Attualità
Tricase, Sodero e i 5 Stelle avvertono il sindaco
“Ora basta! Basta giochetti alle spalle dei cittadini di Tricase e della Puglia!”

Francesca Sodero con il sindaco e quindi con la maggioranza aveva fatto un patto finalizzato all’approvazione del Pug in pochi mesi ma difficilmente questo potrà realizzarsi visto che il sindaco è pronto a dimettersi in tempi più o meno brevi ed a correre per un posto in consiglio regionale nella tornata elettorale di primavera.
L’evoluzione degli eventi ha evidentemente spiazzato se non innervosito la consigliera comunale del MoVimento 5 Stelle che come da suo costume non le ha mandate certo a dire. E per farlo si è affidata ad un post sulla sua pagina ufficiale e il suo intervento, duro, non lascia spazio ad interpretazioni: “Stiamo assistendo da troppo tempo a un teatrino indegno per i cittadini di Tricase, lasciati nel limbo delle indecisioni egoistiche e stucchevoli del sindaco Chiuri”, scrive la Sodero che poi attacca il primo cittadino: “È grave che stia pensando seriamente di dimettersi per una candidatura, da chiunque gli venga offerta, da destra o da sinistra, da Fitto o da Emiliano, basta che la poltrona sia sicura e lo stipendio anche. Significherebbe che il bene della nostra città non interessa davvero a nessuno, tutta la politica la usa per interessi personali da tempo immemore. Anche questa volta. Anche questa volta i cittadini scompaiono e ritornano ad essere quello che sono sempre stati per i politicanti: un serbatoio di voti”.
“Se il Sindaco Chiuri deciderà di candidarsi”, tira e somme, “significherà che ha scientemente sfruttato la disponibilità del M5S Tricase a raggiungere insieme un risultato che i cittadini di Tricase aspettano da 40 anni, l’adozione del Piano Urbanistico Generale, solo ed esclusivamente per accreditarsi a destra e sinistra ed elemosinare una candidatura alle regionali!”.
Secondo Francesca Sodero il “PUG non può più essere rimandato se Tricase non vuol essere tagliato fuori da tutto, vedendosi sfumare la prospettiva di far arrivare incentivi sul territorio per i privati e fondi per le opere pubbliche, per far sviluppare finalmente in modo ordinato la città e portare sviluppo e lavoro”.
“Vi verrà detto che sono emerse criticità e che il tempo non basterebbe. Falso. Il tempo”, prosegue rivolgendosi direttamente a Chiuri, “non basterebbe per un mero fatto di egoismo, perché per fare il salto della quaglia a spese nostre non vuoi concedere a Tricase due, tre mesi in più, quelli che servono per un atto di amore e di civiltà per la tua comunità! E passeresti sopra al tempo e alle energie spese dalle persone che in questi mesi hanno lavorato con dedizione e serietà al percorso verso il PUG, con rallentamenti evitabili dovuti alla tua scarsa convinzione o peggio al tuo secondo fine”.
Poi avverte: “Vi verrà detto che la maggioranza rimasta non è affidabile e che non arriverebbe ad approvare il PUG in Consiglio Comunale, perché permeabile a chi gioca sporco e lavora nelle retrovie per aumentare il marcio nella politica tricasina. Ma se fosse vero, e noi dubitiamo per esperienza diretta, chi ha scelto questa squadra? Sarebbe lo stesso Sindaco che solo due anni e mezzo fa ha sbagliato tutte le valutazioni, come noi mettevamo già in evidenza. Lo stesso Sindaco che mostra abilità nel mettere in piedi strategie per vincere ma non per governare per il bene dei cittadini! Ma come possiamo fidarci delle sue valutazioni? Come potremmo ascoltare dalla sua voce “vado in Regione per fare gli interessi di Tricase”, se non ci è riuscito da Sindaco, se sbaglia la squadra con cui giocare, se ci vuole consegnare nelle mani della peggiore vecchia politica responsabile dei mali della Puglia?!”.
