Connect with us

Attualità

Tumori: “Nel Salento si muore quanto nel nord Italia”

L’allarme del Coordinamento Civico Ambiente che snocciola le sue preoccupazioni, a margine dell’intervista al direttore di Colacem Galatina pubblicata dal nostro giornale

Pubblicato

il

L’intervista al direttore dello stabilimento Colacem di Galatina (pubblicata sul precedente numero de “il Gallo” e disponibile online su www.ilgallo.it) ha suscitato l’interesse di istituzioni ed associazioni che monitorano il delicato rapporto tra il cementificio ed il territorio salentino.


Il Coordinamento Civico Ambiente e Salute, che riunisce sindaci, associazioni e cittadini, ha preso parola per tramite dei suoi referenti, per portare all’attenzione del pubblico una serie di elementi, corredati da una nutrita bibliografia, che denotano il perdurare di un momento storico infelice per la provincia di Lecce dal punto di vista sanitario-ambientale.


Il dato più recente è quello che emerge nel report Lilt di questo mese, in cui si legge che Lecce conferma il primato di mortalità del polmone maschile. Nella pubblicazione si sottolinea anche come in trent’anni il Leccese abbia raggiunto i tristissimi livelli di mortalità tumorale del nord Italia. Questo, purtroppo, è solo l’ultimo di un elenco di studi, analisi e dati che evidenziano un quadro allarmante. Si parta dal fatto che il Distretto Sanitario di Galatina, con altri 15 Comuni circostanti, è classificato dall’Istituto Superiore di Sanità “Area Cluster” per neoplasie polmonari.


Nello Studio PROTOS (CNR, Provincia e ASL di Lecce), aggiornato al 2020, il cementificio Colacem Galatina viene indicato come una delle principali cause dell’elevato tasso di inquinamento e dei danni sulla salute, in particolare del tumore polmonare.


Una serie di criticità che creano gravi impatti sull’ambiente e sulla salute collettiva emerge anche dalla CTU conferita nel dicembre 2019 dal TAR di Lecce (dopo i ricorsi al TAR Puglia avanzati dal Comune di Soleto e dal Comune di Galatina nel 2018) nei confronti di Colacem e Provincia di Lecce per l’annullamento dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale): si parla di monitoraggi insufficienti, continuo sforamento delle centraline per PM 10 e PM 2,5, caratterizzazione insufficiente di rifiuti ecc.

La richiesta di audizione urgente in Commissione Ambiente della Camera, cui si faceva riferimento nell’intervista al dirigente Colacem e che fu presentata per chiedere stop cautelativo dell’impianto, eventuale concessione delle autorizzazioni subordinata all’esito della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) e Valutazione di Impatto ambientale (VIA), è stata accompagnata da un dossier nazionale “Emergenza sanitaria nelle aree urbane in prossimità dei cementifici COLACEM di Galatina, Gubbio e Sesto Campano”, firmato dal Coordinamento Civico Ambiente e Salute, Comitato per la Tutela Ambientale e della Conca Eugubina, Comitato NO CSS nelle cementerie di Gubbio, Associazione Mamme per la Salute e l’Ambiente.


Questo a riprova del fatto che anche nelle aree in cui insistono altri cementifici Colacem, ovvero Gubbio e Valle del Volturno-Piana di Venafro, si sono creati comitati cittadini a tutela del territorio, come a Galatina.


Ed ancora: altri studi, come ad esempio quelli sulle mucose dei bambini in Provincia di Lecce o quello sull’impatto della combustione di CSS (al centro di 3 interrogazioni parlamentari negli ultimi anni, note a livello nazionale), confermano i danni provocati.


La nostra, ci teniamo a precisare, non è una battaglia contro Colacem, ma un impegno ostinato per la salute della nostra terra. Un lavoro costante e volontario, pronto sempre ad accendere i riflettori su tutte le dinamiche pericolose per la vita dei salentini, anche quelle che interessano altre aziende ed altre realtà. Per questo il nostro appello è rivolto alle istituzioni e la nostra fiducia è riposta nella magistratura, che lavora sul tema, affinché il peso di tutto ciò non continui a ricadere silenziosamente sulla salute della popolazione”.


Attualità

Le “chiese giubilari” salentine dove ottenere l’indulgenza plenaria

I nostri luoghi di culto sacri per il Giubileo

Pubblicato

il

Il 2025 sarà l’anno del Giubileo.

Come da rito, la Santa Sede ha invitato le Diocesi a indicare le “chiese giubilari”, quei luoghi per i sacri pellegrinaggi e le pie visite dei fedeli, ove sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria partecipando a celebrazioni, adorazioni eucaristiche e praticando opere di misericordia.

Ecco le chiese giubilari dell’Arcidiocesi di Otranto:
-Otranto, Basilica Cattedrale “Maria SS.ma Annunziata”
-Galatina, Basilica “Santa Caterina d’Alessandria”
-Castro, Santuario “Madonna del Rosario di Pompei
-Cursi, Santuario “Maria SS.ma dell’Abbondanza”
-Palmariggi, Santuario “Maria SS.ma di Montevergine”
-Sanarica, Santuario “Madonna delle Grazie”
-Martano, Chiesa “Santa Maria della Consolazione”

Qui quelle della Diocesi di Nardò-Gallipoli
-Nardò, Basilica Cattedrale Maria SS. Assunta 
-Gallipoli, Basilica Concattedrale Sant’Agata  
-Parabita, Basilica Santa Maria della Coltura 
-Alezio, Santuario Santa Maria della Lizza

Per l’Arcidiocesi di Lecce la Cattedrale “Maria SS.ma Assunta in Cielo”.

