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Attualità

Santa Cesarea: «Censurato per questioni politiche»

L’appello di un giovane laureato salentino. Lettera aperta di Alberto Pizzolante: «Censurato dall’amministrazione
comunale per motivazioni politiche»

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Riceviamo & Pubblichiamo


«Domani sera Santa Cesarea Terme ospiterà un evento dedicato a Carmelo Bene. 


Un’ottima notizia!


La speranza è che sia la nascita di una serie di iniziative dedicate al genio salentino di origini anche vitiglianesi, che nella nostra città ha girato uno dei suoi più importanti capolavori.


La gioia che mi ha pervaso saputa la notizia ha, purtroppo, lasciato spazio ad un profondo e doloroso sentimento di amarezza, causato da una forma di censura intellettuale imposta dall’amministrazione comunale di Santa Cesarea Terme nei miei confronti.


Da più di 10 anni studio, con un atteggiamento di positiva dipendenza, l’opera di Carmelo Bene.


Inizialmente venivo criticato da alcuni miei concittadini che, ingenuamente, basandosi su storielle da paese, definivano “rinnegato” l’autore.


Con il tempo i dialoghi in piazza, nei bar, sui social sono riusciti ad estirpare questo strampalato giudizio.


Ho conseguito una laurea triennale in Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele con una tesi intitolata: “La costante amletica nell’opera di Carmelo Bene”.


Lo studio dell’autore e il mio dialogo su di esso con filosofi come Andrea Tagliapietra (mio relatore in triennale), Massimo Donà e Raffaele Ariano è proseguito anche nel mio percorso accademico magistrale in Filosofia del Mondo Contemporaneo.


Questo mio curriculum, che non può in alcun modo essere messo in discussione, ha spinto alcuni degli studiosi che parteciperanno all’evento di domani a contattarmi, chiedendomi di presenziare all’evento in qualità di moderatore.


Ho accolto con fortissima felicità l’invito, chiedendo lo spostamento dell’evento dal 30 al 28 agosto poiché, per motivi lavorativi, non avrei potuto essere presente alla data inizialmente stabilita.


Lo spostamento è stato accordato.


Quando la mia partecipazione è stata comunicata al consigliere con delega alla Cultura, Fabio Salvatore De Paolis, lo stesso l’ha respinta con la seguente motivazione: «Ho contattato già da tempo un moderatore».


Ho quindi sentito il moderatore a cui ha fatto riferimento De Paolis.


Questa persona non ha alcuna responsabilità nella vicenda e, a lui, mi lega un sentimento di amicizia fin dall’infanzia.


Il moderatore, con assoluta sincerità, mi ha comunicato di essere stato contattato pochi minuti prima da De Paolis e di aver consigliato allo stesso che, per il mio curriculum accademico, sarei dovuto essere io a dover moderare la conferenza.


De Paolis ha rifiutato anche questa seconda proposta.

Riepilogando, il consigliere con delega alla Cultura Fabio Salvatore De Paolis ha censurato la mia partecipazione a titolo gratuito all’evento, mentendo agli studiosi che l’avevano proposta.


L’accaduto mi ha lasciato nel più totale sconcerto.


Ho sempre avuto un ottimo rapporto personale con Fabio (i rapporti personali dovrebbero prescindere dalle posizioni politiche) e lo stesso Fabio, pochi mesi fa, mi aveva comunicato la sua volontà di organizzare un evento su Carmelo Bene, chiedendomi consigli e facendo  intendere il mio coinvolgimento nella cosa.


L’ho quindi contattato, chiedendo spiegazioni.


Non ho avuto alcuna risposta nel merito.


Sperando in una soluzione e non volendo macchiare con questioni politiche un evento a cui tengo molto, ho scelto di chiamare sette persone tra sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza.


Due di loro mi hanno risposto.


Ho esposto loro l’accaduto e ho chiesto spiegazioni.


I due mi hanno risposto di non essere a conoscenza della vicenda.


Ci siamo lasciati con la promessa, da parte loro, di fornirmi aggiornamenti.


Tutto questo è accaduto il 13 agosto.


Oggi, a distanza di 14 giorni, non ho ricevuto alcuna risposta e, quindi, per tutelare la mia dignità, ho scelto con dispiacere di rendere pubblica la questione.


L’amministrazione comunale, a causa della mia vicinanza con la minoranza consigliare, ha scelto di impedire la mia presenza ad un evento culturale.


Un evento in cui non si parlerà di politica, bensì di Carmelo Bene.


Una persona alla quale ho dedicato l’intero mio percorso di studi.


Un prezzo da pagare quando si è liberi».


Alberto Pizzolante


Attualità

Incendio d’auto: distrutta una Clio, si indaga

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In fiamme nella notte un’auto di proprietà di una società intestata ad un uomo di 64 anni.

E’ l’ennesimo incendio notturno di autovetture in Salento e si è verificato alle ore 02:34 circa della nottata tra sabato e domenica a Cavallino.

Nel rione Castromediano è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce, in via Alberto Bertoli.

La macchina distrutta dalle lingue di fuoco è una Renault Clio grigia che era ferma in sosta sulla sede stradale.

Il lavoro del personale dei vigili del fuoco ha scongiurato il propagarsi dell’incendio e ulteriori danni a persone, cose o pericoli per la pubblica e privata incolumità.

Sul posto erano presenti i carabinieri della stazione di Cavallino. Le cause dell’evento sono in fase di accertamento.

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Attualità

Svolta in vista per la festa patronale di Taurisano

Una lettera al Vescovo segnala uno “stato d’agitazione” tra i cittadini per una decisione, a suo modo, storica: quella del parroco di escludere, dopo ben 148 anni, la ditta Parisi dall’allestimento delle luminarie per Santo Stefano

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Da “Il Gallo” cartaceo n.07 del 2025

a cura di Lor. Z.