Altro affondo della Sodero: “I pugliesi hanno bisogno di amministratori seri che conoscono i problemi dei pugliesi. Dal nostro Sindaco mai una parola, mai un pensiero, mai un’idea su come risolvere i problemi dei pugliesi abbiamo ascoltato in questi anni, solo rimproveri alla Portavoce del M5S perché nei suoi interventi in Consiglio Comunale “usciva fuori dai confini del Comune” per parlare di questioni di competenza regionale, come se queste non ci toccassero da vicino. Caro Sindaco, a rimanere indifferenti dinanzi a questo mercato delle vacche noi non ci stiamo più, non ti faremo giocare oltre la carta di colui che “ha dialogato con i 5 Stelle”, tu quella carta non hai mai potuto prenderla in mano, non hai portato a casa l’assessore a 5 stelle, non hai incassato mai acquiescenza rispetto ad accordicchi per le regionali”. E poi: “Hai ancora in memoria un messaggio della portavoce Francesca Sodero del 21 ottobre 2019: sia chiaro a tutti che io non scendo a nessun compromesso e/o accordo o accordicchio per il futuro. Chi fa questi calcoli su di me sbaglia fatalmente a considerarmi una sguattera della politica di bassa lega”. Al quale rispondesti con un laconico “riferisco”, salvo poi scoprire che non lo avevi riferito proprio a nessuno”.
Altro attacco diretto al primo cittadino: “Noi siamo persone serie. Noi non prendiamo in giro i cittadini per convenienze personali e con beceri calcoli. Noi faremo esattamente il contrario, anche questa volta, anche fra mille difficoltà, metteremo in campo tutte le energie possibili per spazzare via la politica di cui oggi, ahinoi, con profonda delusione, sei diventato il massimo rappresentante”.
“Il tempo della fiducia silenziosa nella buona fede è terminato”, conclude Francesca Sodero, “non ti lasceremo il tempo di intravedere il cavallo vincente per salirci in groppa. Non ti lasceremo il tempo di intravedere il cavallo vincente per salirci in groppa. Decidi per il bene di Tricase”, l’ultimo avvertimento, “altrimenti troverai in noi i più motivati oppositori!”.
Attualità
Incendio d’auto: distrutta una Clio, si indaga

In fiamme nella notte un’auto di proprietà di una società intestata ad un uomo di 64 anni.
E’ l’ennesimo incendio notturno di autovetture in Salento e si è verificato alle ore 02:34 circa della nottata tra sabato e domenica a Cavallino.
Nel rione Castromediano è intervenuta una squadra dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Lecce, in via Alberto Bertoli.
La macchina distrutta dalle lingue di fuoco è una Renault Clio grigia che era ferma in sosta sulla sede stradale.
Il lavoro del personale dei vigili del fuoco ha scongiurato il propagarsi dell’incendio e ulteriori danni a persone, cose o pericoli per la pubblica e privata incolumità.
Sul posto erano presenti i carabinieri della stazione di Cavallino. Le cause dell’evento sono in fase di accertamento.
Attualità
Svolta in vista per la festa patronale di Taurisano
Una lettera al Vescovo segnala uno “stato d’agitazione” tra i cittadini per una decisione, a suo modo, storica: quella del parroco di escludere, dopo ben 148 anni, la ditta Parisi dall’allestimento delle luminarie per Santo Stefano

Da “Il Gallo” cartaceo n.07 del 2025
a cura di Lor. Z.
La continuità nel segno della tradizione o il cambiamento in nome di una equa rotazione? È il bivio dinanzi al quale, a Taurisano, si pone la festa patronale di Santo Stefano. Una ricorrenza che si rinnova di anno in anno in nome di una fede lunga un millennio.
A sollevare oggi il dubbio è Antonio Montonato, presidente dell’Associazione Onlus “Idee Valori e Solidarietà”, che scrive al vescovo Mons. Vito Angiuli per attenzionare quella che, a suo dire, è “una situazione che sta agitando gli animi dei miei concittadini”.
Oggetto della missiva è la scelta, per la festa del prossimo agosto, di non incaricare la ditta Parisi dell’allestimento delle luminarie.
“Quest’anno”, scrive Montonato a sua Eccellenza, “Don Gionatan (parroco della parrocchia della Trasfigurazione di N.S.G.C., NdR) ha escluso in modo dittatoriale la ditta Parisi, un’eccellenza locale che ha portato alla ribalta il nome della nostra Città a livello internazionale. La ditta Parisi”, continua la lettera, “dal 1876 (ossia per 148 anni) ha all’allestito nella nostra Città le strade e piazze del borgo, in onore del Santo Patrono Stefano, con devozione, lealtà e calore. Durante questi anni la ditta Parisi è stata più volte onorata di prestigiosi premi nazionali ed internazionali tra cui quello a Montecitorio”.