Per la Diocesi UgentoS.M. Leuca, ad Ugento la Cattedrale “Santa Maria Assunta” mentre a Leuca la Basilica Santuario Santa Maria de finibus terrae.

Continua a Leggere

Attualità

Muore a 114 anni la donna più longeva d’Italia

Nata il 13 ottobre 1910, in occasione del suo ultimo compleanno, aveva sostenuto: “Forse Dio si è scordato di me”

Pubblicato

il

Ha aspettato la vigilia di Natale per compiere l’ultimo passaggio. Aveva 114 anni, Claudia Baccarini, ed era la donna più anziana d’Italia.

Nata il 13 ottobre 1910 a Faenza, qualche tempo, in occasione del suo ultimo compleanno, aveva sostenuto: “Forse Dio si è scordato di me“.

Sposata con Pietro Baldi, sindaco di Faenza dal 1951 al 1956, ha cresciuto dieci figli.

È stata una figura di rilievo nella nostra comunità – dice il primo cittadino – testimone di oltre un secolo di trasformazioni storiche e sociali. Sposata con Pietro Baldi, sindaco di Faenza dal 1951 al 1956, ha cresciuto dieci figli, contribuendo significativamente, anche con le sue azioni, alla vita della nostra città“.

Continua a Leggere

Attualità

Parco naturale Otranto-Leuca-Tricase: questi i percorsi pensati per tutti

Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase diventa protagonista di una strategia di sviluppo territoriale che punta su tutela ambientale e inclusività. La presentazione del calendario 2025, dedicato ai sentieri dei dodici comuni che compongono tale area…

Pubblicato

il

L’INIZITIVA – PERCORSI PENSATI PER ESCURSIONISTI, FAMIGLIE E PERSONE CON DISABILITÀ

Il Parco Naturale Costa Otranto-Leuca-Tricase: una sfida per lo sviluppo sostenibile nel Salento 

Tenore: “Al via progettati per rafforzare il legame tra le comunità locali e il territorio”

Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase diventa protagonista di una strategia di sviluppo territoriale che punta su tutela ambientale e inclusività.

La presentazione del calendario 2025, dedicato ai sentieri dei dodici comuni che compongono tale area, rappresenta un tassello di una visione politica che intende coniugare promozione turistica, conservazione del patrimonio e innovazione sociale.

UN MODELLO PER IL TERRITORIO

Dedicare ogni mese del calendario a un sentiero specifico non è solo un modo per celebrare la varietà paesaggistica e culturale del Salento, ma un atto istituzionale che pone al centro il rapporto tra territorio e comunità. Dai panorami costieri ai borghi storici, l’iniziativa sottolinea l’importanza di una pianificazione integrata che valorizzi il territorio senza sacrificarne l’identità.

Il calendario non è solo uno strumento per segnare il tempo, ma un invito a scoprire, vivere e custodire il nostro Parco”, spiega Michele Tenore, presidente del Parco. “Ogni passo lungo un sentiero è un promemoria del legame profondo tra uomo e natura e della responsabilità di preservarlo per le generazioni future.”

Parole che delineano una visione dove l’ambiente diventa il fulcro di un modello di sviluppo sostenibile.

PROGETTI STRATEGICI E GOVERNANCE AMBIENTALE

Il calendario 2025 non è un episodio isolato, ma parte di un piano più ampio avviato dal nuovo comitato esecutivo. Tra le iniziative, spiccano la pubblicazione di una guida cartacea con mappe e descrizioni dettagliate e il lancio di un sito web ufficiale. Tali strumenti mirano a offrire risorse accessibili e a promuovere una rete sentieristica strutturata, con percorsi pensati per escursionisti, famiglie e persone con disabilità. In particolare, l’attenzione all’inclusività emerge come scelta politica chiara: grazie all’utilizzo della joëlette, un dispositivo innovativo per l’escursionismo adattato, il Parco punta a diventare uno spazio realmente accessibile a tutti, riaffermando l’importanza del diritto alla natura come bene comune.

EVENTI E COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ

Guardando al futuro, il Parco si prepara a un calendario ricco di eventi e manifestazioni, progettati per rafforzare il legame tra le comunità locali e il territorio.

Associazioni di trekking, guide turistiche ed enti locali saranno coinvolti in iniziative che valorizzeranno il patrimonio naturalistico e culturale, creando sinergie tra pubblico e privato.

UNA LEADERSHIP PER IL FUTURO

Il nostro obiettivo – conclude Tenore è creare un modello di governance partecipata che renda il territorio una risorsa per tutti, promuovendo al contempo inclusività, sostenibilità e innovazione. Questo impegno non riguarda solo il presente, ma getta le basi per un futuro in cui il Parco sarà un simbolo di equilibrio tra progresso e rispetto per l’ambiente.”

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti