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Attualità

Xylella: Ministro Martina che fai?

Il decreto ministeriale. Fra l’adriatico e lo Jonio, da Fasano a Leuca saranno nebulizzati più di quattro milioni di litri di insetticida su tutta la vegetazione che ci circonda

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Ci sono degli uomini nel mondo che sono un po’ come la poesia: sono indispensabili ma non si riesce a capire bene per quale motivo. In questa categoria (già di per sé molto ben popolata) possiamo inserire anche il Ministro Martina, quello alto, di Bergamo, quello che si è diplomato in agraria e di conseguenza può fare il Ministro per la tutela del territorio, quello che si è trovato suo malgrado a rappresentare il suo partito al cospetto del Capo dello Stato e lo ha fatto con la stessa convinzione con cui un rappresentante di classe, spinto dai bulli che hanno scelto per lui quell’incarico, è costretto a sostenere tesi davanti al preside che nemmeno lui stesso condivide. È un bravo ragazzo il Ministro Martina ma sta attraversando un momento particolarmente travagliato della sua vita politica e, proprio in questo periodo storico, fra una telefonata di Mattarella, una di Di Maio ed una di Renzi (che per lui vale più di tutte le altre messe insieme), gli hanno pure messo alla firma un decreto Ministeriale per regolamentare la situazione di emergenza nazionale che riguarda la xylella.  E lui lo ha firmato. Io sono sicuro che, prima di firmarlo, lui non lo abbia neanche letto e che si sia fidato di chi glielo ha sottoposto perché altrimenti, da buon perito agrario qual lui è, si sarebbe accorto della enorme stupidaggine in calce alla quale lui ha apposto la sua preziosa firma. Il Decreto fa una disamina della situazione degli alberi affetti dalla famigerata xylella ma, leggendolo per intero ( e vi assicuro che non è facile), si capisce che è scritto tenendo a mente una situazione “normale” di piante in zone appena toccate da questa terribile peste. Ti dice come intervenire, come comportarsi, a quanti metri fare questo e a quanti Km dalla pianta infetta fare quest’altro; insomma si capisce che hanno pensato a tutto tranne che alla situazione della nostra terra, archiviata frettolosamente con 4 parole: “tutta la provincia di Lecce”. Quello firmato da Martina però non è una raccolta di buoni consigli, un Decreto Ministeriale infatti è legge a tutti gli effetti ed, in quanto tale, impone dei comportamenti da dover necessariamente attuare. E nello specifico, allo scopo di sconfiggere questa maledetta piaga, obbliga ad effettuare, a partire proprio da questo mese di maggio e fino a dicembre prossimo, 4 trattamenti con insetticida della famiglia dei nicotinoidi. Sì, proprio quello che avete intuito semplicemente leggendone il nome: contengono nicotina. Proprio quella nicotina per la quale ci frantumano gli zebedei circa la sua pericolosità, ora dovrà essere somministrata per Decreto. Martina è un bravo ragazzo e da buon perito agrario sa che un po’ di insetticida su qualche pianta non è poi la fine del mondo. Quello che però sfugge al Ministro per la tutela ambientale (sembra quasi una battuta) è che, nel suo Decreto c’è quella piccola e quasi nascosta frase: “tutta la provincia di Lecce”. In poche parole, per tutto il territorio agricolo compreso fra l’Adriatico e lo Jonio, da Fasano a Leuca; più di 4 milioni di litri di insetticida nebulizzati su tutta la vegetazione che ci circonda! Che sia una scelta scellerata è intuibile anche per i profani come me. Ovviamente i simpatizzanti (di quel che resta) del suo Partito Politico già difendono questa scelta ma si sa, quella è gente che berrebbe anche la candeggina se solo Renzi, pardòn la Direzione Nazionale, glielo “indicasse” ma, a parte loro, gli esperti in materia hanno da subito preso una netta posizione contraria. Ovvio che i primi ad agitarsi siano stati i tanti imprenditori agricoli che (a fatica) hanno sin qui cercato di diversificare le loro colture convertendosi al “BIO” (che con cotanto massivo utilizzo di insetticida andrebbe a farsi benedire), così come gli apicoltori che sarebbero colpiti ancor prima in quanto questi insetticida vanno ad interessare proprio l’apparato neurovegetativo degli invertebrati (come per l’appunto le api). in realtà, per non far perdere la certificazione “BIO”, il Decreto prevede l’utilizzo di un  insetticida/fungicida  a base di olii essenziali di arancio dolce e la quantità da utilizzare è di circa 8kg x ettaro. Il problema però è duplice: è difficile trovarlo nei negozi e poi, pur acquistandolo da internet, costa circa 28 € al quintale. Il costo medio del trattamento per ettaro è quindi di circa 224€. Considerando di doverlo fare 4 volte, arriviamo a quasi 900€ per ogni ettaro e l’olio quindi dovrebbe costare al pubblico più o meno allo stesso prezzo del Dom Pérignon.


