Attualità
Sistema moda Salento pronto a ripartire, firmato protocollo sicurezza
Giannetto (Uil) e Signore (Uiltec): “Passo avanti importante. Nella provincia di Lecce molte aziende già nelle condizioni di ripartire ma meccanismi di protezione e sicurezza vanno rispettati in maniera rigorosa. Istituzioni, parti datoriali e sindacali assumano il ruolo di sentinelle”
«Diverse aziende del sistema moda e del Tac salentino più in generale sono già nelle condizioni di ripartire, perché dotate dei dispositivi di sicurezza necessari e di ampi locali, già sanificati, che garantiscono la sicurezza e il distanziamento dei lavoratori, tutte misure che dovranno essere rispettate nel tempo in maniera rigorosissima, attraverso il controllo di istituzioni, parti datoriali e sindacali».
Il segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto e la segretaria generale della Uiltec di Lecce, Fabiana Signore, riassumono così lo spirito del Protocollo condiviso del Settore Moda siglato tra Confindustria Moda e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil.
Un accordo importante, dicono entrambi, «perché definisce, con regole molto rigide, le modalità per la ripresa dell’attività nelle imprese dei settori Tessile, Moda e accessorio, con l’obiettivo di coniugare il valore primario della salute e della sicurezza del lavoro, attraverso adeguati livelli di protezione, con la tutela economica dell’assetto produttivo italiano».
«Siamo convinti che il nostro territorio debba cominciare a progettare una riapertura delle attività», sottolineano Giannetto e Signore, «a patto che ci siano, in ogni sede lavorativa, tutte le condizioni e i dispositivi previsti dalla legge e dall’accordo Governo-sindacati per garantire senza se e senza ma la salute e la sicurezza di chi tornerà a lavoro dopo il 4 maggio e di chi non ha mai abbandonato il posto di lavoro.
Questo non significa che dobbiamo abbassare la guardia, anzi: i controlli devono essere implementati ma, sulla base della situazione attuale nella nostra provincia, ci sono tutti i presupposti necessari per poter programmare una ripartenza in sicurezza. Sappiamo che diverse aziende sarebbero già in grado di ripartire (alcune, com’è noto, si sono riconvertite, mentre altre vorrebbero farlo per produrre mascherine e altri dispositivi di sicurezza), così come sappiamo che ci sono aziende più piccole che dovranno adeguarsi in maniera diversa, proponendo turnazioni dei lavoratori per mancanza di spazi, nonché sanificazione costante dei locali».
«Le premesse ci sono, ora dobbiamo prepararci alla ripartenza facendo squadra», rimarcano i segretari Uil e Uiltec, «e mettendo in campo soluzioni per consentire a tutti di lavorare e operare in sicurezza. Come sindacato lo abbiamo ribadito anche nel corso della videoconferenza di giovedì scorso (16 aprile) con il prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta: tutti i soggetti istituzionali, datoriali e sindacali devono assumere il ruolo di sentinelle ed allo stesso tempo mantenere il livello di coesione e compattezza al fine di verificare che i meccanismi di protezione e sicurezza vengano rispettati dalle aziende, così come stabilito dal protocollo d’intesa tra Governo e sindacati. Noi faremo la nostra parte», conclujdono, «continuando a tutelare i diritti e la sicurezza dei lavoratori, la salute prima di tutto».
COSA PREVEDE IL PROTOCOLLO
- Ingressi scaglionati per i dipendenti (previo controllo temperatura corporea, rispetto eventuali periodi di quarantena, etc.) e modalità di trasporto dei lavoratori, a cui sarà chiesto di utilizzare preferibilmente mezzi propri, utilizzati individualmente (nel caso di utilizzo di mezzi pubblici, i lavoratori saranno sempre dotati di mascherina protettiva ed istruiti sulle migliori norme di comportamento per ridurre al massimo le occasioni di contagio).
- Modalità di ingresso di fornitori esterni, tra l’altro attraverso la definizione di procedure di ingresso transito e uscita con percorsi separati e ben definiti e il rispetto delle indicazioni di distanziamento sociale
- Policies per la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica (settimanale) dei locali, degli ambienti produttivi e degli uffici, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
- Utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale: ciascuna azienda fornirà ad ogni dipendente un numero adeguato di mascherine protettive (con priorità per i lavoratori addetti ai reparti ad alta intensità di lavoro), che dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’OMS. Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc…) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
- Precauzioni igieniche individuali, in particolari per le mani, per le quali le aziende mettono a disposizione detergenti specifici
- La gestione degli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, aree relax, etc.) con ingressi contingentati, permanenza per tempi ridotti e mantenimento della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra le persone che li occupano.
- Una organizzazione aziendale più flessibile (turnazione, trasferte e smartwork, rimodulazione dei livelli produttivi), con la possibile chiusura di tutti i reparti e uffici diversi dalla produzione per i quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work; la rimodulazione dei livelli produttivi; la definizione di nuovi piani di turnazione dei dipendenti per ridurre al minimo i contatti e creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili; la cancellazione di tutte le trasferte e i viaggi di lavoro nazionali e internazionali
- Cancellazione delle riunioni interne e riduzione al minimo degli spostamenti interni (le riunioni in presenza solo consentite in occasioni di urgenza e con una partecipazione ridotta al minimo).
- la sospensione e la cancellazione di tutti gli eventi interni e l’erogazione di attività di formazione da remoto anche per i lavoratori in smartwork; è quindi sospesa la formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzata.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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