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Copertino

Agricoltura : truffa all’INPS per 700 milioni!

Denunciate a piede libero 93 persone per aver costituito artificiosamente rapporti di lavoro fittizi nel settore agricolo, al fine di conseguire indebitamente il diritto a prestazioni previdenziali ed assistenziali

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A conclusione di complessa e articolata attività di indagine e ispettiva, i Carabinieri del NIL di Lecce, coordinati dalla Direzione Territoriale del Lavoro, hanno denunciato a piede libero 93 persone ritenute responsabili di truffa aggravata ai danni dell’INPS di Lecce, per aver costituito artificiosamente rapporti di lavoro fittizi nel settore agricolo, al fine di conseguire indebitamente il diritto a prestazioni previdenziali ed assistenziali (indennità di disoccupazione agricola, di maternità, di malattia e assegni per il nucleo familiare), nonché quello futuro a ricevere la pensione erogata sempre dall’INPS.


Nel corso delle indagini svolte dai militari e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, è emerso che un’azienda agricola operante nel comune di Copertino, nel periodo compreso fra il 2009 e il 2014, aveva realizzato un vero e proprio sistema illegale grazie al quale, mediante false comunicazioni di assunzione, false denunce aziendali, false registrazioni sul LUL (Libro Unico del Lavoro), falsi prospetti di paga e falsi CUD, più dei due terzi dei braccianti agricoli assunti annualmente risultavano occupati e retribuiti senza che avessero mai messo piede in campagna.

INPSGli accertamenti, svolti anche con il determinante ausilio di funzionari INPS e intrapresi già nel maggio del 2014, sono consistiti in frequenti ispezioni sui campi e nell’acquisizione ed esame di una copiosa quantità di documenti aziendali, di lavoro, fiscali e contabili, riferiti agli ultimi cinque anni, che venivano poi confrontati con i dati relativi alle effettive colture praticate sui terreni gestiti dall’azienda e con le conseguenti, reali, esigenze di manodopera. È così emerso come, a fronte di un fabbisogno ettaro/colturale di circa 1500 giornate lavorative annue, il titolare dell’azienda agricola ne avesse denunciate all’INPS circa 6.500 all’anno. Non solo: per alcune delle colture che sarebbero state praticate in azienda, non veniva rinvenuta alcuna fattura né di acquisto di piantine né di vendita del prodotto raccolto. Dal riscontro fra costi e ricavi denunciati risultava ancora che l’azienda sarebbe andata incontro, puntualmente e per tutti e cinque gli anni in accertamento, a disavanzi oscillanti fra gli 80.000 e i 180.000,00 euro annui. Un capitolo a parte è costituito dalle dichiarazioni acquisite presso tutti i lavoratori assunti dell’azienda che confermano i riscontri documentali acquisiti dai militari del NIL. Molti di loro dimostravano di non essere a conoscenza dell’ubicazione dei terreni, del tipo di colture praticate e delle modalità di espletamento delle varie fasi colturali, dando a volte descrizioni di fantasia che non hanno trovato alcun riscontro nella realtà fattuale. L’importo della truffa consumata ai danni dell’INPS è stata quantificata in € 691.102,05, costituita dalle indennità di disoccupazione, maternità, malattia e assegni per il nucleo familiare, percepiti indebitamente dai 92 braccianti agricoli fittizi. Ancor più ingente, anche se non quantificabile, è il danno economico che avrebbe subito l’INPS per tutte le prestazioni pensionistiche da erogare ai falsi braccianti ai quali sono state disconosciute un totale di 19.861 giornate lavorative. Recuperati, infine, benefici contributivi per circa 200.000,00 euro.


Attualità

Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti

Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…

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Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.

I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.

Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.

Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).

Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».

Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.

 

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Attualità

Mense Asl, rinvio del nuovo appalto?

Vertenza collettiva relativa ai lavoratori impiegati nelle mense dei presidi ospedalieri di Galatina, Copertino, Campi Salentina, Nardò e Poggiardo: Arpal Puglia propone differimento dell’avvio del nuovo servizio al 15 novembre

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Differimento di una settimana dell’avvio del nuovo servizio: è quanto Arpal Puglia ha proposto all’Asl di Lecce, per consentire ad azienda e sindacati un ulteriore e ultimo tentativo di risoluzione non traumatica della vertenza relativa ai lavoratori delle mense dei presidi ospedalieri di Galatina, Copertino, Campi Salentina, Nardò e Poggiardo.

