Attualità
Xylella: finalmente qualcosa si muove
La Camera approva gli impegni al governo di L’Abbate per contrastare il disseccamento rapido dell’olivo in Salento: un anno dopo, il voto unanime della Commissione Agricoltura alla Camera
Dopo quasi un anno dalla presentazione, datata 31 ottobre 2013, la Commissione Agricoltura approva finalmente all’unanimità la risoluzione, a prima firma del deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), sul disseccamento rapido dell’olivo che ha drammaticamente colpito le terre salentine.
Un’approvazione forse tardiva non solo se confrontata a quando il parlamentare 5 Stelle sollevò il cosiddetto affaire Xylella alla Camera ma anche in relazione al decreto ministeriale, approvato la scorsa settimana dal Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina per correre ai ripari, dinanzi ad una stagione olivicola che si annuncia devastante per i coltivatori del Salento. Assieme alla risoluzione M5S, sui cui lavori lo stesso L’Abbate aveva richiamato la Commissione ad inizio agosto, sono state approvate le disposizioni dell’onorevole Mongiello (PD) e del collega del gruppo misto Zaccagnini. Unico punto di divergenza, nei diversi impegni indicati al Ministro Martina, quello relativo al commissario straordinario: i 5 Stelle hanno optato per l’astensione solamente grazie alla modifica del Governo che ha inserito “a valutare l’opportunità di incaricare un commissario”.
“Siamo, infatti, contrari alla nomina di un commissario ad hoc vista l’esperienza italiana ma soprattutto dato che c’è già un comitato tecnico responsabile, composto da esperti e professori in grado di vagliare ogni possibile soluzione per superare il problema del disseccamento rapido dell’olivo. Il Governo sembra esser ritornato sui suoi passi all’idea di creare una ulteriore poltrona”, dichiara L’Abbate , “con l’inserimento, da parte dei colleghi del Partito Democratico, del titolo gratuito di questo commissariamento, abbiamo optato per l’astensione”.
La risoluzione M5S impegna il Governo a predisporre tutte le misure necessarie per risolvere il complesso del disseccamento rapido dell’olivo, coinvolgendo attivamente le istituzioni e gli enti di ricerca, a conferire gli stanziamenti previsti dalla Legge di Stabilità 2014 per questa emergenza, a valutare l’opportunità di rendere pubblici, su un portale dedicato, i dati finora raccolti sulla diffusione e sulla gravità del cosiddetto affaire Xylella, così da evitare clamore ingiustificato ed allarmismi. Inoltre, la risoluzione L’Abbate prevede di valutare l’opportunità di acquisire i risultati relativi al monitoraggio della xylella fastidiosa, commissionato dalla Regione Puglia all’Università di Foggia su circa 2.000 campioni di olivi prelevati dalle zone olivicole di Bari e della Capitanata, per dimostrare l’eventuale espansione della malattia, di rendere noti, qualora possibile, i risultati relativi al soddisfacimento dei postulati di Koch e, pertanto, alla patogenicità del ceppo di xylella sull’olivo, come espressamente richiesto dai protocolli europei EPPO, nonché di allargare il campo di indagine della malattia, considerando anche l’eventuale correlazione con l’utilizzo massiccio di diserbanti, tra cui glifosate e glufusinate, che nell’area salentina vengono distribuiti in massicce quantità negli oliveti, con più trattamenti nell’arco dell’anno solare. Infine, le politiche di controllo alle frontiere, gli interventi di profilassi ma soprattutto le azioni e le misure preventive e di sostegno per gli agricoltori e le aziende olivicole pugliesi interessate, facendo fronte ai danni al tessuto economico regionale.
“Una votazione unanime della Commissione Agricoltura della Camera che, seppur tardiva, essendo giunta dopo l’emanazione del decreto Martina “, conclude L’Abbate, “almeno ci consente di addrizzare il tiro su diversi fattori che, purtroppo, risultano mancare nelle disposizioni elaborate dal Ministero dell’Agricoltura. Spiace constatare la lentezza e la poca concretezza, invece, della Regione Puglia che, in un anno, ha concluso poco o nulla per risollevare le sorti degli agricoltori salentini”.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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