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Attualità

Scorrano, tutto pronto per Santa Domenica, anche il museo

Si parte mercoledì 5 luglio, per continuare fino al 12 con l’inaugurazione del Museo…

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Una delle feste più grandi del Salento, quella in onore di Santa Domenica, si celebra a Scorrano dal 5 al 9 luglio.


Ancora una volta la città si confermerà Capitale delle luminarie prima con i meravigliosi capolavori delle ditte Decolux, De Cagna, Arte&Luce, Luminarie’s Creations e Paulicelli e poi con la vera e propria novità di quest’anno: l’inaugurazione del Museo delle Luminarie di Puglia a Palazzo Veris.


Il parroco Don Massimo De Donno: «Auspico che questi momenti siano occasione di incontro, di amicizia, di pace e di crescita per tutti noi. Mi auguro che la testimonianza verginale e di Martirio di Santa Domenica, possa diventare un esempio di vita per noi, un modello per formare la nostra vita e per affrontare le difficoltà che quotidianamente ci invadono. Vorrei che la festa patronale diventasse un’occasione per confrontare la nostra coscienza con Dio, sul modello dello stile di vita di una grande donna, come Santa Domenica, e provare a domandarci come ognuno di noi, rispetto a questa figura di santità, si muove nella propria vita di cristiano».


Il parroco ha annunciato che «predicherà la Novena il Rev.mo Don Luigi D’Amato, Vice Rettore del Seminario arcivescovile di Otranto e Vice Parroco di Uggiano La Chiesa» e che, venerdì 7 luglio, alle ore 19,30, «accoglieremo tra noi per la prima volta il nostro nuovo Pastore Sua Eccellenza za Reverendissima Mons. Francesco Neri, Arcivescovo di Otranto».


Il Programma della festa


Dopo il novenario di preparazione alla festa si entra nel vivo delle celebrazioni martedì 4 luglio, alle 22,30, con la Solenne Veglia di Santa Domenica in piazza.

Mercoledì 5 presterà servizio il Rinomato Gran Concerto Bandistico “Luciano Vilella”, Città delle Grotte di Castellana, Maestro Direttore Concertatore Grazia Donateo.

Giovedì 6, Solennità di Santa Domenica, Sante Messe del mattino alle 5,30, 7,30 e 8,15. Alle 9,30 solenne processione e consegna delle chiavi. Alle 19,30 Santa Messa con panegirico. Dalle 17 spettacolo pirotecnico con alcune delle più apprezzate ditte campane del settore.


La colonna sonora della giornata sarà affidata al Gran Concerto Bandistico “F. D’Amato e F. Cardaropoli”, Città di Bracigliano, Maestro Direttore Concertatore Carmine Santaniello, ed allo Storico Premiato Gran Concerto Bandistico Circolo Musicale “G. Piantoni” Vilella”, Città di Conversano, Maestro Direttore Concertatore Susanna Pescetti.

Venerdì 7, Festa del Patrocinio di Santa Domenica, Santa Messa alle 7,30 e Santa Messa solenne 19,30 presieduta sa Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Francesco Neri, Arcivescovo di Otranto.

Nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 (all’una circa) lo spettacolo dei fuochi d’artificio. Tra le ditte impegnate anche la The Wolf di Carmelo di Candia di Scorrano che sarà assoluta protagonista anche dello spettacolo piromusicale sabato 8 alle 23,30. Sempre sabato 8 Sante messe alle 7,30 e alle 19,30 con reposizione della statua di Santa Domenica nella propria custodia abituale.


Mercoledì 12 l’inaugurazione del Museo delle Luminarie di Puglia (leggi a fianco).


Prologo giovedì 13 luglio con la Santa Messa vespertina delle 19,30, apertura dello stipo di Santa Domenica e venerazione della statua nell’ottavario della festa.


Museo delle Luminarie di Puglia


Un percorso espositivo per divulgare la storia e il lavoro legato alle tradizioni portato avanti dai grandi maestri che oggi esportano le loro opere in tutto il mondo.

Sarà inaugurato mercoledì 12 luglio a Scorrano il “Museo delle Luminarie di Puglia”, l’esposizione di installazioni, documenti e fotografie, fornite dalle ditte di luminarie pugliesi, che raccontano l’evoluzione e il simbolismo della “magia della luce”.

