Attualità
Tricase: “Il consigliere comunale ai tempi del covid-19”
Nunzio Dell’Abate: “Quando da consigliere mi son sentito in dovere di farmi portavoce di alcune istanze dei cittadini o di suggerire delle azioni sono stato tacciato di sciacallaggio e di dispensatore di fake news”

A stretto giro di posta dopo l’intervento del presidente del consiglio comunale Dario Martina (“Tricase, stop alle polemiche”: appello all’unità del presidente del Consiglio comunale“), arriva anche la replica del consigliere di opposizione Nunzio Dell’Abate al suo alter ego della maggioranza Vincenzo Chiuri (“La Politica ai tempi del Covid 19“).
“Quando gioca la nazionale”, premette Dell’Abate, “non c’è club che tenga, è l’Italia in campo. Quando è in gioco la salute e la sopravvivenza della comunità anche dal punto di vista socio-economico, non c’è maggioranza ed opposizione, c’è la comunità. Colgo pertanto con favore l’invito all’unità rivolto dal collega di maggioranza Vincenzo Chiuri alle forze di opposizione”.
Poi la stoccata: “Mi auguro però che, almeno in camera caritatis, lo abbia rivolto al sindaco e che finalmente si intravveda un cambio di rotta da parte sua. Eh già perché sin dalle prime avvisaglie di questa drammatica emergenza non c’è stato alcun coinvolgimento, se non un messaggino ai capigruppo cinque minuti prima di diffondere un provvedimento. Quando da consigliere comunale, ruolo che non deve mai andare in soffitta a maggior ragione in questo momento, mi son sentito in dovere di farmi portavoce di alcune istanze dei cittadini o di suggerire delle azioni sono stato tacciato di sciacallaggio e di dispensatore di fake news”.
“Ha ragione l’amico Vincenzo Chiuri”, prosegue il consigliere di opposizione, “si è superato il limite della decenza, quando invece si dovrebbe dare un’immagine di coralità alla cittadinanza per infondere coraggio e speranza ed avere la consapevolezza che mai come in questa guerra non si vince da soli. In fondo non vogliamo altro che dare il nostro modesto contributo di esperienza. E forse si sarebbe evitato di essere ripresi dal Prefetto sulle ordinanze sindacali illegittime e foriere di confusione fra i cittadini. Forse si sarebbe effettuata una sanificazione del territorio veramente in modo integrale ed efficace. Forse non si sarebbero tenuti fermi 50mila euro del fondo di riserva, istituito nei bilanci comunali proprio per le emergenze, magari destinandoli alle famiglie più indigenti per il pagamento delle bollette scadute a rischio di distacco della fornitura. Forse si sarebbe dotato il corpo di Polizia Locale delle unità necessarie per l’effettivo controllo della città. Forse si sarebbe istituito un centro comunale di ascolto virtuale dei cittadini in cerca di informazioni su norme ed agevolazioni o di semplice conforto. Senza forse, ci sono più probabilità che la partita la vinca una squadra e non un singolo!”.
La conclusione è dedicata ai numeri in consiglio: “Infine, stia tranquillo l’amico Vincenzo non c’è nessun intento di verifica della tenuta della maggioranza, che anzi vorremmo fosse ben salda in questo momento. D’altro canto non ce ne sarebbe neppure bisogno, parla il numero delle firme (sette su sedici dei consiglieri in carica) in calce ai comunicati diffusi dalla maggioranza…”.
Attualità
A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.
“Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).
Candidati con lui al consiglio:
Sabrina Burlizzi,
Vito D’Argento,
Omar Del Rosario,
Gianni Fonseca,
Emanuela Garofalo,
Erika Leone,
Antonino Manni,
Daniela Meneleo,
Alessandra Mercutello,
Giorgia Montunato,
Silvia Palamà,
Stefano Piccinno,
Carlo Deodato Portaccio,
Paola Ria,
Germano Santacroce,
Marco Stefano.
È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.
Con lei:
Giuseppe Tanisi,
Antonella Previtero,
Paola Cornacchia,
Francesco Lezzi,
Salvatore Rainò,
Alessio Inguscio,
Massimo Mosticchio,
Chiara Minerva,
Lucy D’Ingiullo,
Martina Mauramati,
Mariassunta Garzia,
Simona Armida,
Marco Carluccio,
Elisa Ferocino,
Silvio Spiri,
Lucia Chetta.
Attualità
Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo
È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema
Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.
La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.
Caratteristiche e pericolosità
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura.
Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti.
Impatto sull’ecosistema
La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale.
Raccomandazioni per pescatori e bagnanti
Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.
Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.
La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La ‘roulette russa’ alimentare giapponese
In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto. Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.
Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
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