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Attualità

Sarparea: “Polemiche premature”

Il prof. Giovanni Zurlini, Ordinario di Ecologia, Università  del  Salento, già membro del Comitato VIA regionale: “L’approvazione del Piano non implica di per sé la realizzazione del villaggio turistico; senza la successiva fase di VIA non ci può essere alcuna autorizzazione”

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Continua a far discutere il progetto di insediamento turistico di un resort extralusso in località Sant’Isidoro. LA storia è ormai nota (clicca qui per leggere): gli investitori inglesi Alison Deighton, assieme al marito, petroliere e segretario al Tesoro del Regno Unito, acquistarono nel 2008 per quasi 6 milioni di euro, 30 ettari di uliveto in agro di Nardò, a ridosso del parco naturale di Porto Selvaggio, per costruire un elegante complesso residenziale, per un investimento complessivo di 70 milioni. Il progetto fu bloccato, anche per la presenza di ulivi secolari. Poi tra riocorsi e valutazioni successive si è arrivatiall’approvazione del Piano. Valutazione Ambientale Strategica (VAS) o Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA): in quale fase si trova oggi il “caso Sarparea”? Sulla vicenda ospitiamo l’intervento del prof. Giovanni Zurlini, Ordinario di Ecologia, Università  del  Salento, già membro del Comitato VIA regionale.


Il tema della “Sarparea” è stato oggetto di polemiche sin dal primo parere paesaggistico negativo (poi annullato dal TAR), espresso dall’allora Giunta Vendola, per il Piano di Lottizzazione del Comparto n.65 in località S. Isidoro. Alle polemiche ha contribuito non poco, a mio parere, la confusione esistente tra VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), e in questa sede vorrei contribuire ad una maggiore chiarezza con la speranza che ciò si riverberi positivamente sui dibattiti in corso e futuri. 


La VAS valuta la coerenza del Piano con le previsioni dei piani territoriali esistenti, quali, ad esempio,  il PRG del Comune di Nardò e il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), oltre a fornire prescrizioni sulla successiva fase di progettazione esecutiva dell’opera, con l’intento di migliorare la sostenibilità del Piano, come ad esempio la tutela degli ulivi monumentali, il risparmio energetico, l’uso e gestione delle acque, ecc.  Il Piano per la Sarparea, di cui ho curato il Rapporto Ambientale, si trova nella fase della VAS e definisce, come previsto dalla procedura, solo una progettazione di massima.


Una volta superata questa fase si passerà all’elaborazione del progetto esecutivo vero e proprio, con alcune alternative, da sottoporre a VIA, per individuare, descrivere ed eventualmente giustificare gli impatti previsti sull’ambiente. Quindi, mentre la VAS presuppone una progettazione di massima, la VIA, riguarda i progetti esecutivi, definendo soluzioni ottimizzate sotto il profilo dell’impatto territoriale ed ambientale: «dove» e «come» realizzare il progetto.


Il prof. Giovanni Zurlini


In fase di VIA, e solo allora, si potrà rispondere a domande relative a se, quali e quanti alberi di ulivo non monumentali potranno essere reimpiantati nelle vicinanze. La VIA dovrà anche fornire valutazioni sugli eventuali impatti positivi del progetto quali, ad esempio, gli aspetti occupazionali e l’indotto economico dell’intera area.


La storia del progetto è nota. La Giunta regionale aveva già rilasciato nel 2012, nell’ambito della procedura VAS, parere favorevole motivato al Piano, con alcune prescrizioni riguardanti l’integrazione, nella VAS, di una valutazione di coerenza fra gli obiettivi del Piano e quelli del PPTR.

Il Piano è stato quindi rimodulato in accordo con la Regione, che nel frattempo aveva adottato il PPTR ed effettuato un ulteriore censimento degli ulivi monumentali dell’area, ottenendo nel 2015 il parere favorevole della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, e nel 2016 parere favorevole di Compatibilità Paesaggistica della Regione Puglia. La rimodulazione ha visto modifiche migliorative dal punto di vista della sostenibilità nel pieno rispetto degli ulivi monumentali, riducendo le volumetrie dell’insediamento e col rispristino e la valorizzazione di elementi di valore paesaggistico come muretti a secco e strade. Nell’area con maggiore concentrazione di alberi monumentali è stata prevista la destinazione a verde pubblico sì da promuovere la conservazione e l’immagine paesaggistica dell’uliveto monumentale che assume, per la sua destinazione di uso pubblico, la forma e la sostanza di un parco urbano.


