Attualità
Turismo Confindustria, Giovanni Serafino Presidente per altri 4 anni
E’ per me un onore ed un piacere essere stato riconfermato alla guida della Sezione…

L’Assemblea della Sezione Turismo di Confindustria Lecce ha confermato per il quadriennio 2021/25 come suo presidente Giovanni Serafino, 58 anni, imprenditore del settore da circa 40 anni, impegnato sia nell’incoming, sia nella promozione territoriale. Organizza eventi di natura turistica e culturale, oltre ad essere docente in numerosi corsi di formazione. Serafino è anche giornalista pubblicista.
L’Assemblea ha eletto vice presidente Fernando Nazaro – Bianco Palace Hotel; delegato nel Comitato Piccola Industria Vincenzo Portaccio – Torre Pizzo Srl; delegato nel gruppo Turismo di Confindustria Puglia Giuseppe Coppola – Niccolò Coppola Srl; delegata all’Internazionalizzazione Amedea Nielli – Adriateca Real Estate; delegata alla Formazione Stefania Mandurino – Elios Tour. Componenti del Consiglio di Sezione, insieme al presidente e al vice presidente, sono: Giuseppe Coppola, Sergio Mandurino, Rosellina Martino, Andrea Montinari, Anna Paola Montinaro, Gabriele Totisco, Luigi Vitale.
“E’ per me un onore ed un piacere – ha affermato Serafino – essere stato riconfermato alla guida della Sezione, poiché ci sono tante iniziative che sono state avviate e che, a causa dell’emergenza pandemica, hanno subito un rallentamento o sono in stand by. È necessario riprendere le redini di un settore molto promettente per l’economia del territorio, ma che deve essere governato e portato sempre di più ad intercettare fasce diversificate di turismo, alle quali proporre ogni volta pacchetti integrati di sicuro appeal. Insieme ai colleghi della Sezione, infatti, punteremo a creare occasioni di formazione professionale qualificata e cercheremo anche di costruire eventi di ampio respiro che diano lustro al territorio e alle sue peculiarità. In questo, sarà fondamentale la sponda istituzionale, a partire dalla Regione Puglia, fino ai comuni più piccoli: solo facendo sistema e lavorando tutti insieme, del resto, potremo ottenere risultati straordinari. Non è più tempo dell’improvvisazione, il Salento e la Puglia sono un vero e proprio brand turistico sul quale lavorare e costruire progettualità valide 360 giorni all’anno”.
“Complimenti a Giovanni Serafino per la sua riconferma – ha detto il presidente reggente di Confindustria Lecce Nicola Delle Donne. – Il turismo rappresenta un settore fondamentale per Confindustria Lecce e per il nostro territorio, sul quale occorre lavorare in sinergia con gli altri comparti per offrire il meglio ai visitatori. Paesaggio, arte, cultura, gastronomia, sport, salute sono tutti aspetti di un turismo di qualità al quale dobbiamo puntare e per il quale, sono certo, il presidente Serafino ed i suoi colleghi sapranno creare le offerte e le condizioni migliori. Auguro a tutti un buon lavoro, con l’auspicio che le normative nazionali ed internazionali messe in campo per resistere al covid19, diano presto i loro frutti, consentendo davvero di riprendere a vivere i territori e le loro specificità”.
Attualità
A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.
“Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).
Candidati con lui al consiglio:
Sabrina Burlizzi,
Vito D’Argento,
Omar Del Rosario,
Gianni Fonseca,
Emanuela Garofalo,
Erika Leone,
Antonino Manni,
Daniela Meneleo,
Alessandra Mercutello,
Giorgia Montunato,
Silvia Palamà,
Stefano Piccinno,
Carlo Deodato Portaccio,
Paola Ria,
Germano Santacroce,
Marco Stefano.
È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.
Con lei:
Giuseppe Tanisi,
Antonella Previtero,
Paola Cornacchia,
Francesco Lezzi,
Salvatore Rainò,
Alessio Inguscio,
Massimo Mosticchio,
Chiara Minerva,
Lucy D’Ingiullo,
Martina Mauramati,
Mariassunta Garzia,
Simona Armida,
Marco Carluccio,
Elisa Ferocino,
Silvio Spiri,
Lucia Chetta.
Attualità
Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo
È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema
Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.
La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.
Caratteristiche e pericolosità
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura.
Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti.
Impatto sull’ecosistema
La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale.
Raccomandazioni per pescatori e bagnanti
Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.
Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.
La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La ‘roulette russa’ alimentare giapponese
In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto. Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.
Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
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