Già  pronto il ricorso urgente al TAR che sta per essere presentato dall’Avvocato Mariano dopo aver ultimato la raccolta delle adesioni. Al termine di questo articolo non posso ovviamente fornire elementi tecnici  per capire se abbia ragione il Ministro o gli api-agricoltori (non ne sarei in grado) e poi, per deformazione, diffido sempre delle opinioni “schierate” anche se vengono dal mondo della scienza. Allora sono andato sul sito della Commissione Europea (fuori dalle nostre beghe politiche), nella sezione “food safety” a consultare le pagine che parlano di questi insetticida e, anche se scritto in inglese, appare chiaro (molto più che da un Decreto scritto in italiano) quanto questi prodotti chimici, in grado di entrare nel ciclo vitale delle piante, siano dannosi soprattutto per le api (tanto da vietarne l’utilizzo per 3 pesticidi della stessa famiglia e continuarne l’osservazione per gli altri) e comunque, tali rilevazioni non tengono conto di un uso massivo e generalizzato come dovrebbe invece avvenire per l’intero territorio del Salento qualora tale Decreto venisse applicato. Facile citare gli antichi quando sostenevano che è la dose che fa il veleno… la xilella ha colpito in pieno questo territorio ed è necessario combatterla per cercare di salvare quel che rimane dei nostri ulivi e quindi della nostra storia ma, non me ne vogliano i poveri ulivi, prima di ciò, è sicuramente il caso di salvaguardare le nostre vite e quelle dei nostri figli per cui, il giudizio su questo Decreto (per i più “colti”) è quello del Rag. Fantozzi al termine dell’ennesima proiezione della Corazzata Potëmkin: una c****a pazzesca!  “Le cose peggiori sono sempre state fatte con le migliori intenzioni” (Oscar Wilde).


 

Antonio Memmi


Alessano

Fine settimana Plastic Free. L’Onda Blu anche in Salento

Dando concretezza agli insegnamenti di Papa Francesco, gli appuntamenti in Salento: sabato 26 aprile ad Alessano, Surano, Vernole; domenica 27 aprile a Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano

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Buttare via la plastica in mare è criminale, questo uccide la terra. Dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”.

L’insegnamento di Papa Francesco sarà messo in pratica questo fine settimana dai volontari di Plastic Free Onlus, l’associazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento legato all’abuso di plastica.

I 222 appuntamenti di pulizia e sensibilizzazione ambientale in programma in tutta Italia sabato 26 e domenica 27 aprile saranno preceduti da un minuto di silenzio, in rispetto del lutto nazionale per la morte del Pontefice.

L’onda blu degli oltre 10mila volontari Plastic Free celebrerà così la 55esima edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sulle condizioni in cui versa il nostro Pianeta e su cosa poter fare per salvaguardarlo. L’obiettivo è ripulire l’ambiente, rimuovendo 100mila chili di plastica e rifiuti, e invitare tutti ad una maggiore consapevolezza dell’impatto dei propri comportamenti quotidiani.

Anche la Puglia sarà protagonista con ben 27 appuntamenti coordinati dal referente regionale Luigi Schifano: sabato 26 aprile a Castellana Grotte, Mola di Bari, Putignano(BA), Francavilla Fontana (BR), Alessano, Surano, Vernole (LE), Crispiano (TA) e domenica 27 aprile ad Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Rutigliano, Santeramo in Colle (BA), Brindisi, Ceglie Messapica, Fasano (BR), Rodi Garganico(FG), Castro, Lecce, Melendugno, Minervino di Lecce, Spongano, Taviano, Taurisano (LE), Castellaneta (TA).

