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Cronaca

Bossoli e proiettili parabellum, nei guai 69enne di Galatina

Personale del locale Commissariato di Polizia di Galatina, al controllo del detentore di armi e munizioni, ha inoltre trovato delle irregolarità e sequestrato 8 fucili, 4 carabine, 5 pistole, 944 gr di polvere da sparo e circa 600 cartucce

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A seguito di alcune verifiche su cittadini residenti a Galatina detentori di armi, gli agenti del locale commissariato, hanno proceduto al controllo presso il domicilio di un 69enne del centro storico, detentore di armi, munizioni e polvere da sparo regolarmente denunciate presso lo stesso Commissariato.


In particolare, il soggetto in questione è titolare di licenza e porto di fucile per uso sportivo in corso di validità, nonchè di licenza e porto di fucile per uso caccia.


Tuttavia, in ordine a quest’ultimo titolo di Polizia, pur essendo tale titolo in corso di validità,  non aveva rinnovato la cedolina annuale mediante il pagamento previsto, motivo per cui tale  titolo non gli consentiva né di detenere un quantitativo di munizionamento a palla singola superiore alle 200 unità complessive, né tantomeno di poterle acquistare.


Nell’ambito del controllo, è stato riscontrato che, nella più recente denuncia di detenzione datata 26 maggio, l’indagato aveva dichiarato di detenere 200 munizioni e mezzo chilo di polvere da sparo.


Dalla verifica del quantitativo delle munizioni detenute, è emerso che il 69enne aveva a disposizione un numero di munizioni superiore a quanto denunciato ovvero le sopra menzionate 200 munizioni.


Egli deteneva complessivamente 265 munizioni, oltre a numerose munizioni tipo caccia detenute legalmente, non ottemperando pertanto alla normativa vigente.

Inoltre per quanto concerne la detenzione di polvere da sparo, sempre nella denuncia di prima, l’uomo aveva dichiarato di detenere mezzo chilo di polvere, mentre durante il controllo è stata rinvenuta, suddivisa in tre flaconi, la quantità complessiva di 0,944 kg, pertanto, sia le 265 munizioni che il totale di polvere da sparo sono state penalmente sequestrate.


In ultimo, nel corso della verifica del restante munizionamento, sono stati  rinvenuti 16 bossoli e 7 munizioni con contrassegno “parabellum” dei quali è assolutamente vietata la detenzione.


In merito a questo ultimo illecito penale, l’uomo ne ha giustificato la detenzione, sostenendo di aver  recuperato i bossoli nel poligono dove è solito allenarsi e successivamente ne avrebbe ricaricato qualcuno non rendendosi conto del fatto che trattasi di munizionamento cosiddetto “da guerra”.


Alla luce di quanto accertato, il 69enne, incensurato, è stato indagato per le violazioni in materia di armi e munizioni; inoltre, le armi e le munizioni legalmente detenute, nonché le licenze e porto di fucile sia uso sportivo che uso caccia, avendo l’indagato non ottemperato alla normativa in materia di armi, sono state cautelativamente ritirate ai sensi dell’art. 39 TULPS in attesa di ulteriori valutazioni in merito all’opportunità di una revoca della licenza.


Cronaca

In giro con coltello e strumenti per lo scasso, arrestato

resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione, porto abusivo di arma, Ventiduenne nei guai per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso e indebito utilizzo di carta di credito rubata. Gli agenti insospettiti da un “click” hanno rinvenuto, occultato negli indumenti intimi, un coltello a scatto con lama a punta della lunghezza di circa 20 cm

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Durante un’attività di pattugliamento, i poliziotti della squadra volante del Commissariato di P.S. di Gallipoli hanno riconosciuto un giovane noto per essere dedito ai furti.

Fermato per un controllo più approfondito, il giovane, un 22enne di origini rumene ma ormai stanziato nel Salento, ha tentato la fuga che, però, è durata poco perché è stato acciuffato dopo un inseguimento a piedi dagli stessi poliziotti.

Nonostante le fasi concitate del controllo di polizia, visto che il giovane non si è dimostrato affatto collaborativo, tanto da danneggiare con dei calci anche l’auto di servizio e provocare contusioni ai poliziotti, questi ultimi sono riusciti a portarlo in Commissariato, con non poche difficoltà, e arrestarlo per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione, porto abusivo di arma, possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso e indebito utilizzo di strumenti di pagamento diverso dai contanti per avere, poco prima, prelevato del denaro contante presso una tabaccheria di Gallipoli, previo utilizzo di una carta di credito rubata.

Durante il controllo, è stato rinvenuto un trapano ed un seghetto elettrico, trasportati nel proprio zaino, da ritenersi oggetti atti allo scasso, visto anche i numerosi precedenti specifici.

Durante la perquisizione personale, gli agenti insospettiti da un “click” hanno rinvenuto, occultato negli indumenti intimi, un coltello a scatto con lama a punta della lunghezza di circa 20 cm.

Per tutti questi motivi, su disposizione del pubblico ministero di turno, il giovane è stato tratto in arresto e portato in carcere e, dopo l’udienza di convalida dell’arresto, è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del comune di residenza.