In mattinata, si è tenuto il nuovo incontro mediato dall’Ufficio Vertenze Collettive dell’Agenzia regionale per le Politiche Attive del Lavoro.

Il dirigente dell’Ambito di Lecce, Luigi Mazzei, ha proposto il rinvio, dall’8 al 15 novembre, del subentro di Vivenda spa, nuova aggiudicataria al posto di Compass Group Italia spa e Ladisa Ristorazione spa, nell’erogazione del servizio, con conseguente proroga fino a tale data dell’appalto in essere e, di conseguenza, dei rapporti di lavoro.

In questo arco temporale si lavorerà alla ricomposizione delle diverse posizioni emerse.

Un nuovo tavolo di confronto presso l’Ufficio Vertenze Collettive è fissato per lunedì prossimo.

Alla seduta odierna, tenutasi presso la sede della Regione Puglia in viale Aldo Moro a Lecce, erano presenti anche: i componenti del Comitato SEPAC (Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi) della Regione Puglia, Maria Cristina Rizzo Carlo Congedo; il direttore Area Gestione del Patrimonio della Asl di Lecce, Cosimo Dimastrogiovanni; i sindacati e le tre aziende interessate.

Nell’incontro con le organizzazioni sindacali del 29 ottobre scorso, Vivenda spa ha chiarito che la sua proposta prevede il riassorbimento delle totali 38 unità lavorative (18 addetti mensa e 20 autisti e cuochi) mediante il loro impiego anche in altri appalti, ma con una riduzione oraria del 50 per cento per i cuochi e del 30 per cento per autisti e addetti mensa.

I sindacati hanno dichiarato l’impossibilità di addivenire ad un accordo in tal senso.

La Asl di Lecce ha ribadito l’impegno a cercare altre soluzioni, attraverso la predisposizione di uno spazio ristoro presso il Dea del Vito Fazzi di Lecce, riservato agli accompagnatori dei degenti e ai tirocinanti dei corsi universitari di Medicina e Professioni sanitarie, precisando che la proposta di convenzione è al vaglio del Consiglio di amministrazione di Adisu e che a breve verrà sottoscritta.

Intanto, le parti si sono dichiarate disponibili ad un incontro che si terrà lunedì 8 novembre, presso la sede della Uiltucs, per discutere la possibilità di utilizzare gli strumenti di flessibilità in favore dei lavoratori interessati dai settori di crisi.

L’obiettivo è il riassorbimento di tutti i dipendenti a rischio con tutte le garanzie di legge in termini di inquadramento contrattuale, parametri retributivi e parametri orari attualmente vigenti.

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Copertino

Cocaina, hashish e marijuana: fermata insospettabile

Guidava in modo spericolato ed è stata fermata per un controllo. Dopo aver trovato droga nell’auto la perquisizione domiciliare ha chiarito il quadro

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La Polizia di Stato ha tratto in arresto una 35enne di Copertino, con piccoli precedenti, trovata in possesso di oltre un chilogrammo di sostanze stupefacenti di vario tipo.

Nell’occasione, nel corso di specifici servizi antidroga, gli uomini della Squadra Mobile della Questura, hanno notato un autoveicolo che, a Lecce, procedeva a forte velocità sulla SS 101 in direzione Gallipoli.

A destare i primi sospetti, l’andatura della conducente che, incurante del traffico, attuava manovre pericolose, tentando anche di superare da destra i veicoli che la precedevano.

Così i poliziotti decidevano di bloccare la vettura.

Al momento del controllo, la donna palesi segnali d’insofferenza, che hanno insospettito gli agenti della sezione antidroga.

Inoltre, dall’abitacolo proveniva un fortissimo odore acre facilmente riconducibile all’hashish.

Approfondite le verifiche, sotto il sedile è stato rinvenuto un sacchetto di carta con all’interno un panetto di hashish di circa mezzo chilo e, nella borsa tenuta dalla conducente, vi erano alcune dosi di cocaina.

La perquisizione domiciliare a Copertino, nell’abitazione dell’interessata, ha consentito di rinvenire circa 200 grammi di cocaina e altri 200 di marijuana, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento.

A compendiare il quadro accusatorio, la somma di oltre 11mila euro, non giustificata da alcuna attività lavorativa.

La donna è stata condotta in Questura per gli accertamenti di rito e, al termine delle conseguenziali formalità, è stata tratta in arresto e sottoposta al regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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