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Attualità

Sulle “strade dei ritardi”: parola a Como

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A neppure un anno dal suo insediamento, abbiamo fatto il punto della situazione con Massimo Como, assessore all’Edilizia stradale (oltre ad Edilizia scolastica, Impiantistica sportiva e Sport) della Provincia di Lecce. Strade salentine che ogni giorno finiscono sotto accusa, anche se è doveroso premettere che non sempre rappresentano la principale causa dei tanti sinistri mortali che purtroppo quasi quotidianamente registriamo.


Così come è doveroso premettere che in questi pochi mesi a capo dell’importante Assessorato, il dott. Como (“la sicurezza stradale è stata sin dal primo giorno una delle nostre priorità assolute!”) non poteva certo avere la bacchetta magica per affrontare quanto di notevole ereditato dalle precedenti Amministrazioni, pertanto molto è stato fatto ma moltissimo resta da fare. E con l’estate alle porte, spuntano ovviamente le impellenze. Ad esempio, la strada che da Tricase Porto conduce alla Marina di Andrano, sulla quale, proprio nei pressi dell’arrivo alla località andranese, c’è (ancora) un tratto di muretto da ricostruire e crollato in seguito alla mareggiata dell’inverno 2008. “La questione è ormai in via di risoluzione”, spiega l’assessore Como, “in quanto abbiamo già appaltati i lavori, peraltro ad una Ditta del posto, ed il tutto verrà risistemato prima dell’estate. Il progetto non comporta grosse somme, diciamo che si aggirano sui 100mila euro. Questa vicenda l’Ente Provincia se la porta dietro da un paio d’anni ed è inutile sottolineare come anche questa si sarebbe potuta risolvere prima; invece ce la siamo ritrovata noi come un’emergenza…”.


A proposito di problemi annosi, un altro è relativo all’interruzione della Lucugnano-Specchia. Per la quale però l’Assessore tiene subito a precisare che la responsabilità non è della Provincia: “All’origine ci sono i frequenti allagamenti causati dal cattivo funzionamento della struttura fognaria, con tombini che “saltano” facilmente. Prova ne sia che abbiamo in corso un contenzioso con l’Acquedotto Pugliese e con il Comune proprio perché, se siamo stati costretti a chiuderla, non è stato per colpa nostra. Anzi, appena cinque anni fa la Provincia aveva già effettuato opere di miglioria. Ed è chiaro che non possiamo ogni volta intervenire se prima non si risolve il problema delle acque fognarie che invadono la strada…”.


Di strettissima attualità, poi, la Taurisano-Miggiano, dopo la morte di un centauro alla vigilia di Pasqua e l’intervento di Antonio Montonato, segretario cittadino di Taurisano del movimento politico “La Città – Progetto per il Salento” (“ancora oggi lamentiamo l’inerzia delle istituzioni provinciali dinanzi alle tante vite spezzate su questa strada. Esiste un progetto per ampliarla, tuttavia, nonostante sia stato più volte modificato, non è stato ancora avviato e forse è stato dimenticato in qualche cassetto. Perché?”). L’assessore Como ribadisce “la complessità del progetto d’intervento e quindi la necessità di valutarlo al meglio per non commettere errori. E’ una delle peggiori eredità accollatesi dall’Amministrazione Gabellone. Il rettilineo presenta dossi che compromettono la visibilità, oltre a numerose e pericolose stradine laterali. Un intervento radicale richiederebbe il totale rispetto della normativa vigente e cioè che sulle nuove strade la larghezza non può essere inferiore a 10,50 mt., in alcuni 9,50 mt. Inoltre occorrerebbe creare delle complanari e considerata la lunghezza di questa strada, circa 8 km., non sarebbe una cosa semplice. Perciò nessun disimpegno da parte nostra, bensì la capillare analisi di un progetto davvero vasto e complesso”.

Un accenno anche ai lavori inerenti la Rotatoria posta all’ingresso della Tangenziale Cosimina” a Tricase: “Si devono fare il tracciamento e subito dopo l’immissione in possesso. Poi si procederà e, massimo tre mesi, l’opera sarà definitiva”. Infine, in merito a quanto realizzato in questi pochi mesi, l’assessore Como ricorda che “abbiamo sbloccato opere ferme da anni” e cita “la Tangenziale Est di Galatina, inspiegabilmente chiusa al traffico da circa tre anni; la Galatina-Lecce; la Lecce-Torre Chianca; la Tangenziale di Leverano; la Lecce-Porto Cesareo, itinerario particolarmente affollato nel periodo estivo. Inoltre, ci stiamo occupando della Tangenziale di Maglie”.


Federico Scarascia


Attualità

La spiaggia più felice d’Italia è nel Salento

Secondo uno studio effettuato mediante un software di riconoscimento facciale, le “Maldive del Salento” a Pescoluse (marina di Salve) è la spiaggia italiana che riesce a strappare i sorrisi più grandi ai visitatori

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Pescoluse, marina di Salve, spiaggia da tutti conosciuta come le Maldive del Salento, è la spiaggia più felice d’Italia ed una delle più felici al mondo.

In uno studio commissionato da un’agenzia di viaggi specializzata in affitti di ville di lusso, un software di riconoscimento facciale ha analizzato migliaia di foto Instagram e, sulla base dei sorrisi catturati, ha identificato la spiaggia più felice.

Pescoluse è famosa per la sabbia finissima e bianca, le acque turchesi e il fondale basso, che la rendono ideale per le famiglie.

