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Attualità

Tumori: il Sahara incide quanto Cerano

“In un territorio come il nostro il contributo del Pm10 di Cerano è del 3-4%. Il rimanente 96% viene da altre parti: 4-5% dal Sahara, il 5-6% dal mare e poi la combustione, il traffico veicolare, le biomasse”

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Non bastano le polveri degli impianti industriali: il Salento respira anche quelle derivanti dall’Africa.


È quanto emerge dalla relazione tecnica del Cnr-Isac relativa alle “Analisi dei risultati dei rilevamenti di Pm10 e Pm2,5 e del loro contenuto di metalli in diversi siti della provincia di Lecce”, nel periodo tra il 2003 e il 2010: molti superamenti della soglia giornaliera di concentrazione di Pm10 (sostanze inquinanti presenti in atmosfera) sono stati associati in larga misura all’intrusione di polveri sahariane.


Utilizzando 483 campioni di Pm10 e 154 campioni di Pm2,5 raccolti in 15 siti di misura, sono state evidenziate concentrazioni di cadmio, piombo, e cromo più alte nei siti industriali, con correlazione nichel-cromo associata; nei siti urbani si è osservata la correlazione rame-antimonio, associata al traffico.


L’associazione Salute Salento, presieduta da Cesare Mazzotta, ha intervistato Daniele Contini, primo ricercatore e responsabile nella sezione leccese dell’Isac, l’istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr.


Il governatore Emiliano ha detto che «per chiedere la riconversione a gas delle centrali di Cerano e dell’Ilva» ha bisogno del supporto dei dati scientifici. Con le analisi sulle ricadute al suolo si riesce ad indentificare le sorgenti?


contini daniele

Daniele Contini

“Tecnicamente si può fare. Qualcosa l’abbiamo fatta anche noi sul versante di Lecce, quando abbiamo operato su Brindisi. Ma farlo in una maniera dettagliata richiede uno sforzo notevole, soldi e tempo. Soprattutto l’analisi su periodi lunghi”.


A parte i costi, si arriverebbe a dei risultati certi?


Parliamo di analisi scientifiche che rispettano le normative. Ma quando si devono interpretare le tabelle dei risultati e quindi a studiarne gli effetti al suolo, diventa complicato perché qualsiasi avvocato escluderebbe che quel contributo in metalli pesanti, in zolfo o in composti organici, sia da imputare alle aziende dei suoi assistiti“.


Quali sono i contributi più dannosi e tossici?


“Gli elementi più tossici possono essere legati ai metalli pesanti o ad alcuni composti organici, come diossine e furani, derivanti da processi produttivi. Questo va approfondito però con degli studi specifici. Ma anche gli effetti delle polveri del deserto non sarebbero molto lontani da quelli di Cerano. Nelle polveri del Pm 10 sono numerosi i contributi. Fra questi il traffico, gli aerosol marini, la sabbia del Sahara, le biomasse. Non solo le emissioni delle centrali. In un territorio come il nostro il contributo del Pm10 di Cerano è del 3-4%. Il rimanente 96% viene da altre parti: 4-5% dal Sahara, il 5-6% dal mare e poi la combustione, il traffico veicolare, le biomasse. Quello che è importante è l’effetto cumulativo sulla salute”.


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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