La continuità nel segno della tradizione o il cambiamento in nome di una equa rotazione? È il bivio dinanzi al quale, a Taurisano, si pone la festa patronale di Santo Stefano. Una ricorrenza che si rinnova di anno in anno in nome di una fede lunga un millennio.

A sollevare oggi il dubbio è Antonio Montonato, presidente dell’Associazione Onlus “Idee Valori e Solidarietà”, che scrive al vescovo Mons. Vito Angiuli per attenzionare quella che, a suo dire, è una situazione che sta agitando gli animi dei miei concittadini.

Oggetto della missiva è la scelta, per la festa del prossimo agosto, di non incaricare la ditta Parisi dell’allestimento delle luminarie.

Quest’anno”, scrive Montonato a sua Eccellenza, “Don Gionatan (parroco della parrocchia della Trasfigurazione di N.S.G.C., NdR) ha escluso in modo dittatoriale la ditta Parisi, un’eccellenza locale che ha portato alla ribalta il nome della nostra Città a livello internazionale. La ditta Parisi”, continua la lettera, “dal 1876 (ossia per 148 anni) ha all’allestito nella nostra Città le strade e piazze del borgo, in onore del Santo Patrono Stefano, con devozione, lealtà e calore. Durante questi anni la ditta Parisi è stata più volte onorata di prestigiosi premi nazionali ed internazionali tra cui quello a Montecitorio”.

Una tradizione che, secondo Montonato, andrebbe rinnovata ad occhi chiusi, ma che “il parroco”, scrive, “vuole sconvolgere senza rispettare la storia secolare”.

L’argomento, rimbalzato anche sui social, è già oggetto di discussione in paese e, con tutta probabilità, è giunto alle porte della Diocesi già prima che Montonato mettesse mano al calamaio.

Ad ogni modo, il presidente di “Idee Valori e Solidarietà” adduce altre motivazioni a sostegno della sua tesi: “La festa patronale viene organizzata con le offerte libere dei cittadini, con gli sponsor offerti da attività commerciali ed artigianali locali e, da ultimo, con l’importante contributo economico, solitamente pari a 10mila euro, elargito dal Comune. Appare quindi insolito e discutibile il fatto che un parroco subentri nella gestione ed organizzazione della festa patronale, sostituendosi ai comitati costituiti ad hoc, arrivando a stravolgere le tradizioni locali, quelle tradizioni che si tramandavano di generazione in generazione”.

Ebbene è proprio qui che la matassa trova il suo bandolo: nelle funzioni del parroco in seno alle celebrazioni della festa patronale.

Tant’è che la Diocesi, cui abbiamo richiesto le ragioni di questa la scelta a suo modo storica, nel non ribattere a quanto sostenuto dal signor Montonato, risponde senza dare risposta. Ossia, rimanda al Regolamento diocesano per il Comitato Feste Religiose.

Il documento recita: “Presidente del Comitato è sempre il Parroco, che si avvale della consulenza del consiglio pastorale parrocchiale nel determinare quali feste celebrare, e nel dare gli orientamenti generali per lo svolgimento dei festeggiamenti esterni”. Allo stesso parroco spettano anche la nomina del presidente delegato; l’accoglimento della lista dei componenti il Comitato ed il compito di dare indirizzo circa il programma della festa.

Il ruolo assunto, nel caso specifico, da don Gionatan, quindi, appare tutt’altro che arbitrario, come la missiva inviata al vescovo vuol far intendere.

C’è tuttavia un passaggio che tiene aperta la discussione. Lo stesso regolamento diocesano specifica, al primo punto sull’argomento, che “il Comitato Feste è espressione della comunità parrocchiale. Quanto sta accadendo a Taurisano porta a chiederci se questo assunto, attorno alla festa di Santo Stefano, sia ancora osservato. Chiediamo a voi, quindi, di esprimervi, raccontandoci il vostro punto di vista. Scriveteci su WA al 371 37 37 310.

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Attualità

Caro biglietti: tornare in Salento ad aprile è un salasso

Per chi parte da Milano, treni sopra i 300 euro ed aerei oltre i 600

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Tanti ponti, tanti soldi. Un salasso le festività di questo mese di aprile per chi si vuole spostare. In particolar modo per coloro che vogliono fare rientro in Salento dal nord Italia.

Lo si evince da uno studio di Assoutenti sulle tariffe di aerei, treni e pullman, un report da cui emergono dati incredibili come quelli che seguono.

Imbarcandosi da Linate venerdì 18 aprile e tornando martedì 22 aprile, un biglietto per Brindisi costa oggi un minimo di 619 euro, più di un volo di andata e ritorno per New York nelle stesse date (da 571 euro con uno scalo). Servono poi almeno 518 euro per volare da Linate a Catania e ritorno, 499 euro per Palermo, 460 euro per Cagliari. Il volo di andata e ritorno da Genova a Catania, nelle stesse date, parte oggi da un minimo di 401 euro, e si spende più o meno lo stesso (398 euro) da Torino a Lamezia Terme.

Non va meglio a chi sta acquistando in questi giorni un biglietto del treno: per la tratta Milano-Reggio Calabria la spesa va da 104,4 (scegliendo collegamenti lenti) a 345 euro per quelli più veloci. Partendo invece da Torino (solo andata), si spende da un minimo di 195 euro, se si scelgono orari scomodi e soluzioni con lunghi tempi di percorrenza, a 360 euro per i collegamenti migliori. Si sfiorano 340 euro per andare da Genova a Lecce, 320 euro da Milano a Lecce, 311 euro da Torino a Lecce, 310 euro da Milano a Salerno.

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