Attualità
Specchia si rigenera… in periferia
Il sindaco Antonio Biasco: “Località Verardo troverà dignità e qualità urbana e sociale”. il progetto concentra la maggior parte degli interventi previsti sull’area del “Parco Falcone e Borsellino

Obiettivo: rigenerare! E i programmi di rigenerazione urbana, non possono e non devono più prevedere solo un recupero ed una valorizzazione delle aree storiche delle città ma devono necessariamente permettere l’ampliamento dell’effetto riqualificante delle stesse, in termini di qualità urbana, anche ai quartieri marginali creando una decentralizzazione dell’interesse collettivo. Tutto ciò si traduce nella capacità di estendere l’effetto comunità, in termini di qualità delle relazioni anche ai luoghi più svantaggiati dei centri urbani facendo in modo che di marginale resti solo la loro posizione. Questo tipo di pianificazione urbana fa si che il miglioramento delle condizioni territoriali si rispecchi sulla qualità della vita degli abitanti di quelle che devono essere considerate “città delle persone” nelle quali nascono e si individuano nuovi spazi di relazione: le piazze, i mercati, i parchi, infatti, sono gli elementi dove si forma l’arena delle relazioni tra gli abitanti.
Anche Specchia sembra aver recepito il concetto di fondo di una pianificazione territoriale intelligente ed efficace: la straordinarietà delle opere deve diventare ordinaria politica di intervento finalizzato ad ottenere effetti, si spera sempre più positivi, sulla vita degli individui. L’intervento previsto in località Verardo riguarda la “zona 167” che sorge alla periferia sud-ovest del centro urbano. “Risulta evidente”, commenta il sindaco Antonio Biasco, “che in tale ambito, dalle grandi potenzialità, sono necessari indubbi interventi di rigenerazione soprattutto dal punto di vista edilizio – ambientale e funzionale. È uno spazio poco attrezzato dal punto di vista funzionale e fruitivo, con scarsa qualità dell’aspetto ambientale. L’intervento previsto è finalizzato a favorire l’interazione sociale, incrementare la dotazione infrastrutturale, eliminare il degrado urbano e migliorare le condizioni ambientali mediante la riqualificazione degli spazi collettivi con nuove opere di arredo urbano, verde attrezzato e pubblica illuminazione. Perché quest’area periferica possa trovare, finalmente, dignità e qualità urbana e sociale è importante che vengano valorizzati tutti i possibili aspetti concorrenti ad una vera “rigenerazione urbana”. In questo caso uno spunto fondamentale ci viene fornito dalla presenza, nell’area del parco, di un’interessante necropoli medievale; un’adeguata campagna di saggi e scavi archeologici ne consentirà il rinvenimento, la salvaguardia, la musealizzazione e la valorizzazione in sito, arricchendo la zona di Verardo di un importante elemento di interesse storico e culturale che, se correttamente integrato con le strutture di nuova realizzazione, contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo. In particolare”, precisa il Sindaco, “il progetto concentra la maggior parte degli interventi previsti sull’area del “Parco Falcone e Borsellino”, con l’intento di promuovere questo spazio pubblico all’attenzione e alla fruizione dei cittadini di ogni fascia d’età. Il cuore del progetto riguarda la sistemazione attrezzata di una zona del parco fino ad oggi destinata, con scarso successo, al libero gioco del calcio per i ragazzi del quartiere ma, di fatto, del tutto inutilizzata negli anni, abbandonata ed incolta. In questa zona sarà realizzato un piccolo edificio destinato ad ospitare un sorta di “caffè culturale”, un centro di aggregazione sociale che possa consentire, tra l’altro, l’esposizione della documentazione dei futuri scavi archeologici, di piccole mostre fotografiche, di estemporanee di pittura e di altre iniziative socio-culturaliche possano contribuire a rendere viva e stimolante l’intera area del parco”. A completare il raggiungimento di quest’obiettivo, continua Biasco, concorrerà “la realizzazione, nella piccola piazzetta antistante al “caffè”, di una bassa pedana, destinata ad ospitare piccole rappresentazioni culturali (recitazioni, esibizioni musicali, serate a tema …). Due tratti di