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Attualità

Turismo, Capoccia: “Lecce come marchio di fabbrica per combattere la disoccupazione”

Il coordinatore cittadino di MRS: “Diventi un brand moderno e accattivante, capace di alzare anche il livello del target del turismo, stimolando gli imprenditori ad investire nella nostra terra”

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Nota di Giancarlo Capoccia, coordinatore cittadino di Lecce del Movimento Regione Salento, su Lecce ed il problema disoccupazione.


«Cristian Benvenuto negli ultimi mesi ha costruito un ponte di comunicazioni e rapporti con Emirati Arabi Uniti, Uzbekistan, Pakistan, Singapore, Bahrain, grazie a delle missioni commerciali e turistiche portate a termine in modo certosino. E nei prossimi mesi sono previste altre missioni in Oman e Brunei.

Con Cristian stiamo lavorando ad una strategia di rilancio finalizzata sia al potenziamento dell’export delle nostre aziende, sia ad un importante progetto turistico di incoming per la nostra Città.

Tra castelli e anfiteatri chiusi, monumenti off limits e Info Point inesistenti la nostra città, di importanza culturale e patrimoniale riconosciuta in tutto il mondo, rimane immobile e silente alle politiche turistiche.

Non possiamo più tollerare che un’amministrazione non comprenda che il turismo dovrebbe essere il motore trainante dell’economia territoriale e il principale metodo per diminuire in modo importante la disoccupazione

Insieme ad un team di esperti, diretti proprio da Cristian Benvenuto, stiamo programmando un potenziamento del comparto turistico proveniente dall’Asia e dal Medio Oriente, ed è un’azione che porterà beneficio all’intera filiera leccese, che va dalle strutture ricettive, alla ristorazione, all’artigianato, ai servizi, ai trasporti privati, al settore Horeca, alla logistica.

A tal proposito pochi giorni fa Cristian Benvenuto ha promosso il nostro marchio all’interno dell’Unione Europea. nella Conferenza internazionale per il turismo Extra UE, evento strutturato da organizzazioni internazionali turistiche.


Lecce deve diventare un “marchio di fabbrica”, un brand moderno e accattivante, capace di alzare anche il livello del target del turismo, stimolando gli imprenditori ad investire nella nostra terra; solo in questo modo potremo avere ciò che tutti noi meritiamo, una Città con la C maiuscola e un tasso di disoccupazione ridotto ai minimi termini».


Attualità

La denuncia della CIA: niente fondi per la Xylella, niente soldi

Sicolo: «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche”…

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Sono ancora ferme le pratiche Xylella per il biennio 2020 e 2021. L’Agenzia per le attività irrigue e forestali (Arif) non può istruirle perché tuttora mancano i fondi necessari. Ma il tempo ormai sta per scadere perché, se almeno l’annualità 2020 non fosse liquidata entro quest’anno, verrebbe persa del tutto.

Un rischio a cui gli agricoltori non possono e non vogliono assolutamente andare incontro e sollecitano gli enti preposti a trovare una soluzione urgente per non privarsi dei ristori che sono vitali per la sopravvivenza delle aziende.

Per questo CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha inviato una lettera al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, all’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, al direttore del Dipartimento regionale Agricoltura Gianluca Nardone, ai prefetti delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, nonché ai parlamentari eletti nelle tre province salentine.

Nella nota, a firma del presidente regionale Gennaro Sicolo, si sollecita lo stanziamento dei fondi. «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche quali le drastiche riduzioni delle produzioni lorde vendibili delle aziende olivicole; l’aumento dei costi di gestione aziendale per l’attuazione delle pratiche agronomiche e i danni economici irreversibili all’intera filiera a monte e a valle delle aziende medesime; l’ulteriore carico finanziario (mutui e prestiti) dovuto al reimpianto delle coltivazioni arboree necessario al futuro riequilibrio finanziario dell’intero settore; lo stop degli istituti bancari e delle finanziarie con le loro rigidità burocratiche, che non consentono di deliberare ulteriori prestiti e mutui bancari a un settore oramai al collasso dopo dieci anni dall’inizio della fitopatia e che stenta e ripartire».

