Attualità
Tamponi drive-in a Tricase: “Ti danno un numero per l’esito, ma non risponde nessuno!”
La testimonianza di Claudio Mauro, originario di Presicce e docente all’università di Birmingham: “Per due volte una battaglia per ottenere il risultato”

Un articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, a firma di un docente di immunologia salentino dell’università di Birmingham, ha portato alla ribalta della cronaca un caso che già da settimane interessa centinaia di persone nel basso Salento. Quello della cattiva gestione della comunicazione degli esiti dei tamponi effettuati dall’Asl di Lecce presso la postazione “drive-through” (o “drive-in”, che dir si voglia) di Tricase.
Il docente è Claudio Mauro, originario di Presicce e rientrato dall’Inghilterra qualche settimana fa per motivi personali. Lo abbiamo contattato per farci raccontare in prima persona quella che, dopo l’arrivo in Salento, è diventata l’odissea del tampone.
L’odissea del tampone
“La mia non è una battaglia contro l’ospedale di Tricase (che peraltro c’entra ben poco)”, ci tiene subito a precisare, “né una rincorsa alla notorietà, dalla quale non potrei trarre alcun giovamento. Sono piuttosto preoccupato per le numerosissime famiglie che, dopo essersi interfacciate con la postazione drive-through di Tricase per sottoporsi a tampone, hanno provato invano ad ottenere comunicazione dell’esito dall’Asl”.
“Io infatti”, ci racconta, “ho avuto una risposta solo dopo aver fermamente insistito e, mio malgrado, aver reso noti i miei titoli. La procedura vuole che, una volta effettuato il test, si venga contattati entro 24 ore dall’Asl qualora positivi. Viene invece fornito un numero cui telefonare nel caso in cui, trascorse le suddette 24 ore, nessuno abbia chiamato per confermare la negatività che, quindi, rimane presunta. Peccato che a quel numero non risponda nessuno. Io mi sono recato presso la postazione di Tricase per due volte nell’arco di pochi giorni: la prima per sottopormi personalmente al test (dopo l’arrivo dall’Inghilterra) e la seconda, pochi giorni più in là, per accompagnare mia madre. In nessuno dei due casi abbiamo ricevuto risposta“.
“Dopo il mio tampone, ho chiamato invano il numero indicatomi per due giorni”, continua Mauro. “Alla fine mi sono sottoposto a test sierologico, per avere un riscontro immediato. Al quinto giorno ho ricevuto una telefonata anonima da una persona che, con voce trafelata, mi comunicava la mia negatività. Lì per lì non ho dato il giusto peso alla questione. Giunto il momento di mia madre, quando ho visto ripetersi lo stesso iter, ho percepito che la tardiva o, talvolta, totale assenza di comunicazione sull’esito dei tamponi negativi è una prassi. Avendo stavolta necessità e premura di ottenere il risultato del test, sono andato oltre il numero di telefono fornitomi (al quale continuava a non rispondere nessuno) e dal numero verde Covid della Regione Puglia ho appreso che, presso la postazione, dovrebbe essere fornito un PIN ai pazienti col quale ottenere il risultato in autonomia direttamente dal sito dell’Asl. Cosa che a Tricase non succede. A quel punto ho contattato l’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Asl di Lecce ed ho chiesto di parlare con il Dipartimento di Medicina Preventiva. È qui che, per vie traverse, insistendo e rendendo noti i miei titoli, ho dapprima ottenuto di ricevere il risultato del tampone per mail (dalla forma della quale si evince come fosse una mail preparata ad hoc e non vi fosse uno schema seguito per tutti i pazienti) e poi sono entrato in contatto con il responsabile del Dipartimento Medicina Preventiva e con il direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl. In entrambi i casi, tra la non ammissione di responsabilità ed una serie di precisazioni errate rivoltemi, mi è stato detto che l’esito dei tamponi negativi viene inviato via mail agli utenti nell’arco di 48 ore. A me ed a mia madre”, conclude Mauro, “non è capitato affatto. Ed ho appreso in questi giorni, da decine di altre persone, che è quanto accade a tutti. Mi sembra assurdo che in un presidio di riferimento per l’intero basso Salento, come è quello di Tricase, centinaia e centinaia di persone debbano incappare in un difetto (o assenza) di comunicazione tale che arreca solo confusione in un momento già difficile e intricato. La gente deve sapere se isolarsi e come comportarsi e questo dipende anche e soprattutto dalle comunicazioni che l’Asl deve fornire. Anziché negarsi, mi auguro che i responsabili dell’azienda sanitaria provvedano a risolvere la questione per il bene di tutti”.
Lor. Zito
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
Alessano
Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento
Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

“Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.
L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.
I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.
L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.
Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).
“Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.
Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.
Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.
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Attualità
Scivolone a Maglie: il 25 aprile diventa Festa della Repubblica
Clamorosa svista sui manifesti del Comune e non è la prima: un anno fa la foto dell’attore Gifuni al posto di quella di Aldo Moro. E c’è anche chi dice “errore voluto per cancellare vero significato della Liberazione”

Maglie, i manifesti comunali confondono il 25 aprile con la Festa della Repubblica: polemiche e sconcerto
A Maglie il 25 aprile arriva… con una svista. In questi giorni, i cittadini hanno notato affissi nei punti principali della città dei manifesti del Comune che annunciano le celebrazioni per la “Festa della Repubblica”, dimenticando però che la data in questione è quella del 2 giugno.
Il 25 aprile, infatti, è storicamente e istituzionalmente riconosciuto come la Festa della Liberazione, giornata simbolo della fine del nazifascismo in Italia.
Una svista? Forse. Ma in città c’è chi si chiede se si tratti di un errore davvero casuale o se ci sia, invece, una scelta più sottile dietro, considerando l’orientamento politico di centrodestra dell’attuale amministrazione comunale.
Non sarebbe la prima volta che a Maglie si inciampa sulla memoria storica. I più attenti ricorderanno il clamoroso scivolone di un anno fa, quando furono realizzati manifesti commemorativi per Aldo Moro… con la foto di un attore che lo interpretava (Gifuni), anziché del vero statista magliese.
Il gruppo di opposizione “Maje Noscia” ha commentato così l’accaduto con un post sui social:
“CHE CONFUSIONE!!!
A Maglie si anticipano le celebrazioni: sembra infatti che la Festa della Repubblica sia arrivata con un mese e mezzo d’anticipo, confusa con il 25 aprile che pare quasi scivolare via, confuso con un’altra ricorrenza.
Un refuso? Forse, ma l’ennesimo…
Anche gli errori più piccoli, quando toccano la memoria storica, ci ricordano quanto sia fondamentale conoscere — e riconoscere — la Storia.
Perché senza studio, attenzione e consapevolezza, si rischia di confondere le date… e, più grave ancora, il senso.
Il 25 aprile celebriamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ricordarlo con esattezza è un dovere. Civico, culturale e democratico.”
La speranza è che, al di là delle appartenenze politiche, si possa riportare al centro l’importanza del rispetto per la memoria collettiva e per le ricorrenze che hanno segnato la storia democratica del nostro Paese.
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