muretti in pietrame a secco contribuiranno, infine, a delimitare visivamente la zona del bar, richiamando alla memoria l’origine agricola dell’area del parco. L’intero giardino sarà corredato dall’installazione di un’idonea illuminazione pedonale, realizzata con l’impiego di apparecchi alimentati da singoli pannelli fotovoltaici, fornendo così alla cittadinanza un segnale tangibile del corretto utilizzo (visivamente gradevole e paesaggisticamente compatibile) di fonti di energia alternativa e rinnovabile anche in interventi di limitata portata energetica. Un ulteriore intervento destinato a migliorare le condizioni generali di vita nell’area della Zona 167”, continua il Sindaco, “sarà la realizzazione di un tronco di fognatura nera che, collegandosi al collettore di viale Kennedy, servirà le abitazioni della cooperativa “Verardo”, provvisoriamente allacciate ad un grande pozzo nero condominiale, fonte di innumerevoli disagi e inadeguato alle attuali norme igienico-sanitarie. Prevista anche la realizzazione di tratti di marciapiedi che dovranno essere eseguiti lungo viale Kennedy, via Donati, e in una delle strade perpendicolari (da denominarsi) interna alla lottizzazione. Sarà realizzato, infine, un importante tratto di marciapiedi lungo il prolungamento di via Roma che, collegando viale Kennedy a via don Minzoni, servirà, finalmente, i due blocchi di residenze dello IACP prospicienti una delle strade principali di accesso al centro urbano. L’intera area sarà dotata di panchine, pergolati in legno, ed altri elementi di arredo urbano”.
Donatella Valente
Attualità
Acque depurate per i campi di Carpignano e Martano
“Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate”: i lavori, appena affidati per un importo di circa un milione e 800mila euro, dovranno concludersi in duecento giornate lavorative, quindi entro sette mesi

«Con soddisfazione, stiamo per risolvere definitivamente la vicenda della “Rete irrigua consortile per il riuso delle acque depurate” nei nostri territori»: lo annunciano con una nota congiunta i sindaci di Carpignano Salentino e Martano.
Un progetto innovativo e ambientalmente strategico, approvato nel 2002 e completato nel 2006, ma mai attivato a causa di problemi legati al depuratore consortile. Inizialmente, mancava una soluzione per lo smaltimento finale delle acque trattate, poiché le trincee drenanti non erano state realizzate.
Successivamente, anni di abbandono e vandalismi avevano reso inutilizzabili la vasca di accumulo e la rete irrigua.
Per superare queste criticità e valorizzare gli investimenti già effettuati, soprattutto in un contesto in cui l’acqua è diventata indispensabile per il reimpianto degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa, le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano hanno richiesto ripetutamente l’intervento della Regione Puglia.
«Grazie all’impegno di tutta l’amministrazione regionale e, in particolare, del Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, del consigliere regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia», fanno sapere i sindaci Mario Bruno Caputo di Carpignano Salentino e Fabio Tarantino di Martano, «si raggiungerà l’obiettivo di ripristinare e rendere pienamente funzionanti gli impianti danneggiati, garantendo una gestione efficace delle risorse idriche e il loro riutilizzo in agricoltura».
I lavori, appena affidati, per un importo di circa € 1milione e 800mila dovranno concludersi in sette mesi (200 giornate lavorative).
«Questo risultato rappresenta un passo fondamentale per il nostro territorio», aggiungono i due primi cittadini, «ringraziamo la Regione Puglia, il consiglio regionale, la giunta e tutti i funzionari coinvolti per aver compreso l’importanza ambientale ed economica di questo intervento, nonché tutte le amministrazioni comunali di Carpignano e Martano storicamente coinvolte nella realizzazione del depuratore consortile e della rete irrigua». Recuperare e riutilizzare le acque depurate, ricche di nutrienti come l’azoto, significherà evitare sprechi idrici oggi dispersi nel terreno e fornire un sostegno concreto al settore agricolo, in particolare all’olivicoltura, gravemente colpita dalla crisi causata dalla Xylella.
