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Cronaca

Beccato mentre distrugge colonnina self-service

Arrestato casaranese colto a tentare un furto con un muletto in una area di servizio di Matino

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Nella notte appena trascorsa, a Matino, i carabinieri di Parabita hanno tratto in arresto per il reato di tentato furto aggravato Giuseppe Del Genio, 34enne commerciante di Casarano.


Giuseppe Del Genio

Giuseppe Del Genio


Alla centrale operativa di casarano è giunta una segnalazione di tentativo di furto presso il distributore di carburante Toma Energy, con sede sulla strada provinciale tra Casarano e Parabita, in agro del comune di Matino.


Immediatamente, una pattuglia della stazione di Parabita si è recata sul posto ed ha colto Del Genio nell’intento di divelgere la colonnina self service con un muletto.


Sceso repentinamente dal mezzo appena notati i carabinieri, il 31enne ha iniziato a correre velocemente per poi cadere, ed essere così fermato dai militari che lo inseguivano. Visitato dai sanitari dell’ospedale di Casarano per le diverse escoriazioni alle gambe è stato valutato guaribile in pochi giorni e dimesso.


Dell’avvenuto arresto,è stata data nota al sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che, concordando con l’operato della pg, ha disponeva la traduzione dell’arrestato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Il muletto è stato posto sotto sequestro ed affidato in custodia ai familiari.






Cronaca

Cocaina in cucina, nei guai 24enne di Noha

L’operazione è stata il risultato di un’attenta attività di monitoraggio da parte dei carabinieri della Compagnia di Maglie che ha portato ad una perquisizione prima personale e poi domiciliare nei confronti del giovane

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i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Maglie hanno effettuato un’importante operazione di controllo nel territorio, culminata con l’arresto in flagranza di reato di un giovane di 24 anni, di Noha (Galatina), già noto alle forze dell’ordine, per detenzione di sostanze stupefacenti.

L’operazione è stata il risultato di un’attenta attività di monitoraggio da parte dei militari dell’Arma che ha portato ad una perquisizione prima personale e poi domiciliare nei confronti del giovane.

Durante l’intervento, i carabinieri hanno rinvenuto due involucri di sostanza verosimilmente stupefacente del tipo cocaina, per un peso complessivo di circa 120 grammi ed 11 dosi della medesima sostanza, per un peso totale di circa 4 grammi, il tutto occultato all’interno di una scatola di plastica in cucina.

Nel corso della perquisizione, sono stati anche sequestrati 400 euro in banconote di vario taglio, un bilancino elettronico e materiale per il confezionamento, tutti elementi che suggeriscono un’attività di spaccio in atto.

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Castrignano del Capo

«Così hanno truffato mia zia (ultranovantenne)»

La testimonianza diretta: «Hanno telefonato, si sono finti carabinieri e le hanno passato qualcuno che fingendosi me le ha chiesto disperato aiuto… in denaro»

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di Lorenzo Zito

Di solito si dice “proprio come nei film”.

Stavolta diremo “proprio come sui giornali”.

Ebbene sì: le storie di truffa da cui le forze dell’ordine ci mettono quotidianamente in guardia, anche dalle colonne della stampa, sono purtroppo realtà, per quanto possano sembrare assurde.

A renderle vere, un mix letale di spietatezza dei malviventi ed incapacità/impossibilità di difendersi delle vittime.

A Castrignano del Capo è andata in scena l’ultima truffa del finto arresto ai danni di un caro parente.

Raggiro finalizzato ad estorcere ad una ultranovantenne del posto denaro o monili.

La vittima è vedova e vive da sola: l’obiettivo perfetto per chi non ha scrupoli.

I truffatori, al telefono, si sono finti carabinieri ed hanno simulato la voce di uno dei suoi nipoti.

Proprio da quest’ultimo abbiamo raccolto la testimonianza dell’accaduto.

La riportiamo negli elementi salienti, sperando possa contribuire ad arginare il fenomeno.

Ricordiamo che, prima di cedere a qualsiasi richiesta sospetta o inusuale, è sempre opportuno chiamare il 112 per non finire preda dei malviventi.