La sequenza è, dunque, prima la VAS, per la coerenza del Piano con gli altri piani vigenti e, poi, la VIA, complementare perché terrà conto delle prescrizioni scaturite dalla VAS stessa, specificatamente per la valutazione degli impatti negativi e positivi relativi all’opera in progetto. E’ così evidente come l’attuale normativa in tema di valutazione ambientale fornisca diversi livelli complementari di informazione e di garanzia partecipata a tutti i cittadini ed ai soggetti competenti in materia di valutazione ambientale.


Ho personalmente notato, e continuo a notare, come in molti dibattiti e in molti interventi sui media queste due fasi purtroppo vengano continuamente confuse e come spesso si chiedano anticipazioni sugli impatti specifici di progetto, oggetto della VIA, durante l’attuale procedura VAS. È evidente ora come queste anticipazioni non abbiano motivo d’essere in mancanza di un progetto definitivo.


Dovrebbe essere, quindi, chiaro a tutti come l’approvazione del Piano non implichi necessariamente di per sé l’autorizzazione a realizzare il villaggio turistico; senza la successiva fase di VIA non ci può essere alcuna autorizzazione in merito. La vera e propria realizzazione edilizia dell’opera ci sarà solo dopo l’eventuale approvazione della VIA del progetto esecutivo”.


Prof. Giovanni Zurlini (Ordinario di Ecologia, Università del Salento, già membro del Comitato VIA regionale)


Attualità

Imparare a salvare vite: corso per uso defibrillatore

A Nardò BLSD Retraining,” basic life support and defibrillatore”, con consegna di certificato IRC necessario per l’utilizzo del macchinario

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Sabato 17 Maggio alle ore 9 in Via Boito n. 22 Nardò presso la sede operativa dell’ASC Comitato Provinciale Lecce, si svolgerà il corso BLSD Retraining, ” basic life support and defibrillatore “.

Alla fine del corso i partecipanti riceveranno il certificato IRC necessario per l’utilizzo del defibrillatore.

Con Asc, puoi salvare una vita.
Per info e prenotazioni ASC Comitato Provinciale Lecce tel. 3476501102 mail. lecce@ascsport.it

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Appuntamenti

Il mondo del lavoro, la cura, le discriminazioni 

A scuola con la consigliera di parità della Provincia di Lecce, Antonella Pappadà, per imparare a riconoscere e affrontare le discriminazioni nel mondo del lavoro. Venerdì 11 aprile appuntamento al Liceo scientifico Da Vinci, a Maglie

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Il mondo del lavoro, la cura, le discriminazioni sono i temi al centro del nuovo ciclo di incontri formativi organizzati nell’ambito del progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione”, ideato e realizzato dalla consigliera di parità della Provincia di Lecce.

Ad affrontarli, tra i banchi di scuola, è la stessa consigliera Antonella Pappadà che, proprio in virtù del suo ruolo di sentinella del territorio, ha scelto di confrontarsi direttamente con le studentesse e gli studenti delle quattro scuole superiori coinvolte, in via sperimentale, nel percorso progettuale: Meucci di Casarano, Olivetti di Lecce, Giannelli di Parabita e Da Vinci di Maglie.

«Credo che la migliore forma di prevenzione venga dalla conoscenza. Ecco perché», spiega Antonella Pappadà, consigliera di parità provinciale, «ho ritenuto necessario affrontare questi temi con le ragazze e i ragazzi che saranno le lavoratrici e i lavoratori di domani. È fondamentale sapere che possono esserci problematiche, come le discriminazioni sul posto lavoro, e quali sono i riferimenti e gli strumenti per affrontarle e rimuoverle. Proprio la consigliera di Parità della Provincia ha, tra gli altri, questo compito e può assistere chi ne è vittima».

Il terzo ciclo di incontri formativi previsto dal progetto è partito il 14 marzo al Meucci di Casarano ed è proseguito il 28 marzo all’Olivetti di Lecce e il 3 aprile al Giannelli di Parabita, dove, insieme alla consigliera Pappadà, è intervenuta come testimonial anche Stefania Monosi, presidente del Consiglio notarile di Lecce.

