Attualità
Tricase, scuola via Apulia: genitori in rivolta
“I ragazzi vivono per 8 ore, senza ricambio d’aria, in una classe già di per se stretta per le attività didattiche dove consumano in aggiunta il pasto mensa; il servizio mensa viene effettuato in tempi molto lunghi togliendo ogni settimana molte ore utili alla didattica”.

Gli alunni delle IIIC della Scuola Elementare di via Apulia, supportati dai loro genitori, hanno intrapreso una azione di protesta nei confronti del servizio mensa e della struttura scolastica in generale.
“In particolare”, fanno sapere i genitori, “i ragazzi vivono quotidianamente il disagio di stazionare in una classe già di per se stretta per le attività didattiche dove consumano in aggiunta il pasto mensa. Il tutto 8 ore al giorno senza possibilità di ricambio d’aria giacché l’ambiente non rimane vuoto per un tempo congruo e con le finestre aperte. In aggiunta il servizio mensa viene effettuato in tempi molto lunghi togliendo ogni settimana molte ore utili alla didattica”.
Dicono poi che di non volere “in nessun modo essere polemici anche perché l’amministrazione nella persona dell’assessore alle politiche sociali, la rappresentanza dei genitori e la commissione mensa hanno da tempo aperto un canale di comunicazione volto alla ricerca di una soluzione tampone urgente”.
L’azione ha quindi “il solo scopo di sensibilizzare affinché si instauri un modus operandi che veda una programmazione più attenta ai servizi offerti con particolare riferimento agli adeguamenti strutturali necessari al benessere dei nostri bimbi.
Dall’inizio dell’anno scolastico sollecitiamo interventi di manutenzione straordinaria dei servizi igienici, la predisposizione di aule più ampie in accordo alle normative di edilizia scolastica e la presenza di idonei refettori capienti e funzionali. Ma non deve essere cosi. L’attenzione alle giovani generazioni deve essere massima, precisa e puntigliosa; nulla può essere lasciato al caso, alle soluzioni tampone e alla gestione delle urgenze, ma il tutto va attentamente programmato e preventivamente implementato”.
“Vogliamo crescere dei bimbi fiduciosi nelle istituzioni”, aggiungono i genitori, “in un paese che non inculchi fin dall’infanzia l’idea di inadeguatezza e superficialità che li porti all’idea di dover abbandonare il territorio “perche qui le cose vanno così e non cambieranno mai. Auspichiamo che ogni struttura amministrativa e dirigenziale si applichi in maniera urgente e lungimirante alla risoluzione delle problematiche che oggi i bimbi, in maniera molto pacifica e innocente, segnaleranno consegnando al posto del tagliando prepagato del servizio mensa il seguente messaggio.
“Gentilissimo sindaco, gentilissimo dirigente scolastico, gentilissimo gestore mensa scolastica non pago perché: il servizio mensa viene effettuato in uno spazio stretto e scomodo, la stessa classe nella quale stazioniamo 8 ore di seguito senza ricambio d’aria; il tempo di somministrazione tra le varie pietanze è lunghissimo e perdiamo del tempo utile alla didattica; la proposta di pranzare alle 12 è inaccettabile per le ripercussioni didattiche; la proposta di pranzare di fronte ai bagni è inaccettabile per le ripercussioni igienico sanitarie; i miei genitori sono molto amareggiati ed indignati”.
Attualità
A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.
“Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).
Candidati con lui al consiglio:
Sabrina Burlizzi,
Vito D’Argento,
Omar Del Rosario,
Gianni Fonseca,
Emanuela Garofalo,
Erika Leone,
Antonino Manni,
Daniela Meneleo,
Alessandra Mercutello,
Giorgia Montunato,
Silvia Palamà,
Stefano Piccinno,
Carlo Deodato Portaccio,
Paola Ria,
Germano Santacroce,
Marco Stefano.
È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.
Con lei:
Giuseppe Tanisi,
Antonella Previtero,
Paola Cornacchia,
Francesco Lezzi,
Salvatore Rainò,
Alessio Inguscio,
Massimo Mosticchio,
Chiara Minerva,
Lucy D’Ingiullo,
Martina Mauramati,
Mariassunta Garzia,
Simona Armida,
Marco Carluccio,
Elisa Ferocino,
Silvio Spiri,
Lucia Chetta.
Attualità
Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo
È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema
Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.
La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.
Caratteristiche e pericolosità
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura.
Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti.
Impatto sull’ecosistema
La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale.
Raccomandazioni per pescatori e bagnanti
Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.
Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.
La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La ‘roulette russa’ alimentare giapponese
In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto. Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.
Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
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