Ne conseguirebbe il ricorso a “prestiti illegali” richiesti dalle aziende che non hanno possibilità di fornire garanzie agli istituti di credito o che hanno raggiunto una quota di prestiti divenuta oramai insostenibile.

L’associazione degli agricoltori «ritenendo necessario e non procrastinabile destinare le risorse assegnate dal Ministero anche per l’anno 2020 alle aziende rientranti nella declaratoria con provvedimenti già emanati, chiede con estrema urgenza di destinare i relativi fondi ministeriali e di dare avvio alle istruttorie e alla liquidazione delle domande presentate per l’annualità 2020 tramite il portale E.I.P. della Regione Puglia. Si fa presente che la celerità dei tempi di liquidazione entro il 31 dicembre prossimo rappresenta, per le aziende agricole interessate, la vitale necessità di far fronte agli investimenti già effettuati e necessari alla ripartenza delle proprie aziende. La destinazione di queste risorse è finalizzata all’attuazione e al completamento degli investimenti entro le scadenze prefissate che le stesse aziende hanno calendarizzato per fine anno, periodo in cui doveva essere liquidata l’annualità 2020 della declaratoria Xylella».

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Autovelox da record: scatta la multa per due decimi di km/h

Un automobilista è stato sanzionato lungo la strada S.S. 613 Br – LE perché pizzicato dall’autovelox fissato al km 24+250 dir. Lecce per soli 0,2 decimi di chilometro…

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Automobilista nel Guinness World Records per l’autovelox di Trepuzzi: scatta la multa per due decimi di km/h

Quanto sta accadendo con gli autovelox e gli altri strumenti che restano utili se adoperati nel modo giusto per l’incolumità di chi viaggia in auto, alimenta il sospetto che oltre a limitare la velocità siano pensati per ripulire le tasche degli automobilisti.

La storia, infatti, si ripete per un automobilista leccese che è stato sanzionato lungo la strada S.S. 613 Br – LE, perché pizzicato dall’autovelox fissato al km 24+250 dir. Lecce per soli 0,2 decimi di chilometro. Chiunque abbia preso una multa per eccesso di velocità sa, se si è avventurato nella lettura del verbale, che dalla velocità rilevata dall’apparecchiatura (autovelox, telelaser, tutor) bisogna sottrarre il 5% con un minimo di 5 km/h. Se dopo aver effettuato questa operazione il risultato sarà superiore al limite, scatta la multa. Altrimenti, l’automobilista è salvo.

È la famosa tolleranza, prevista dall’articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, dove si legge: “È disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5% con un minimo di 5 km/h”.

Nella pratica, una rilevazione di 116 km/h diventa, ai fini dell’eventuale violazione e delle relative sanzioni, 100,20 km/h (-5 km/h).

Storicamente, le misurazioni sono effettuate all’unità di km/h. Il bisogno di rimpinguare i bilanci – pardon, la sicurezza stradale, e l’evoluzione tecnologica – stanno però imponendo misurazioni più raffinate.

Insomma, anche se si sta sulla pubblica via sembra quasi essere proiettati in competizioni automobilistiche dove si viaggia sul filo dei millesimi solo che qui, nei controlli della velocità siamo ancora rimasti, non si sa ancora per quanto a questo punto, al controllo dei decimali.

Dunque si tratta di accertamento effettuato solo con l’ausilio di un’apparecchiatura elettronica, e considerato il superamento del limite, poco al di sopra di quello imposto, l’automobilista non è in grado, anche usando la normale diligenza richiesta per la condotta di guida, di verificare il rispetto del limite al “centesimo”, perché condizionato inevitabilmente ad alcuni parametri empirici esterni, – a titolo esemplificativo l’esatta caratura del tachigrafo, il pedale dell’acceleratore ecc., – che impediscono la verifica simultanea e certa della velocità effettiva, senza che tutto ciò comporti un aumento dei pericoli per la sicurezza stradale e tenuto conto della presumibile volontà del conducente di attenersi alle prescrizioni del codice della strada in tema di velocità.