Agire concretamente mettendoci passione, energia e amore per la terra. Con questo spirito – dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus – grazie al coordinamento dei nostri 1.200 referenti territoriali, entreremo in azione nei parchi delle città, lungo gli argini di fiumi e laghi, sulle spiagge delle località costiere e nei piccoli borghi italiani. Lo faremo coinvolgendo chiunque abbia a cuore il destino del Pianeta: per partecipare sarà sufficiente iscriversi gratuitamente www.plasticfreeonlus.it”.

Le attività si svolgeranno con il supporto di Treedom, BCorp italiana e sustainability partner dell’iniziativa. La collaborazione permetterà anche di piantare alberi a sostegno delle attività ambientali di Plastic Free Onlus, che ad oggi ha coinvolto oltre 260mila volontari, raccolto 4,4 milioni di chili di rifiuti, e realizzato più di 7.800 appuntamenti di pulizia ambientale. Solo in Piemonte, da inizio anno, si sono svolti 92 appuntamenti coinvolgendo circa 1.250 persone e rimuovendo oltre 13.000 chili di plastica e rifiuti. Sensibilizzati, inoltre, 2.700 studenti e 800 cittadini.

Per scoprire tutti gli appuntamenti e partecipare: www.plasticfreeonlus.it.

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Attualità

Scivolone a Maglie: il 25 aprile diventa Festa della Repubblica

Clamorosa svista sui manifesti del Comune e non è la prima: un anno fa la foto dell’attore Gifuni al posto di quella di Aldo Moro. E c’è anche chi dice “errore voluto per cancellare vero significato della Liberazione”

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Maglie, i manifesti comunali confondono il 25 aprile con la Festa della Repubblica: polemiche e sconcerto

A Maglie il 25 aprile arriva… con una svista. In questi giorni, i cittadini hanno notato affissi nei punti principali della città dei manifesti del Comune che annunciano le celebrazioni per la “Festa della Repubblica”, dimenticando però che la data in questione è quella del 2 giugno.

Il 25 aprile, infatti, è storicamente e istituzionalmente riconosciuto come la Festa della Liberazione, giornata simbolo della fine del nazifascismo in Italia.

Una svista? Forse. Ma in città c’è chi si chiede se si tratti di un errore davvero casuale o se ci sia, invece, una scelta più sottile dietro, considerando l’orientamento politico di centrodestra dell’attuale amministrazione comunale.

Non sarebbe la prima volta che a Maglie si inciampa sulla memoria storica. I più attenti ricorderanno il clamoroso scivolone di un anno fa, quando furono realizzati manifesti commemorativi per Aldo Moro… con la foto di un attore che lo interpretava (Gifuni), anziché del vero statista magliese.

Il gruppo di opposizione “Maje Noscia” ha commentato così l’accaduto con un post sui social:

“CHE CONFUSIONE!!!

A Maglie si anticipano le celebrazioni: sembra infatti che la Festa della Repubblica sia arrivata con un mese e mezzo d’anticipo, confusa con il 25 aprile che pare quasi scivolare via, confuso con un’altra ricorrenza.

Un refuso? Forse, ma l’ennesimo…

Anche gli errori più piccoli, quando toccano la memoria storica, ci ricordano quanto sia fondamentale conoscere — e riconoscere — la Storia.

Perché senza studio, attenzione e consapevolezza, si rischia di confondere le date… e, più grave ancora, il senso.

Il 25 aprile celebriamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ricordarlo con esattezza è un dovere. Civico, culturale e democratico.”

La speranza è che, al di là delle appartenenze politiche, si possa riportare al centro l’importanza del rispetto per la memoria collettiva e per le ricorrenze che hanno segnato la storia democratica del nostro Paese.

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Attualità

Tricase: auto in fiamme nella notte

Ford C Max completamente distrutta in via Pantaleo Carabellese poco prima delle due di notte

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Un’auto completamente distrutta dalle fiamme in piena notte.

È avvenuto in via Pantaleo Carabellese introno all’1,50.

Divorata dalle fiamme una Ford C-Max di un uomo del posto, parcheggiata in quella via.

Sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco del locale distaccamento che hanno provveduto a spegnere le fiamme dopo aver circoscritto l’incendio per evitare che le fiamme intaccassero altre auto o le abitazioni vicine.

Su quanto avvenuto indagano i Carabinieri della locale stazione.

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