L’ultimo appuntamento è in programma venerdì 11 aprile, nel Liceo scientifico Da Vinci, a Maglie.

Il Progetto “Parità di genere nel lavoro: donne, lavoro e inclusione è un percorso triennale di formazione e sensibilizzazione sul tema della parità di genere nel lavoro, strutturato in tre moduli, uno per ciascun anno scolastico, inseriti tra le attività dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) delle quattro scuole superiori coinvolte.

Tra gli obiettivi generali: imparare a riconoscere stereotipi e pregiudizi, diffondere l’educazione e la formazione alla parità di genere nel lavoro, favorire la conoscenza e la possibilità sia per le donne che per gli uomini di accedere ad un lavoro dignitoso e, ancora, promuovere una cultura di parità di genere per sradicare le iniquità anche nei confronti delle persone con disabilità.

Il primo modulo intitolato “Oltre gli stereotipi”, rivolto alle classi del terzo anno, è stato avviato a dicembre con il ciclo di incontri “Stereotipi e pregiudizi: che cosa sono e quali sono quelli più diffusi”,affrontato dalle esperte di politiche di genere Michela Di Ciommo ed Elisa Rizzello.

Il secondo ciclo “La scienza ha un genere? è stato sviluppato da studiose e affermate professioniste, tra cui, Cristina Mangia, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR, Elisabetta De Marco, docente universitaria e ricercatrice nel settore scientifico disciplinare di Pedagogia sperimentale, Maria Antonietta Aiello, pro rettrice di UniSalento e docente ordinario di Tecnica delle Costruzioni, Serena Arima, docente di Statistica presso UniSalento, Fabiana De Santis, manager e ingegnera gestionale specializzata in sviluppo aziendale e gestione dell’innovazione, Carola Esposito Corcione, professore associato in Sistemi, metodi e tecnologia dell’ingegneria chimica e di processo presso UniSalento e socia fondatrice della sturtup Womat.

Il percorso progettuale si concluderà con l’ultimo ciclo di incontri sul tema Il rispetto e la violenza di genere: quale percezione nelle/negli adolescenti”.

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Attualità

Da giugno niente più treni diretti da Roma alla Puglia!

Tornare in Salento in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti. L’on. Andrea Caroppo vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, scrive all’Amministratore Delegato di Trenitalia, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti verso la Puglia»

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Non c’è niente da fare, vogliono relegarci in un angolo!

Non bastassero l’isolamento fisiologico, che è una questione geografica, e quello strutturale, frutto di anni di scarsa attenzione al sud e poche lucidità e lungimiranza da parte dei nostri politici e rappresentanti istituzionali, arriva anche la notizia che, da metà giugno, il Salento (come del resto tutta la Puglia) non sarà più raggiungibile dalla Capitale con treni diretti.

L’on. Andrea Caroppo vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera

A lanciare l’allarme il deputato salentino e vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, Andrea Caroppo: «Raggiungere la Puglia in treno questa estate rischia di diventare un vero incubo per lavoratori, studenti fuori sede e turisti».

Il perché è presto detto: «Dal 10 giugno non è previsto, al momento, nessun treno diretto tra Roma e la Puglia e le uniche offerte disponibili prevedono più cambi e alcune sfiorano addirittura le 12 ore. In pratica, si impiegherà meno tempo per arrivare a Roma da New York o Pechino che da Roma a Lecce».

Per l’on. Caroppo «è una situazione inaccettabile, destinata a creare forti disagi ai pugliesi che vogliono raggiungere la Capitale o rientrare in Puglia e che rischia di mettere in ginocchio la stagione turistica pugliese, scoraggiando i visitatori, soprattutto stranieri, a programmare un viaggio nella nostra regione».

Per questo motivo il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera ha inviato una richiesta formale di chiarimento all’Amministratore Delegato di Trenitalia, Ing. Gianpiero Strisciuglio, «per conoscere le ragioni di questa inspiegabile programmazione e, soprattutto, per chiedere l’immediato ripristino dei treni diretti che collegano la Puglia a Roma».

 

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