Ebbene, questo famigerato apparecchio ha “multato” un cittadino perché “eccedeva di km/h 0,2 decimi il limite imposto” di 110 km/h e, se è anche la Corte di Cassazione ha ricordato con ordinanza 3698/2019 che nessuna multa va elevata nei confronti di chi supera di poco il limite, allora Giovanni D’Agata, presidente dello  Sportello dei Diritti,, si augura che l’ente accertatore prenda atto di quanto accaduto e provveda all’annullamento del verbale con il ricorso amministrativo senza che il malcapitato debba rivolgersi al giudice di pace sborsando anche il costo del contributo unificato che è praticamente prossimo a quello dell’intero verbale se pagato nei cinque giorni.

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“Accordo di coesione apre la strada alla 275”

“I lavori del primo lotto sono iniziati, le procedure del secondo lotto sono a buon punto, i finanziamenti sono a disposizione: abbiamo il futuro nelle nostre mani e ce lo terremo stretto”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Biagio Ciardo per il Coordinamento Comitati e Associazioni pro 275

La firma dell’Accordo di Coesione tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente Michele Emiliano, alla presenza del ministro e neo Vice Presidente UE Raffaele Fitto, trasforma in realtà un obiettivo che il Capo di Leuca attende da tempo.

Il Fondo di Sviluppo e Coesione porta in dote, infatti, 239 milioni di euro: l’ammontare necessario alla realizzazione del secondo lotto della S.S. Maglie-Leuca, vale a dire il tratto ricompreso tra Tricase e Leuca.

Il Salento ha così decisamente e convintamente imboccato la strada della S.S. 275, grazie ad un impegno governativo che ha recepito le istanze che da oltre trent’anni ci vedono impegnati in una battaglia di civiltà. 

Questo snodo nevralgico, che oggi vedrà una filiera istituzionale compatta, rappresenta un tassello di una teoria di buone notizie che finalmente si affacciano sul cielo del Capo di Leuca. Dopo la consegna dei lavori del primo lotto (Maglie-Tricase) avvenuta nelle scorse settimane e la fase di picchettamento del cantiere, proprio nella giornata di ieri sono concretamente iniziati i lavori del raddoppio. Per di più, nei prossimi giorni si svolgerà la conferenza dei servizi per il via libera al progetto del secondo lotto, che segue l’approvazione delle deliberazioni da parte di tutti i Consigli Comunali dei Comuni interessati dal tracciato e che, evidentemente, con lo stanziamento di oggi, assume un peso specifico preminente.

Alla luce di tutto questo non può essere taciuta l’imprevedibilità del destino. 

In questo caso, infatti, la storia della Maglie-Leuca si è fortemente intrecciata con la figura istituzionale di Raffaele Fitto.

Chi vuol fare un esercizio di onestà intellettuale e di buona memoria non può non ricordare che: nel 2004, proprio Raffaele Fitto, da Presidente della Regione Puglia, stanziò i primi fondi per la realizzazione dell’arteria; nel 2009 da Ministro degli Affari Regionali intervenne con un ulteriore finanziamento e si fece promotore della definizione di un accordo con la Regione, all’epoca guidata da Nichi Vendola; oggi, tra gli ultimi atti da Ministro con delega anche ai Fondi di Coesione, prima di assumere ufficialmente la carica di Vice Presidente Vicario della Commissione UE, Raffaele Fitto non solo è l’artefice principale della firma dell’accordo tra la Presidente Meloni ed il Presidente Emiliano, ma, ha anche voluto fortemente che in tale provvista finanziaria rientrassero i fondi necessari per il completamento della S.S. 275. 

Tutto ciò appalesa chiaramente la sua tenacia personale, politica ed istituzionale volta alla realizzazione di una infrastruttura essenziale per il Salento. Un congedo ministeriale che non poteva che consegnare un lascito migliore per il Capo di Leuca.

Questi sono i dati oggettivi e inconfutabili. I lavori del primo lotto sono iniziati, le procedure del secondo lotto sono a buon punto, i finanziamenti sono a disposizione: abbiamo il futuro nelle nostre mani e ce lo terremo stretto.

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