Cronaca
Baci, abbracci e palpeggiamenti su 15enne, confermata condanna a 71enne di Tricase
La Corte d’Appello di Lecce conferma condanna al 71enne ex capostazione di Sanarica

La Corte di Appello di Lecce, sezione promiscua, composta dal Presidente Mele e dai consiglieri Invitto (Relatrice) e Petrelli, ha confermato la sentenza del tribunale di Lecce, in data 4 giugno 2014, appellata da Antonio Valente, che lo aveva riconosciuto colpevole di aver costretto, in data 14 luglio 2011, una 15enne a subire atti sessuali, condannandolo alla pena di anni uno e mesi due di reclusione, dichiarandolo interdetto in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente alla tutela ed alla curatela, nonché da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori, pena sospesa alle condizioni di legge, oltre al risarcimento dei danni di € 10 mila e al pagamento delle spese legali e processuali, anche del grado di appello.
Baci, abbracci e palpeggiamenti alle parti intime del suo corpo. È quel che aveva raccontato una ragazzina di 15 anni ai suoi genitori dopo essere rincasata nel primo pomeriggio del 14 luglio del 2011. Tutto questo sarebbe accaduto all’interno del cortile della stazione ferroviaria di Sanarica, mentre si apprestava ad uscirvi con la propria bicicletta.
Ed è stato in quel frangente che l’uomo, un 71enne, originario di Tricase che per molti anni ha svolto le mansioni di capo stazione di Sanarica, da tempo separato e ormai in pensione, pur svolgendo di fatto tale mansione in sostituzione del figlio, si sarebbe avvicinato alla ragazzina per dare sfogo alle sue morbosità.
La 15enne giunta a casa, agitata e spaventata, raccontò immediatamente nei particolari ai propri genitori la sua disavventura, i quali, dopo averla accompagnata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Poggiardo per le cure del caso, per il tramite del loro difensore, Avv. Sergio Santese, denunciavano l’accaduto ai carabinieri della stazione di Muro Leccese.
Dopo accurate indagini il P.M., dott.ssa Carmen Ruggero, aveva chiesto il rinvio a giudizio di AntonioValente, ed il Gup Antonia Martalò, a conclusione dell’udienza preliminare del 7 febbraio 2013, lo aveva rinviato a giudizio, il cui processo si concludeva, in data 4 giugno 2014, con la condanna da parte del tribunale di Lecce, poi vanamente appellata dall’imputato per il tramite del suo difensore, Avv. Luciano De Francesco.
Cronaca
Narcotraffico da e per il Salento, arrestato latitante
Si tratta del 53enne Antonio Alvaro Montinari, nel 2024 sfuggito alla cattura durante l’operazione che aveva portato all’arresto di 34 persone legate al clan Pepe – Briganti, Gruppo Penza della Sacra Corona Unita