«Questo progetto», si legge ancora in una nota congiunta dei sindaci di Carpignano e Martano, «è frutto di un lavoro corale e della determinazione di tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Cooperativa San Giorgio, che ha fortemente sollecitato l’attivazione di questa infrastruttura per sostenere il reimpianto degli ulivi e il rilancio del comparto olivicolo. Si tratta di un intervento di grande rilevanza per il territorio, che fornisce una risposta tangibile alle problematiche legate alla penuria idrica e agli effetti dei cambiamenti climatici, in quanto il recupero e il riutilizzo delle acque depurate non solo mitigano l’impatto ambientale, ma offrono una risposta strutturale alle emergenze idriche, garantendo un supporto fondamentale al settore agricolo e alla rinascita dell’olivicoltura locale.
L’IMPIANTO
Attraverso tale intervento si consoliderà, dunque, un modello di gestione sostenibile delle risorse idriche, capace di affrontare le sfide del presente e preparare il territorio alle necessità future.
Dal punto di vista tecnico, la rete irrigua interesserà un’area di circa 1500 ettari, suddivisa in sette settori, che verranno serviti in modo rotativo grazie a un sistema automatizzato gestito da valvole elettroniche.
Le acque reflue urbane, dopo essere state trattate nel depuratore consortile e sottoposte a disinfezione mediante raggi UV, saranno convogliate in un serbatoio di accumulo con una capacità di 7mila metri cubi, garantendo una distribuzione costante dell’acqua per un periodo di circa quattro giorni.
L’impianto sarà in grado di erogare una portata di 28 litri al secondo (equivalente a 100 metri cubi all’ora), destinata all’irrigazione mirata, una tecnica che compensa le perdite idriche dovute all’evaporazione e alla traspirazione vegetale.
I lavori, tra l’altro, includono: l’ampliamento della camera di comando per facilitare l’utilizzo delle valvole; il ripristino delle connessioni tra le vasche e l’automazione del sistema di accumulo delle acque depurate; il rifacimento dello scarico delle acque in eccesso; la manutenzione straordinaria dei locali tecnici; la revisione completa del gruppo elettrogeno; l’installazione di un sistema antintrusione per garantire la sicurezza degli impianti; e l’adeguamento dei punti di collegamento agli utenti. Con questo progetto, i Comuni di Carpignano Salentino e Martano confermano il loro impegno per uno sviluppo sostenibile e per il sostegno alle attività agricole, pilastro economico e culturale del territorio.
MARTEDÌ 29 LA PRESENTAZIONE UFFICIALE
I lavori saranno ufficialmente presentati presso la Sala Conferenza della Cooperativa San Giorgio in Carpignano (S.P. 48) martedì 29 aprile alle ore 19, alla presenza della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accompagnata dall’assessore Donato Pentassuglia, dal responsabile delle Risorse Idriche Andrea Zotti, dalla direttrice di Aqp Francesca Portincasa, dal direttore generale di Arif Francesco Ferraro e dai sindaci dei due comuni interessati.
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Attualità
A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.
“Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).
Candidati con lui al consiglio:
Sabrina Burlizzi,
Vito D’Argento,
Omar Del Rosario,
Gianni Fonseca,
Emanuela Garofalo,
Erika Leone,
Antonino Manni,
Daniela Meneleo,
Alessandra Mercutello,
Giorgia Montunato,
Silvia Palamà,
Stefano Piccinno,
Carlo Deodato Portaccio,
Paola Ria,
Germano Santacroce,
Marco Stefano.
È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.
Con lei:
Giuseppe Tanisi,
Antonella Previtero,
Paola Cornacchia,
Francesco Lezzi,
Salvatore Rainò,
Alessio Inguscio,
Massimo Mosticchio,
Chiara Minerva,
Lucy D’Ingiullo,
Martina Mauramati,
Mariassunta Garzia,
Simona Armida,
Marco Carluccio,
Elisa Ferocino,
Silvio Spiri,
Lucia Chetta.
Attualità
Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo
È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema
Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.
La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.
Caratteristiche e pericolosità
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura.
Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti.
Impatto sull’ecosistema
La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale.
Raccomandazioni per pescatori e bagnanti
Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.
Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.
La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La ‘roulette russa’ alimentare giapponese
In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto. Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.
Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.
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