Una tradizione che, secondo Montonato, andrebbe rinnovata ad occhi chiusi, ma che “il parroco”, scrive, “vuole sconvolgere senza rispettare la storia secolare”.
L’argomento, rimbalzato anche sui social, è già oggetto di discussione in paese e, con tutta probabilità, è giunto alle porte della Diocesi già prima che Montonato mettesse mano al calamaio.
Ad ogni modo, il presidente di “Idee Valori e Solidarietà” adduce altre motivazioni a sostegno della sua tesi: “La festa patronale viene organizzata con le offerte libere dei cittadini, con gli sponsor offerti da attività commerciali ed artigianali locali e, da ultimo, con l’importante contributo economico, solitamente pari a 10mila euro, elargito dal Comune. Appare quindi insolito e discutibile il fatto che un parroco subentri nella gestione ed organizzazione della festa patronale, sostituendosi ai comitati costituiti ad hoc, arrivando a stravolgere le tradizioni locali, quelle tradizioni che si tramandavano di generazione in generazione”.
Ebbene è proprio qui che la matassa trova il suo bandolo: nelle funzioni del parroco in seno alle celebrazioni della festa patronale.
Tant’è che la Diocesi, cui abbiamo richiesto le ragioni di questa la scelta a suo modo storica, nel non ribattere a quanto sostenuto dal signor Montonato, risponde senza dare risposta. Ossia, rimanda al Regolamento diocesano per il Comitato Feste Religiose.
Il documento recita: “Presidente del Comitato è sempre il Parroco, che si avvale della consulenza del consiglio pastorale parrocchiale nel determinare quali feste celebrare, e nel dare gli orientamenti generali per lo svolgimento dei festeggiamenti esterni”. Allo stesso parroco spettano anche la nomina del presidente delegato; l’accoglimento della lista dei componenti il Comitato ed il compito di dare indirizzo circa il programma della festa.
Il ruolo assunto, nel caso specifico, da don Gionatan, quindi, appare tutt’altro che arbitrario, come la missiva inviata al vescovo vuol far intendere.
C’è tuttavia un passaggio che tiene aperta la discussione. Lo stesso regolamento diocesano specifica, al primo punto sull’argomento, che “il Comitato Feste è espressione della comunità parrocchiale”. Quanto sta accadendo a Taurisano porta a chiederci se questo assunto, attorno alla festa di Santo Stefano, sia ancora osservato. Chiediamo a voi, quindi, di esprimervi, raccontandoci il vostro punto di vista. Scriveteci su WA al 371 37 37 310.
Attualità
Caro biglietti: tornare in Salento ad aprile è un salasso
Per chi parte da Milano, treni sopra i 300 euro ed aerei oltre i 600

Tanti ponti, tanti soldi. Un salasso le festività di questo mese di aprile per chi si vuole spostare. In particolar modo per coloro che vogliono fare rientro in Salento dal nord Italia.
Lo si evince da uno studio di Assoutenti sulle tariffe di aerei, treni e pullman, un report da cui emergono dati incredibili come quelli che seguono.
Imbarcandosi da Linate venerdì 18 aprile e tornando martedì 22 aprile, un biglietto per Brindisi costa oggi un minimo di 619 euro, più di un volo di andata e ritorno per New York nelle stesse date (da 571 euro con uno scalo). Servono poi almeno 518 euro per volare da Linate a Catania e ritorno, 499 euro per Palermo, 460 euro per Cagliari. Il volo di andata e ritorno da Genova a Catania, nelle stesse date, parte oggi da un minimo di 401 euro, e si spende più o meno lo stesso (398 euro) da Torino a Lamezia Terme.
Non va meglio a chi sta acquistando in questi giorni un biglietto del treno: per la tratta Milano-Reggio Calabria la spesa va da 104,4 (scegliendo collegamenti lenti) a 345 euro per quelli più veloci. Partendo invece da Torino (solo andata), si spende da un minimo di 195 euro, se si scelgono orari scomodi e soluzioni con lunghi tempi di percorrenza, a 360 euro per i collegamenti migliori. Si sfiorano 340 euro per andare da Genova a Lecce, 320 euro da Milano a Lecce, 311 euro da Torino a Lecce, 310 euro da Milano a Salerno.
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