Cronaca
A spasso con la macchina e… la bomba nel bagagliaio
Fermato uomo con un potente ordigno artigianale a San Donato. A Lecce blitz antidroga nella Villa Comunale
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I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce, hanno tratto in arresto una persona per detenzione e porto illegale di un ordigno esplosivo e detenzione illegale di munizionamento da caccia, nonché denunciato in stato di libertà due cittadini extracomunitari per detenzione al fine di spaccio di stupefacenti segnalando contestualmente alla Prefettura altri 2 cittadini extracomunitari quali assuntori.
In particolare in San Donato di Lecce, i carabinieri, nel primo pomeriggio, insospettiti dal passaggio di un auto insolita per le vie del piccolo paese, hanno provesuto al controllo della Renault Scenic di colore nero condotta da Cosimo Damiano Ingrosso, 45enne del luogo, rinvenendo all’interno del portabagagli, nell’alloggiamento della ruota di scorta, avvolto in una felpa, unitamente ad una parrucca da donna e ad uno scialle, un ordigno esplosivo di elevato potenziale, di fattura artigianale e privo di dati identificativi, del peso complessivo di 550 grammi di cui 400 solo di polvere esplosiva.
La successiva perquisizione presso l’abitazione a carico di Ingrosso ha consentito di rinvenire e sequestrare 46 cartucce da caccia cal. 12 di vario tipo e due grammi di hashish.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’ordigno esplosivo è stato messo in sicurezza dal personale della Sezione Artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Lecce, intervenuto sul posto.
Stante gli elementi probatori raccolti, Ingrosso è stato associato presso la Casa Circondariale di Lecce a disposizione della competente A.G. e dovrà rispondere soprattutto sulle circostanze dell’illecita detenzione dell’ordigno esplosivo e sull’uso che ne avrebbe potuto fare.
A seguire i carabinieri, a Lecce, hanno effettuato un blitz antidroga all’interno della Villa Comunale, dove era stata segnalata una fiorente attività di spaccio. Dopo aver circondato la zona e presidiato gli accessi, i carabinieri hanno fermato due cittadini extracomunitari, che poco prima avevano acquistato sostanze stupefacenti, rinvenendo indosso agli stessi una dose di hashish su ognuno.
Con un intervento fulmineo, avendo osservato le circostanze dello spaccio, hanno proceduto al controllo di A.S., 19enne originario del Gambia, e S.D., 22enne originario del Mali: rinvenuti, suddivisi in dosi per lo spaccio al dettaglio, 30g di hashish, 10 g di marijuana e 185 euro in banconote di piccolo taglio, indice certo e specifico dello spaccio in dosi.
Alla vista dei carabinieri altri potenziali clienti si sono dal luogo disperdendosi. I due cittadini africani sono stati denunciati piede libero alla Procura della Repubblica di Lecce in quanto responsabili, in concorso tra loro, di detenzione al fine di spaccio di stupefacenti.
I due acquirenti, invece, sono stati segnalati alla Prefettura di Lecce quali assuntori.
Cronaca
Rissa nella notte a Ruffano
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Rissa nella notte a Ruffano con il coinvolgimento di un nutrito gruppo di persone.
L’episodio si è verificato in piazzetta Mons. Fiorito, attorno all’una. Protagonisti due gruppi di giovani che stavano trascorrendo la serata all’aperto.
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A scatenare la violenza sarebbero state delle attenzioni di troppo rivolte da qualcuno nei confronti di una donna.
In pochi attimi, dalle parole si è passati ai fatti ed i due gruppi, una ventina di persone in totale dall’età compresa tra i 20 ed i 30 anni, si sarebbero ritrovate nella zuffa.
Dai residenti in zona è partita una chiamata ai numeri d’emergenza. Sul posto sono accorsi i carabinieri, ma al loro arrivo i due gruppi si erano dileguati. Sul luogo le tracce della colluttazione, anche delle macchie di sangue. Nessuno si sarebbe recato nei vicini ospedali e, di conseguenza, nessuno al momento è stato identificato, ma si indaga sull’accaduto.
Cronaca
37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…
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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.
Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.
I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.
A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.
Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.
Attualità
Il Tar respinge ricorso per apertura sala giochi a Matino
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”…
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Il Tribunale Amministrativo per la Puglia – Lecce (Sezione Terza) ha respinto il ricorso di una ditta che aveva richiesto l’autorizzazione per aprire una sala giochi a Matino.
L’immobile scelto per ospitare l’attività supera i limiti minimi (250 metri) di distanza da luoghi sensibili, nella fattispecie una struttura sanitaria.
La ditta ricorrente aveva presentato un primo ricorso nel 2020 contro il Comune di Matino, per richiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal Responsabile del Settore Promozione strategica del territorio con il quale si negava “il rilascio dell’autorizzazione per l’attività di sala giochi”.
Le ragioni con le quali si respingeva la richiesta, come riporta il documento, fanno rifermento al fatto che “l’immobile in argomento non rispetta quanto previsto in merito alle distanze dai luoghi sensibili indicati dalla stessa“.
L’appellante aveva contestato il provvedimento per “eccesso di potere: illogicità e violazione del principio di proporzionalità”, ritenendo la struttura sanitaria citata non rientrante tra i luoghi sensibili descritti dalla legge in merito.
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”.
Inoltre, la legge in merito precisa che si possono definire strutture sanitarie o socio-sanitarie tutte le strutture che eroghino “prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e mantenimento delle abilità acquisite”.
Si precisa, in aggiunta, che “L’ambulatorio – nel quale un professionista iscritto ad un albo socio-sanitario esercita la sua professione – può essere gestito in forma individuale, associata o societaria e avvalersi esclusivamente di professionisti sanitari regolarmente abilitati e iscritti agli ordini o albi professionali di competenza”.
Difatti, lo studio medico in questione situato nel Comune di Matino si trova tra le strutture sanitarie accreditate ed è pubblicato regolarmente sul sito istituzionale delle Regione Puglia.
Dunque, all’udienza pubblica il Tar Puglia ha confermato l’infondatezza del ricorso, così come aveva espresso nella precedente ordinanza cautelare.
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