Attualità
Vigili del Fuoco salentini, cambio della guardia al vertice
Al Comando di Lecce arriva da Brindisi l’ing. Antonio Panaro. Dopo 4 anni l’ing. Giuseppe Bennardo si trasferisce presso il comando di Cosenza. Domani sarà a Tricase per salutare personalmente tutti gli uomini del locale Distaccamento

Il prossimo 29 giugno l’ing. Giuseppe Bennardo, per quattro anni al comando dei Vigili del Fuoco della Provincia di Lecce, sarà trasferito al comando di Cosenza.
Al suo posto arriverà l’ing. Antonio Panaro, attualmente Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Brindisi.
Domattina alle 11 il comandante provinciale sarà in visita ufficiale presso sede dei caschi rossi di Tricase per salutare personalmente il Capo Distaccamento, C.R. Cosimo Monsellato, e tutti i Vigili del Fuoco dello stesso Distaccamento.
Appena tre mesi alla fine dell’anno che gli bastarono per saggiare le prime emergenze: maltempo con nubifragi, trombe d’aria e caduta alberi nel centro Salento; incendio all’ospedale “Ferrari” di Casarano; la caduta di un aereo ultraleggero a Lecce.L’ing. Bennardo ha preso servizio presso il Comando di Lecce il 19 settembre 2016.
Appena insediato l’ing. Bennardo ha anche avviato le procedure per l’effettuazione delle verifiche delle strutture della sede centrale del comando dopo alcuni dissesti.
Tra gli interventi del 2017 i distaccamenti della provincia che fanno capo al suo comando hanno: domato l’incendio nell’ospedale di Galatina; hanno affrontato l’emergenza neve nel Salento a gennaio; curato l’attività di sicurezza per la visita del Presidente della Repubblica in occasione dell’apertura del Teatro Apollo; lottato e soppresso grandi incendi estivi presso i Laghi Alimini, Santa Cesarea Terme, la Montagna Spaccata di Santa Maria al Bagno, Punta Prosciutto a Porto Cesareo, la pineta a ridosso dell’ospedale di Gallipoli.
Nel 2017 oltre ad effettuare interventi di soccorso a persona (effettuati a Santa Caterina, Porto Miggiano e presso l’Isola di Sant’Andrea a Gallipoli) i Vigili del Fuoco hanno: partecipato alle operazioni di ricerca di Noemi Durini, la ragazza di Specchia assassinata dal suo fidanzatino; scomparsa tragicamente; dato il porpio contributo di uomii e mezzi dopo il al terremoto nell’Italia Centrale e ad Ischia.
Il 2017 è stato anche l’anno segnato dai tragici decessi del vigile Davide Innocenti del CS Daniele Gianfreda e del CR in quiescenza Fernando Montefusco.
L’anno dopo uomini e donne al comando dell’ing. Bennardo, tra i tanti interventi, sono stati impegnati: nell’organizzazione di sicurezza per la visita del Santo Padre ad Alessano; negli interventi di soccorso per il tornado (Melissano e Tricase) e per allagamenti nella Baia Verde di Gallipoli; nel travaso di cisterne di gpl incidentate ad Otranto e a Salve; nello spegnimento dell’incendio delle Cesine che ha interessato circa 80 ettari di vegetazione. I caschi rossi salentini sono anche intervenuti dopo l’esplosione della fabbrica di fuochi di artificio di Arnesano, costata 2 morti, e le relative indagini.

L’ing. Bennardo è stato il primo Comandante Nazionale intervenuto sui luoghi maggiormente colpiti dal sisma nel 2019 in Albania, seguito poi dalla prima squadra Nazionale intervenuta sul cratere anch’essa del Comando di Lecce
Hanno altresì contribuito alla gestione dei grandi eventi: Focara di Novoli, BattitiLive a Lecce, concerto dei Negroamaro al via del mare, la Notte della Taranta dove il Comandante Bennardo ha effettuato un intervento in rappresentanza di tutte le forze dello Stato dopo i fatti tragici del crollo del Ponte Morandi a Genova e dell’esondazione nelle Gole del Raganello a Cosenza.
Sono intervenuti per esplosione nell’abitazione di Alezio con un decesso e le relative indagini.
Nel 2019, oltre a dare il solito imprescindibile contributo alla gestione dei grandi eventi (Focara di Novoli, Luminarie di Scorrano, battiti live a Gallipoli la Notte della Taranta con intervista a Report) i Vigili del Fuoco salentini al comando dell’ing. Bennardo hanno, tra i molteplici interventi, contribuito alla scrittura della Circolare nazionale riguardante il riempimento abusivo delle bombole gpl e i controlli presso i distributori misti per autotrazione. Sono intervenuti con l’uso dei mezzi aerei, per l’incendio della pineta nella Baia di Orte ad Otranto e presso l’area protetta di Punta Pizzo a Gallipoli con il ritrovamento di un uomo deceduto.
Una delegazione dei caschi rossi salentini è stata in missione internazionale in Albania per il Terremoto, e l’ing. Bennardo è stato il primo Comandante Nazionale intervenuto sul cratere, seguito poi dalla prima squadra Nazionale intervenuta sul cratere anch’essa del Comando di Lecce.
Nel 2020 i Vigili del Fuoco ovviamente hanno dato il loro instancabile contributo in tutto il periodo contrassegnato dall’emergenza sanitaria per il covid 19.
Hanno anche effettuato il travaso di carburanti dall’imbarcazione incagliata nelle secche di Torre Pali e sono intervenuti per incendi, con mezzi aerei, a Santa Cesarea Terme e presso la Montagna Spaccata di Santa Caterina.
In ognuno dei 4 anni solari in cui i Vigili del Fuoco della provincia di Lecce sono stati guidati dall’ing. Giuseppe Bennardo sono state evase 2mila pratiche antincendio ed effettuati circa 10mila interventi di soccorso in media in tutta la provincia.
Alla fine dei 4 anni previsti Bennardo continuerà certamente a fare bene presso il comando di Cosenza così come, ne siamo certi, farà bene nel Salento l’ing. Antonio Panaro che prenderà il suo posto.
Attualità
A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.
“Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).
Candidati con lui al consiglio:
Sabrina Burlizzi,
Vito D’Argento,
Omar Del Rosario,
Gianni Fonseca,
Emanuela Garofalo,
Erika Leone,
Antonino Manni,
Daniela Meneleo,
Alessandra Mercutello,
Giorgia Montunato,
Silvia Palamà,
Stefano Piccinno,
Carlo Deodato Portaccio,
Paola Ria,
Germano Santacroce,
Marco Stefano.
È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.
Con lei:
Giuseppe Tanisi,
Antonella Previtero,
Paola Cornacchia,
Francesco Lezzi,
Salvatore Rainò,
Alessio Inguscio,
Massimo Mosticchio,
Chiara Minerva,
Lucy D’Ingiullo,
Martina Mauramati,
Mariassunta Garzia,
Simona Armida,
Marco Carluccio,
Elisa Ferocino,
Silvio Spiri,
Lucia Chetta.
Attualità
Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo
È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema
Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.
La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.
Caratteristiche e pericolosità
Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura.
Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti.
Impatto sull’ecosistema
La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale.
Raccomandazioni per pescatori e bagnanti
Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.
Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.
La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.
La ‘roulette russa’ alimentare giapponese
In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto. Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.
Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.
Attualità
Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano
Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.
Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.
Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.
Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.
Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:
“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”
Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.
In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.
Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.
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