È circondata da dune di sabbia e vegetazione mediterranea, creando un paesaggio naturale intatto.

La tranquillità e la bellezza del luogo hanno conquistato i turisti di tutto il mondo.

La spiaggia di Marina di Pescoluse è anche in cima alla classifica delle spiagge più felici al mondo.

Per elaborare il concetto di “spiagge felici”, lo studio si è riferito a quei luoghi in riva al mare che, oltre a essere esteticamente belli, riescono a suscitare sensazioni di gioia e soddisfazione per chi le visita.

L’intelligenza artificiale ha identificato le spiagge che riescono a strappare i sorrisi più grandi ai loro visitatori.

Sono questi, secondo gli esperti, i segnali inequivocabili di un’esperienza di vacanza positiva e gratificante.

Secondo il riconoscimento facciale quella delle Maldive del Salento è la spiaggia che ha strappato i sorrisi più grandi nel campione di persone analizzato, meritandosi il titolo di spiaggia più felice d’Italia.

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Appuntamenti

Esplorare l’abbandono: focus sul Salento

Contest Fotografico promosso dall’Ordine degli Architetti PPC, in collaborazione con l’Associazione Tempo di scatto, aperto agli iscritti e alle iscritte di tutti gli Ordini nazionali. Obiettivo del Contest favorire una riflessione sulla rigenerazione dei luoghi a partire dal dato visivo su degrado, abbandono, consumo di suolo, nel nostro territorio. Partecipazione entro il 23 aprile e Mostra conclusiva in maggio

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Favorire la riflessione sul consumo del suolo nel Salento attraverso un’analisi visiva dei tanti beni urbani in stato di abbandono e degrado presenti sull’intero territorio della città capoluogo e dell’intera provincia salentina: è l’obiettivo del Contest fotograficoEsplorare l’abbandono” promosso e organizzato dall’ Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce in collaborazione con l’associazione fotografica Tempo di Scatto.

Aperto a tutti gli Ordini nazionali, e focalizzato esclusivamente sul territorio salentino, l’invito a partecipare (già sul sito dell’Ordine Architetti, clicca qui), interpreta l’abbandono come «una dinamica che, suscitando emozioni profonde e riflessioni inattese, consente di esplorare la bellezza nel degrado e la storia celata tra le rovine. Camminando in luoghi abbandonati come ville e fabbriche dismesse», osservano ancora gli organizzatori, «si crea un dialogo con il tempo, dando vita a narrazioni che raccontano di vite passate».

Il Contest fotografico, con scadenza per l’invio foto fissata al 23 aprile, costituisce il primo momento di un progetto a più vasto raggio che includerà, nei successivi step, percorsi guidati ricognitivi e l’invito a produrre specifici contributi di idee per la futura riqualificazione e rigenerazione anche alla luce dell’atlante dei luoghi individuato dalle suggestioni fotografiche e dalle immagini, che dovranno essere caratterizzate da specifici requisiti tecnici.

Le foto, infatti, saranno valutate alla luce di quattro distinti criteri: pertinenza, impatto, qualità della foto, visioni e originalità e, una volta selezionate, andranno a comporre una Mostra conclusiva prevista nel maggio prossimo, mentre tra quelle ritenute idonee 10 immagini saranno pubblicate on line sulla piattaforma dell’Ordine.

«Il tema dell’abbandono nel nostro territorio è quanto mai cogente e merita una riflessione puntuale e approfondita», sottolinea Tommaso Marcucci, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce, «ed è la ragione per cui abbiamo accolto con grande favore la proposta dell’associazione Tempo di scatto facendo nostre le ragioni e gli obiettivi del progetto che, peraltro, prevede step successivi alla Mostra finale come percorsi guidati ricognitivi e l’invito a individuare per ognuno dei luoghi fotografati ipotesi di possibili future riqualificazioni. Ecco, dunque, che esplorare l’abbandono può significare, grazie all’esplorazione visiva e fotografico, immergersi in storie non raccontate, riconoscendo la fragilità e la resilienza come condizioni costitutive proprie del vivente in tutte le sue forme. La mostra fotografica con cui si concluderà il progetto costituirà, come già quella su i paesaggi della Xylella, promossa e organizzata dal nostro Ordine negli scorsi anni, un’opportunità ulteriore di conoscenza del territorio e per sottolineare la complessità e l’urgenza della rigenerazione urbana. Chiamare a raccolta la nostra comunità nazionale su questi temi, consapevoli anche di quanto negli anni il Salento sia divenuta terra di forte attrazione e appeal, riteniamo possa agevolare uno scambio proficuo di riflessione e di buone pratiche».

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Attualità

«Stiamo costruendo il futuro di Matino»

Videointervista con le anticipazioni dell’intervista al sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma in uscita, in versione integrale, sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”

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di Giuseppe Cerfeda

Dal Premio nazionale ELOGE per la buona governance, ai progetti per il futuro.

Il sindaco di Matino Giorgio Salvatore Toma ospite in redazione.

I finanziamenti del PNRR, i progetti già realizzati, l’attenzione per il centro storico, l’albergo diffuso, il desiderio di restituire alla comunità la Storica Cantina Matinese, il terzo mandato, la preoccupazione per la diffusione della droga nel nostro territorio, tra gli argomenti trattati.

Nel video in basso un’anticipazione dell’intervista che sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero dell’edizione cartacea de “il Gallo”, in distribuzione nel fine settimana.

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