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Attualità

Tricase: sospetta incompatibilità in Consiglio comunale

Una causa civile pendente con l’Ente ed in contrasto con il Tuel metterebbe in dubbio la compatibilità di Fernando Dell’Abate con il ruolo di consigliere. I 5 Stelle: “Il presidente del consiglio faccia luce”. Martina: “A breve conferenza capigruppo”

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Interpellato in merito alle polemiche seguite al Consiglio comunale saltato il 26 maggio scorso, il sindaco di Tricase Carlo Chiuri, pur non entrando nel merito, aveva parlato di “criticità” e “posizione di un componente dell’Assise portata alla attenzione, mia e del presidente del consiglio Dario Martina, dagli Uffici e da chiarire al più presto”.


Non c’è voluto molto per fare luce sulla vicenda “scoperchiata” da una sentenza della Prima Sezione della Corte di Appello di Lecce (precisamente la sentenza Numero 73/2020, datata 21 gennaio) e che, nelle ultime ore, è diventata argomento di discussione in tutta la città.


La sentenza in oggetto rigetta un ricorso presentato da Fernando Dell’Abate, nelle vesti professionali di ingegnere, e di altri professionisti che già avevano perso la causa in primo grado intentata nel 2009 e relativa alla richiesta nei confronti del Comune del “pagamento dell’indennizzo loro dovuto per l’attività di progettazione e direzione dei lavori relativi alla realizzazione del parcheggio nei pressi del “vecchio cimitero”, e che quantificavano in € 102.078,90 (…) a titolo di competenze per l’attività svolta”.


La sentenza della Corte d’Appello, con una motivazione articolata, ha ritenuto inammissibile il procedimento in primo grado, condannando anche gli appellanti al pagamento in favore del Comune di Tricase delle spese del giudizio di appello, liquidate in complessivi € 6.000,00 oltre accessori di legge e di tariffa nella misura del 15%.


Sul piano politico, però, quello che interessa è la causa civile pendente che potrebbe essere in conflitto con il Testo unico delle leggi per gli Enti Locali, mettendo in forse la compatibilità di Dell’Abate come consigliere comunale e rendendo necessario un serio approfondimento sulla posizione di Dell’Abate nel ruolo istituzionale che ricopre.


Con tutto quello che ne conseguirebbe, non ultimo, la possibilità, paventata, come evidenziato nella nota del MoVimento 5 stelle (leggi sotto), che addirittura gli atti del consiglio comunale degli ultimi tre anni possano essere invalidati.

Così la nota del MoviMento 5 Stelle riguardo “il sospetto d’incompatibilità”:  “Riteniamo che la questione sia fondata e vada approfondita in seno al consiglio comunale. Il M5S Tricase”, si legge nella nota a firma della consigliera Francesca Sodero, “non è nuovo ad azioni forti a difesa dell’autonomia dell’organo consiliare, avendo in passato, anche dall’esterno dell’istituzione comunale, sollevato istanze di rimozione di incompatibilità e conflitti di interesse dei suoi membri. Anche se la questione emerge in un momento di profonda crisi amministrativa, è fondamentale avviare la procedura di accertamento prevista dal Testo Unico degli Enti Locali, non solo per chiarire le possibili ricadute della presunta incompatibilità sull’attività amministrativa degli ultimi tre anni ma anche e soprattutto per garantire, sebbene con ritardo, che sia ripristinato il rispetto della legge e dei principi normativi che difendono la libertà dell’ente dai conflitti di interesse”.


Ci aspettiamo”, aggiunge la Sodero, “che il presidente del consiglio Dario Martina proceda d’ufficio con immediatezza ma non ci sottrarremo come gruppo consiliare a farci promotori dell’iniziativa qualora riscontrassimo un’omissione in tal senso. Va detto che tutto ciò non intacca il nostro giudizio severissimo sullo stallo dell’azione amministrativa, rispetto al quale stiamo riflettendo insieme alla nostra forza politica sulle azioni, anche drastiche, che si rendessero necessarie per il bene di Tricase”.


Mentre il diretto interessato per il momento non rilascia dichiarazioni, il presidente del consiglio comunale Dario Martina ha riferito di non aver “avuto ancora una vera e propria comunicazione ufficiale” e che, comunque, ne dovrà “parlare prima con la Conferenza dei capigruppo che sarà convocata a breve”. Prima di questi passaggi, “per rispetto al consiglio comunale preferisco non commentare”.


Giuseppe Cerfeda


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A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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