La nuova realtà, promossa dal Comune di Scorrano e sostenuta dalla Regione Puglia, sarà ospitata all’interno di palazzo Veris nella “Capitale delle Luminarie”.


L’iniziativa, che mira a rendere fruibile il patrimonio dall’immenso valore storico, artistico e culturale legato alle tradizioni, ai saperi e ai mestieri dei luminaristi di Puglia, è stata presentata in una conferenza stampa tenutasi presso la Presidenza della Regione Puglia.


«Costruire attorno alla tradizione la propria identità che è fatta di elementi della nostra storia, delle nostre radici ma anche del modo in cui siamo riusciti ad arricchire quella storia attraverso elementi di innovazione», ha affermato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci che ha così proseguito: «Il Museo delle Luminarie di Puglia ha proprio questo senso: raccontare sia la tradizione pugliese delle feste patronali sia l’evoluzione di questo settore, attraverso azioni concrete di valorizzazione dell’artigianato artistico e di tradizione è apprezzato in tutto il mondo».

«E’ un’occasione importante», conclude Delli Noci, «per valorizzare la nostra storia, per promuovere il nostro territorio rendendo attrattivi i luoghi in cui vengono mantenute vive le tradizioni e le usanze che fanno della Puglia una regione unica».


Grazie a un emendamento all’ultima Legge di bilancio della Regione Puglia, è stata assicurata una dotazione iniziale di 100mila euro per consentire di adattare la sede fisica del Museo, individuata nell’ex Asilo di Mendicità (Palazzo Veris) in piazza Vittorio Emanuele II.


«Scorrano ha un’antica tradizione che siamo riusciti a documentare addirittura risalente al 1549», ha ricordato il sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, «insieme alla Regione abbiamo realizzato questo Museo delle Luminarie di Puglia che vede la presenza di tutte le più importanti aziende di luminarie della regione. E questo ci permette di mettere in evidenza una nostra tradizione che si è rinnovata nel tempo e che mette insieme ancora oggi aspetti più caratteristici, come quello del filo di ferro per tenere insieme i pali, ai più moderni sistemi tecnologici per ottenere una fioritura di fantastica inventiva che ormai viaggia in tutto il mondo».


Fondamentale la collaborazione tra gli attori a vario titolo coinvolti. Dopo la delibera di adesione alla Rete Bibliomuseale della Regione Puglia da parte del Comune di Scorrano, determinante è stato il contributo delle ditte di luminarie pugliesi che hanno fornito documenti ed elementi che saranno esposti nel Museo e che permetteranno di conoscere l’evoluzione delle imponenti installazioni di legno rese uniche dai giochi di colore delle migliaia di lucine che le rivestono.


«Tutte le aziende di Puglia», ha affermato Vito Maraschio, presidente dell’Associazione Luminaristi Pugliesi, «hanno dato disponibilità a fornire materiale, dagli archi dipinti ai moderni led, oltre al materiale fotografico e a pezzi particolari come i gassometri o le casse di legno  che contenevano le lampadine che venivano avvitate sulle strutture direttamente sulle piazze».


Una tradizione quella delle luminarie strettamente intrecciata alle feste pugliesi, a partire dalle celebrazioni per Santa Domenica, Patrona del Comune di Scorrano, alla quale i maestri artigiani dedicano magnifiche installazioni.


«Abbiamo una lunghissima tradizione e quest’anno abbiamo voluto proporre», ha sottolineato Antonio De Luca, presidente Comitato Festa “Santa Domenica 2023”, «ben quattro ditte per addobbare il paese. Scorrano torna così a essere la Capitale delle Luminarie».


Il Museo delle Luminarie di Puglia arricchisce l’offerta della città di Scorrano.


Un borgo antico da scoprire lentamente, passeggiando tra le vie del suggestivo centro storico dall’impianto medievale, caratterizzato da antichi palazzi.


«Abbiamo predisposto un pacchetto per permettere a turisti e visitatori di poter apprezzare le bellezze storiche, artistiche e architettoniche di Scorrano», ha aggiunto Mauro Cancella, presidente dell’Associazione di Volontariato “Promuovi Scorrano”, «comprese le sculture di sabbia, da alcuni anni importante attrattore turistico della località».


Attualità

Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano

“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

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«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.

Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.

Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.

Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.

«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».

I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).

«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.

«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.

L’IMPIANTO

Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.

Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.

Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.

L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.

I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.

MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE

I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.

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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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