punta più orientale d’Italia, evocando intense sensazioni legate all’anima salentina.

1481 LA RECONQUISTA (Otranto) – Il brano rievoca la battaglia di Otranto del 1480-1481, una tragica pagina di storia in cui l’esercito ottomano attaccò la città, allora parte del Regno di Napoli.

FLORILANDA – (Torre Sabea Gallipoli) – La leggenda di Flavio e la sua amata che scompaiono verso l’orizzonte, rappresenta un eterno destino d’amore, simboleggiato dai gabbiani che danzano nel cielo di Gallipoli.

LACRIME D’ARGENTO – Una terra ferita, dove prima c’era l’oro del Salento adesso c’è solo un paesaggio lunare. Il dramma della xylella che ha provocato dolore e danni, raccontato con la sensibilità di chi non si arrende mai alle avversità. Questo è un brano dedicato all’ulivo, simbolo eterno del Salento; il brano celebra la resilienza e la bellezza di questo albero secolare e la forza di un territorio mai domo, pronto a rialzarsi sempre, dopo ogni caduta.

LA DANNATA (Torre dell’Alto, Nardò) – La tragica storia di una giovane fanciulla che, per sfuggire all’ingiustizia dello jus primae noctis, si getta dalla rupe, diventando leggenda nelle notti di luna piena.

ANI MORI HANAOh Mia Luna (Albania-Salento) – Una danza popolare del nord Albania si intreccia con i dialetti albanese e salentino, creando una preghiera alla luna per guidare verso l’amore.

KALÀ (Albania) – Ispirato alla leggenda della Fortezza di Rozafat in Albania e alla principessa di Acaia, il brano narra di sacrifici e magie, di una madre murata viva e di una principessa trasformata in pietra.

LA DANZA DEI DUE MARI – Una terra magica, il Salento, descritta dal detto “lu sule, lu mare, lu ientu”, viene celebrata per le sue limpide acque, giornate soleggiate e il vento che mitiga il caldo. Questo brano è un inno alla bellezza con punte liriche piene di vita e di speranza.

IL POZZO DEI MIRACOLI (Galatina) – Un brano ispirato alla leggenda del miracolo dell’acqua di Galatina, capace di guarire dalla puntura delle tarante.

LE SECCHE DI PIRO (Ugento) – Dedicato alla leggenda di Pirro e alle temutissime secche ugentine che ostacolarono il suo soccorso a Taranto.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO – La presentazione del progetto è in programma domenica 21 luglio alle ore 21, presso il Teatro Cavallino Bianco di Galatina, con ingresso gratuito per invito.

 

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Specchia: vai piano, anche per loro

Un passo avanti nella tutela degli animali e della sicurezza stradale

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Specchia si distingue per un’iniziativa di rilevanza nazionale volta alla protezione degli animali e alla sicurezza stradale.

È stata avviata una significativa campagna per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una guida prudente, specialmente nelle zone frequentate da animali randagi.

SICUREZZA E RISPETTO

Alcuni cartelli sono stati installati strategicamente in vari punti del comune.

Questi segnali non solo avvisano i conducenti sull’importanza di una guida attenta per prevenire incidenti, ma rappresentano anche un chiaro impegno verso il benessere degli animali che abitano le strade cittadine.

I nuovi cartelli, posizionati lungo le strade più trafficate e potenzialmente pericolose, presentano l’immagine di quattro animali accompagnati da un breve ma potente messaggio: «Vai Piano anche noi abbiamo famiglia (proprio come te)»

«CIVILTÀ E SENSIBILITÀ»

La sindaca di Specchia Anna Laura Remigi ha espresso il suo orgoglio riguardo a questa iniziativa innovativa: «Sono orgogliosa di questa nuova iniziativa che non solo migliora la sicurezza stradale, ma dimostra anche il nostro impegno a proteggere e rispettare tutte le forme di vita che condividono il nostro ambiente urbano. Questi cartelli non sono solo segni di progresso per la nostra città, ma testimoniano la nostra civiltà e sensibilità verso gli animali».

UN PASSO SIGNIFICATIVO

Concludendo, l’introduzione di questi cartelli rappresenta un passo significativo per Specchia, che si pone come esempio di buone pratiche nella tutela degli animali e nella promozione di una convivenza urbana sicura e responsabile.

Il paese in questo modo non solo si distingue per la rinomata bellezza del borgo ma anche per l’attenzione e il rispetto verso la fauna che la abita.

Quest’iniziativa non è soltanto un segno di progresso, ma un impegno tangibile verso un futuro in cui umani e animali possano convivere armoniosamente, con rispetto reciproco e consapevolezza ambientale.

Un’iniziativa che ci ricorda l’importanza di proteggere e preservare il mondo naturale che ci circonda, anche nelle sue forme più vulnerabili e spesso dimenticate.

