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Attualità

Vademecum sulla “quattordicesima” ai pensionati

All’inizio di luglio arriveranno i tanto attesi assegni supplementari. Tutti i dati della provincia di Lecce. Nicola De Prezzo (Spi Cgil Lecce): “Il governo vuol tagliare la mensilità aggiuntiva. Se dovesse accadere i pensionati facciano sentire la propria voce”

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Nei primi giorni di luglio, anche le pensionate ed i pensionati della provincia di Lecce riceveranno, assieme all’assegno ordinario, la mensilità aggiuntiva, la cosiddetta quattordicesima.


Si tratta della stragrande maggioranza di coloro che ricevono l’assegno pensionistico mensile da parte dell’INPS e dell’ex INPDAP.


Secondo gli ultimi dati Inps (rilevabili dal sito istituzionale) nel Salento sono oltre 178.671 le pensioni contributive (diverse da quelle assistenziali, come pensione sociale, assegno sociale e indennità di accompagnamento), delle quali:



  • 96.080 di vecchiaia, con una media di 847,59 euro di reddito mensile (ben l’85% però percepisce meno di 1.000 euro);

  • 47.410 di reversibilità, la cui media di 499,40 euro di reddito mensile;

  • 35.181 di invalidità ordinaria, la cui media di 611,27 euro di reddito mensile.


Non tutti percepiranno la mensilità aggiuntiva. Occorre rientrare nei requisiti previsti dalla legge. Intanto, occorre sottolineare che la somma verrà accreditata direttamente dall’INPS, non occorre pertanto presentare alcuna domanda.


La somma da percepire varia da 336 a 655 euro a seconda del reddito e degli anni di contributi versati. Chi ha un reddito personale fino a 752 euro lordi al mese (9.786,86 euro annui) avrà una somma maggiorata del 30% rispetto agli anni scorsi; mentre chi ha un reddito compreso tra 752 e 1.003 euro al mese (13.049,14 l’anno) riceverà la«quattordicesima» per la prima volta.


A chi spetta? Ai pensionati con più di 64 anni (i nati prima dell’1 gennaio 1954) con un reddito complessivo individuale annuo fino a 13.049,14 euro (ossia due volte il trattamento minimo, circa 1.000 euro al mese). Non conta quindi il reddito del coniuge, né i beni che dovesse avere il pensionato se questi non danno reddito. La somma viene corrisposta una volta l’anno. La quattordicesima non spetta sui trattamenti pensionistici ai lavoratori extracomunitari rimpatriati.

I pensionati con redditi fino a 9.786,86 euro annui si vedranno aumentare l’importo, che sarà pari:



  • a 437 euro, se si hanno fino a 15 anni di contributi;

  • a 546 euro, se si hanno da 15 a 25 anni di contributi;

  • a 655 euro se si hanno oltre 25 anni di contributi.


I pensionati che hanno un reddito tra 9.786,87 euro e 13.049,14 euro riceveranno una somma variabile tra 336 euro (se hanno fino a 15 anni di contributi) e 504 euro (con più di 25 anni di contributi). Ai pensionati che hanno tra i 15 e i 25 anni di contributi verranno corrisposti 420 euro. Per i pensionati da lavoro autonomo si considerano tre anni di contributi in più rispetto ai dipendenti.


Lo SPI CGIL di Lecce si augura che non accada quanto successo lo scorso anno. Allora un numero considerevole di pensionate e pensionati che avevano diritto alla “quattordicesima” non ricevettero l’assegno aggiuntivo. Alcuni, purtroppo, sono ancora in attesa di riceverlo“, dice Ninì De Prezzo, segretario generale dello Spi Cgil di Lecce.


Se ciò dovesse verificarsi, le sedi comunali delle Leghe dello SPI e quelle del Patronato INCA, sono a disposizione per fornire tutte e informazioni e per presentare subito ricorso. Infine, dal nuovo governo non arrivano notizie positive in materia.


Secondo le intenzioni del neo ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, questo potrebbe essere l’ultimo anno in cui un beneficio tanto atteso da oltre 3,5 milioni di pensionati sarà erogato. Lo SPI CGIL“, conclude De Prezzo, “nell’esprimere la sua contrarietà, invita tutti i pensionati a far sentire, ove ciò succeda, la propria protesta”.


Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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