La Polizia di Stato, in esecuzione alla misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha tratto in arresto Antonio Alvaro Montinari, 53 anni di Lendinuso (marina di Torchiarolo, a Brindisi), gravemente indiziato a vario titolo di aver fatto parte di un’associazione finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.
L’uomo, a novembre del 2024, era riuscito a sfuggire alla cattura durante l’operazione di Polizia Giudiziaria che ha portato all’arresto di altre 34 persone.
Grazie a metodologie investigative tradizionali, tipiche ed atipiche, fatte di pedinamenti, servizi di osservazione e analisi di sistemi di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a stringere il cerchio attorno ai luoghi in cui il 53enne aveva trovato appoggio e rifugio.
Nel corso del fine settimana, l’interessato si è recato a prendere un veicolo posto a sua disposizione e che avrebbe dovuto garantirgli spostamenti discreti, ma al suo arrivo ad attenderlo vi erano gli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Lecce che l’hanno bloccato e tratto in arresto.
Montinari, condotto preso la Questura di Lecce, al termine delle formalità di rito è stato accompagnato in carcere, mentre sono in corso approfondimenti sulla rete di favoreggiatori che per ben tre mesi hanno consentito all’indagato di eludere l’arresto.
L’operazione di fine 2024 aveva interessato, tra i principali indagati di rango apicale, anche alcuni esponenti della criminalità organizzata, già condannati per aver fatto parte della Sacra Corona Unita (clan Pepe – Briganti, Gruppo Penza), storicamente radicata nel capoluogo salentino, ma con ramificazioni in diversi centri della provincia.
Le attività investigative hanno avuto origine da una intensa attività di cooperazione internazionale grazie alla quale sono stati acquisiti – per mezzo di Ordini Europei d’Indagine – una serie di chat scambiate dagli indagati attraverso l’utilizzo di piattaforme criptate di comunicazione quali “Encrochat” e “Sky Ecc”, che consentivano lo scambio di messaggi o conversazioni utilizzando criptofonini in grado di cifrare i dati trasmessi ed impedire qualsiasi intercettazione.
Gli investigatori hanno disvelato la presenza di una strutturazione capillare, in cui vi era una precisa ripartizione di compiti tra i sodali, una disponibilità di enormi quantità di denaro contante, telefonini criptati, veicoli dotati di appositi nascondigli oltre che depositi sicuri in cui occultare il materiale illecito.
La caratura degli indagati si è altresì espressa attraverso la capacità di curare rapporti con trafficanti di droga calabresi e altri sodalizi criminali operativi sul territorio nazionale ed all’estero (tra cui albanesi e spagnoli).
Numerosi e ingenti sono stati i sequestri di sostanze stupefacenti in costanza di indagine.
A tal riguardo si segnala l’arresto avvenuto il 7 agosto 2020 di due persone intente a trasportare su un natante, bloccato a ridosso dell’area di Castro, oltre 150 chili di marijuana e 25 kg di hashish provenienti dall’Albania; il 10 giugno 2021, a Napoli, veniva tratto in arresto un altro uomo trovato in possesso di circa 45 chili di cocaina occultata in un doppio fondo di un autocarro specializzato strutturalmente modificato; il 4 giugno 2021 a Lecce veniva arrestato un altro sodale trovato in possesso di 11 chili di eroina occultati in un doppio fondo dell’autovettura ed una pistola. Centinaia di migliaia di euro le somme movimentate in contanti.
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Cronaca
Furti in chiesa. Rubati gli ori della Madonna del Rosario
A darne notizia durante l’omelia, dell’opera scellerata ed empia commessa da sconosciuti, è stato anche don Pino Pedone, parroco della parrocchia.

Con un comunicato ufficiale il Comitato Festa Madonna SS del Rosario di Vignacastrisi, frazione di Ortelle, “esprime sgomento e profondo dispiacere per quanto accaduto presso la nostra parrocchia. Siamo vicini a tutta la cittadinanza per quanto accaduto”.
Lo sgomento è riferito al sacrilego furto occorso in chiesa. Giorni fa, infatti, si legge in un altro post di un fedele su Facebook: “Un fatto di incredibile gravità è accaduto a Vignacastrisi. Sono stati rubati gli ori della nostra amatissima Madonna del Rosario, evidentemente custoditi in forma insicura. Se n’è avuta notizia ieri sera. Un momento veramente bruttissimo per la nostra comunità, come accadde nel 1962, quando la statua della Beata Vergine prese fuoco”.
A darne notizia durante l’omelia, dell’opera scellerata ed empia commessa da sconosciuti, è stato anche don Pino Pedone, parroco della parrocchia.
Il bottino della refurtiva, frutto negli anni della devozione alla Madonna, sembra si aggiri intorno ad un paio di kg di oro.
Indagano i carabinieri.
Cronaca
Violento impatto nella notte: due auto ko a Ruffano
Il sinistro all’ingresso del centro abitato sulla via per Casarano

Incidente stradale a Ruffano nella tarda serata di ieri.
Due vetture si sono scontrate sulla via per Casarano, all’incrocio con via San Nicola.
Con tutta probabilità la causa del sinistro è stata una mancata precedenza. Le due macchine scontratesi sono una Renault Clio ed una Lancia Y. Entrambe non marcianti, a causa dell’impatto, sono state portate via da un carro attrezzi.
Per i coinvolti per fortuna nessuna conseguenza rilevante: in ospedale solo per accertamenti.
Prima che le forze dell’ordine riaprissero al regolare transito veicolare, si è reso necessario anche un intervento di pulizia stradale.
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