Un esempio da seguire per altre comunità, dimostrando che è possibile conciliare sviluppo urbano e tutela dell’ambiente.

 

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Tricase: lavori e polemiche in piazza a Caprarica

L’ing. Andrea Morciano protocolla una lettera indirizzata agli amministratori con la quale chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico

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I lavori di riqualificazione in corso a Tricase, in piazza Sant’Andrea a Caprarica, sono da qualche giorno oggetto di discussione.

La polemica, fino ad ora latente, è deflagrata con la lettera indirizzata al sindaco Antonio De Donno, alla presidente del consiglio Rosanna Zocco, agli assessori e a tutti i consiglieri, dall’ingegner Andrea Morciano, noto professionista, residente proprio nel quartiere tricasino che ospita i lavori.

L’ingegnere, con la sua lettera, protocollata l’11 luglio scorso (numero 14030), chiede la sospensione immediata dei lavori e la convocazione urgente di un incontro pubblico.

In premessa l’ing. Morciano rileva innanzitutto che i lavori riguardanti la riqualificazione di Piazza Sant’Andrea sono iniziati «senza alcun preavviso per la cittadinanza, tanto che lo stesso Comitato Festaquesto fa ancora più specie, visto che un componente è anche consigliere comunale») ha dovuto improvvisamente posticipare la festa patronale ad altra data».

Poi evidenzia che «il progetto non è mai stato sottoposto ad un giudizio dei cittadini di Caprarica, eccezion fatta per una fugace esposizione di alcune tavole grafiche ben nascoste alla maggior parte della gente, lo scorso anno; che non sì è avuta neppure cura di aggiornare i render delle testate del progetto alle varianti e modifiche che il progetto ha subito».

«Quando la coperta è corta», polemizza, «e si vuol fare tutto, poi si incorre in questi errori banali. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso che avrebbe fondato la sua amministrazione sulla partecipazione (questa sconosciuta).

Le intenzioni ed i propositi non vanno enunciati ma vanno praticati, anche se capisco che per il sindaco sia difficile, visto quanto già accaduto in altri incontri nei quali si è cercato il confronto con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti si veda gestione ufficio tecnico»).

Altro punto contestato: «Dalla testata del progetto si evince un’ampia partecipazione di professionisti i quali, non per colpa loro (di questo ne sono certo), dalla montagna hanno partorito un topolino».

E ancora: «Non si capisce come ai cittadini non sia consentito l’uso del cemento in aree agricole o nei

centri storici e poi la piazza di Caprarica, improvvisamente diventa idonea per accogliere una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento. Ho sollevato il problema anche agli organi competenti, che per tutta risposta hanno giustificato la scelta per “mancanza di soldi”. I privati, invece, hanno soldi da spendere e spandere…».

Dal progetto sembrerebbe essere stata riservata una “zona ZTL” per alcuni residenti: «Si vuol conoscere in relazione a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia», evidenzia Morciano, «inoltre sarebbe opportuno sapere se sono state effettuate delle prove di transito con mezzi pesanti, per chi percorre via Vittorio Emanuele verso via Caduti sul Lavoro. Prove traffico tanto care al sindaco… Sarebbe opportuno conoscere quali saranno le manovre da effettuare per chi, transitando con un mezzo pesante su via Caduti sul Lavoro provenendo da Corso Apulia, dove farà inversione di marcia, visto l’esistente senso unico su via Vittorio Emanuele e non potendo percorre via Leuca, o sarà vietato qualsiasi transito. Il sindaco dovrebbe spiegarlo ai cittadini residenti».

L’elenco delle obiezioni e dei “sarebbe opportuno” è ancora lungo: «Sarebbe opportuno conoscere in base a quale principio sia stato deciso di rendere non fruibile la piazza per organizzare manifestazioni o anche semplicemente per montare un palco; sarebbe opportuno conoscere il senso della piantumazione di un albero alle spalle del frantoio

Ipogeo; sarebbe opportuno conoscere come saranno gestiti i parcheggi nelle aree prossime alla piazza nei giorni di grande affluenza e se la gestione sarà semplicemente elevare multe ai cittadini; Sarebbe opportuno conoscere come, e soprattutto chi, pagherà per eventuali ripristini da eseguire sulla sede stradale (via Vittorio Emanuele – Via Leuca) che sarà rivestita con questa splendida pavimentazione architettonica»

Per tutti i punti elencati spora l’ing. Andrea Morciano chiede «l’immediata sospensione dei lavori e la convocazione di un incontro pubblico, dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date le risposte a queste e ad altre criticità che il progetto, in fase di realizzazione, comporterà per i residenti del rione di Caprarica».

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