PASSANO UN FINTO PARENTE AL TELEFONO

«Il trucco è quello più classico: hanno chiamato mia zia chiedendole se io fossi suo nipote e fingendosi carabinieri. Ottenuta la conferma della parentela, le hanno detto: “Signora suo nipote ha causato un grave incidente ed ora è trattenuto in caserma. Per essere rilasciato ha bisogno subito di denaro, che non ha con sé”. A quel punto, per convincere del tutto la vittima, le passano un’altra persona che si finge il parente designato. In questo caso, chi parlava fingeva di essere il sottoscritto e chiedeva, con tono disperato, aiuto. È chiaro che scelgono di puntare persone fragili, non in grado di difendersi e che, complice l’età, non hanno facilità nel riconoscere il timbro di voce una persona al telefono».

TENGONO IN LINEA LA VITTIMA

«Quando la vittima è ormai convinta di dover aiutare il proprio parente, riprende la linea il falso carabiniere che comunica: “Signora lasci la porta aperta, passa un collega. Gli consegni quello che ha con sé, non si preoccupi della somma”. Non chiudono però la chiamata. Lo scopo è duplice. Da un lato, restando in linea, danno l’idea di non avere nulla da nascondere e rafforzano la fiducia di chi è dall’altra parte del telefono. Dall’altro, soprattutto, scongiurano che la vittima possa fare una telefonata che, nel frattempo, possa farle scoprire l’inganno».

FANNO PIÙ TENTATIVI

«Abbiamo scoperto la truffa solo dopo che si era consumata. Dopo aver consegnato una somma di denaro (che mia zia non sa tuttora quantificare; ha dato tutto ciò che aveva in casa ed ha problemi di memoria), non ha telefonato a me, credendomi appunto in caserma, bensì a mia sorella, per raccontarle cosa mi era capitato. Nelle ore successive, ricostruendo la vicenda e contattando i familiari, abbiamo scoperto che avevano fatto anche un altro tentativo, non andato a segno: fingendo sempre di chiamare per mio conto, avevano telefonato ad un’altra zia. A salvarla dal raggiro il fatto che fosse con la badante. È bastato un altro telefono in casa da cui chiamare, appunto, un altro parente per stoppare i truffatori».

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Aradeo

Furti nei supermercati: arrestati ladri

I carabinieri hanno catturato i responsabili dei raid effettuati in mezzo Salento, due arresti e un domiciliare. Arrestato anche un ventenne per lesioni, minacce e danneggiamento

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I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallipoli con il supporto della Stazione di Galatone hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare.

Questa operazione giunge a conclusione di un’indagine approfondita condotta dai carabinieri e diretta dalla Procura della Repubblica di Lecce, iniziata quando, il 28 febbraio, tre persone sono stati arrestate in flagranza di reato.

Per due di loro, un 45enne e un 31enne di Galatone, è stato comminato il carcere; per il terzo, un 54enne di Aradeo, sono stati disposti i domiciliari.

I tre erano stati sorpresi mentre tentavano di forzare la porta posteriore del supermercato Lidl situato in via Magna Grecia, alla periferia di Nardò.

Le indagini hanno incluso l’analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza di diversi furti avvenuti ai danni di esercizi commerciali nella provincia, riconoscimenti fotografici e vari accertamenti.

Grazie a queste attività, è stato possibile ricostruire un quadro chiaro delle attività illecite: i tre individui, infatti, sono accusati di diversi furti aggravati.

Tra questi, quello avvenuto presso la filiale del supermercato Eurospin di Galatina nella notte del 3 febbraio, quando hanno forzato la porta posteriore d’emergenza per impossessarsi di prodotti gastronomici e denaro contante, arrecando un danno complessivo di circa 8.500 euro.

Un secondo furto si è verificato presso l’Eurospin di Guagnano la notte del 19 febbraio, con modalità simili, con danni che ammontano a circa 3.500 euro.

In un’altra operazione, i carabinieri della Stazione di Campi Salentina hanno rintracciato e arrestato un 20enne.

Il giovane, già agli arresti domiciliari per presunti reati contro il patrimonio presso la locale sede della Pro Loco, è evaso dagli arresti e, incurante delle prescrizioni, si è recato in un locale commerciale rendendosi protagonista di lesioni, minacce e danneggiamento nei confronti del titolare.

È stato rintracciato e riportato agli arresti domiciliari. A seguito di richiesta di aggravamento per le continue violazioni dei provvedimenti, i militari hanno arrestato il giovane e, come disposto dall’ordinanza di sostituzione della misura cautelare emessa dal Tribunale di Lecce – Sezione GIP, lo hanno condotto presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola di Lecce.

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