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Attualità

Solidarietà e divertimento: a Tricase una serata per bambini e famiglie

Animazione per i più piccoli, mercatini natalizi, musica dal vivo e stand gastronomici faranno da cornice alla presentazione dei progetti solidali e di cooperazione (nazionale ed internazionale) di Tricase

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Pace e solidarietà, questi i temi dell’evento “Tricase Comunità Solidale” che si terrà domenica 29 dicembre presso il Laboratorio di Comunità di via Marina Serra.


Una serata aperta a tutti e rivolta soprattutto a bambini e famiglie, finalizzata a sensibilizzare ma anche a divertire.


L’iniziativa darà occasione ai presenti di conoscere i principali progetti solidali e di cooperazione (nazionale ed internazionale) che vedono protagonista la Città di Tricase. Si spazierà dalla tutela dell’ambiente alla biodiversità, passando dalla possibilità di incontrare e conoscere le storie dei rifugiati e delle rifugiate ospiti dei progetti d’accoglienza SAI di Tricase.


Il tutto in una cornice natalizia che offrirà ai più piccoli tante possibilità di interazione e divertimento, con l’animazione dedicata, e che garantirà anche una parentesi di gusto, con gli stand di food e beverage.


Non mancheranno, inoltre, musica dal vivo e mercatini natalizi.


Il programma


La serata si aprirà alle 15e30 con ingresso libero. Anche le attività dedicate ai bambini avranno accesso libero, senza costi né limiti d’età, ma con la sola necessità di un accompagnatore adulto.


La cooperativa Skilè curerà l’animazione per bambini. Tra le proposte, lo spettacolo dell’Elfo racconta storie con la Mascotte Rudolf; la mega bolla d’aria con scenario natalizio Snow Globe, dal cui interno si potranno scattare dei selfie unici; il villaggio di Babbo Natale in realtà virtuale ed il simpatico Grinch disturbatore, che circolerà tra gli ospiti durante l’evento.


Ci saranno poi gli imperdibili zucchero filato e pop corn.


Il laboratorio di comunità

Nell’attività di sensibilizzazione saranno invece coinvolte le realtà territoriali maggiormente impegnate sul tema della solidarietà internazionale.


Interverranno Alberto Piccinni e Sara Panico per presentare le progettualità Blue Tyre e Food4Health.


Il progetto Blue Tyre


Blue Tyre è un progetto di cooperazione a supporto dello sviluppo territoriale sostenibile della città costiera di Tiro, in Libano, che vede protagonista la Città di Tricase. Un percorso che negli ultimi anni ha messo in atto un’intensa attività, riorientata in questi mesi in seguito all’esplosione del conflitto israelo-libanese, che ha messo in ginocchio proprio la zona di Tiro.


Gli ospiti del progetto SAI


Food4Health invece è il progetto tramite il quale il luogo che accoglie l’evento è rinato, trasformandosi da ex mattatoio in un nuovissimo laboratorio di comunità. Grazie al programma Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro, l’ex mattatoio di via Marina Serra è oggi luogo di trasformazione dei prodotti della nostra terra. Baluardo per la crescita, la competitività e l’innovazione delle piccole e medie imprese. Questa serata sarà anche occasione per i presenti per conoscere questo prezioso bene della nostra Città, nato grazie all’impegno del Ciheam di Bari, presente su Tricase Porto con un suo avamposto.


Il Rotary Club Tricase-Capo di Leuca, invece, presenterà al pubblico il nascituro “Lido Vengo Anch’io”. Un innovativo stabilimento balneare che sorgerà a Tricase Porto per garantire l’accesso senza alcuna barriera a persone con problematiche neuromotorie di tutte le età. Da un’idea della dottoressa Luigia Morciano (nel suo anno di presidenza del Rotary Tricase-Capo di Leuca), il progetto è in fase avanzata ed ha aperto recentemente ad una raccolta fondi per accelerare ed ampliare la sua fase ultima di realizzazione.


Protagonisti della serata saranno anche i rifugiati e le rifugiate dei progetti d’accoglienza SAI Ordinari ed MSNA della Città di Tricase. Assieme all’ente attuatore dei due progetti, il Consorzio Sale della Terra, i rifugiati daranno vita al corner d’incontro informativo dal titolo “SAI che c’incontriamo?”, dedicato all’iniziativa “Case senza confini”, nata per promuovere l’inclusione sociale dei minori stranieri non accompagnati ospiti del progetto. Qui, le famiglie avranno l’opportunità di conoscere le modalità per accogliere temporaneamente questi ragazzi, offrendo loro la possibilità di trascorrere delle giornate assieme per costruire legami significativi e favorire la loro integrazione nella comunità. Gli stessi ragazzi accoglieranno i presenti con un piccolo dono, realizzato con creatività e impegno, utilizzando i colorati tessuti wax, simbolo della loro cultura, per condividere un messaggio di gratitudine e speranza. Per chi lo vorrà, inoltre, sarà possibile beneficiare della realizzazione di treccine afro.


A deliziare i presenti vi saranno poi la musica dal vivo a cura dell’ensemble Echi di Luna e di Adriano Piscopiello. Ed i mercatini natalizi, assieme agli stand di food and beverage.


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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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