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Cronaca

Santa Cesarea: serata da sballo, arresti e segnalazioni

I Carabinieri della Compagnia di Maglie, hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di un giovane poiché ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti…

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SANTA CESAREA TERME – CONTROLLI NELLE SALE DA BALLO: 1 ARRESTO E 4 SEGNALAZIONI

I Carabinieri della Compagnia di Maglie, hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di un giovane cellinese poiché ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento scaturisce da un’attività info investigativa che ha condotto i militari dell’Arma a sorprendere in flagranza di reato, presso una locale da ballo del posto, il 19enne, originario della provincia di Brindisi, nella attività di spaccio. 

Il giovane, sottoposto a perquisizione, aveva con sé 33 involucri contenenti verosimilmente sostanza stupefacente del tipo MDMA” per un peso complessivo di circa 20 grammi, 50 involucri contenenti verosimilmente “Ketamina” per un peso complessivo di circa 25 grammi, 2 dosi tra “cocaina” e hashish” per un peso complessivo

di circa 4 grammi, oltre la somma di 525 euro, in banconote di vario taglio. 

Il tutto è stato sottoposto a sequestro, così come il denaro ritenuto provento della presunta attività di spaccio, mentre per il giovane si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Lecce.

Nel corso della stessa attività sono stati, inoltre, segnalati all’A.G. due uomini per detenzione illecita ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. 

Sottoposti entrambi a perquisizione, il primo aveva con sé una dose contenente verosimilmente sostanza stupefacente del tipo “MDMA” per un peso complessivo di circa 3 grammi nonché una dose di hashish” per un peso complessivo di circa 4 grammi; mentre il secondo aveva con sé 3 dosi contenenti verosimilmente sostanza stupefacente del tipo cocaina” per un peso complessivo di circa 2 grammi nonché una dose di “marijuana” per un peso complessivo di circa 9 grammi. Tutta la droga è stata sequestrata.

Stesso contesto sono stati segnalati all’A.G. due giovani perché ritenuti responsabili di un furto con strappo ai danni di un avventore del locale da ballo. 

Diversi sono gli assuntori di sostanza stupefacente che sono stati segnalati alla Prefettura.

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Cronaca

CGIL, a proposito di ambulanze e ritardi, la colpa è “l’uso improprio del 118”

Pertanto le segnalazioni, di situazioni in cui tre o quattro ambulanze arrivano simultaneamente nell’ospedale di Tricase, provenienti da diverse postazioni del Salento, compreso da Lecce, trovano una spiegazione in quanto l’A.O. “Cardinale Panico” di Tricase, con i suoi oltre 400 posti letto e i suoi reparti di eccellenza, è parte integrante del Servizio Sanitario Regionale…

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Riceviamo e Pubblichiamo

Su tempi di attesa delle autoambulanze del 118 Presso il Pronto Soccorso di Tricase

L’Organizzazione Sindacale FP CGIL di Lecce, in riferimento alle dichiarazione di stampa apparse in questi giorni su alcune testate giornalistiche locali, circa i tempi di attesa presso il Pronto Soccorso del A.O. “Cardinale Panico” di Tricase, ritiene sia necessario chiarire che uno dei fattori principali che determinano le lunghe attese nei Pronto Soccorsi, di tutta la ASL di Lecce, è l’uso improprio del servizio di emergenza-urgenza.

Spesso, infatti, casi che dovrebbero essere gestiti dalla medicina territoriale invece finiscono per sovraccaricare il 118, con chiamate inappropriate e di conseguenza il Pronto Soccorso viene preso d’assalto.

Non possiamo ignorare, inoltre, le carenze strutturali che affliggono il servizio di continuità assistenziale (Guardia Medica), il quale non è dotato dei mezzi necessari per garantire interventi sanitari adeguati, ad esempio emblematico è l’impossibilità di eseguire un elettrocardiogramma, un esame di base che potrebbe prevenire l’invio inappropriato di pazienti al Pronto Soccorso.

Pertanto le segnalazioni, di situazioni in cui tre o quattro ambulanze arrivano simultaneamente nell’ospedale di Tricase, provenienti da diverse postazioni del Salento, compreso da Lecce, trovano una spiegazione in quanto l’A.O. “Cardinale Panico” di Tricase, con i suoi oltre 400 posti letto e i suoi reparti di eccellenza, è parte integrante del Servizio Sanitario Regionale.

L’ospedale Cardinale Panico è catalogato DEA di I Livello, ed è integrato nella rete delle prestazioni tempo-dipendenti (ictus, Infarti, traumi), con risultati che hanno reso la sanità salentina al primo posto per tempistica sulle patologie legate all’ictus.

Inoltre va ricordato che il  “Cardinale Panico” rappresenta una eccellenza che contribuisce, con le prestazioni di altissima qualità, a ridurre la mobilità passiva verso altre regioni, verso le quali la regione Puglia è costretta a rimborsare ricoveri molto costosi.

La nota dolente e che le risorse finanziarie regionali sono insufficienti, e i tetti di spesa imposti sono anacronistici inadeguati, anche questi fattori, specialmente nel periodo estivo, contribuiscono alla congestione degli accessi al Pronto Soccorso.

Le risorse esigue sfociano in un mancato riconoscimento di Benefit contrattuali, come il premio Covid-19, o come la lungaggine sulle progressioni economiche al personale per carenza di fondi contrattuali.

Ciò nonostante, tutto il personale Medico e di Comparto affronta ogni situazione con la massima professionalità, con spirito di abnegazione e con attrezzature all’avanguardia.

Ad nostro avviso è giunto il momento di una approfondita e sana riflessione, da parte di tutte le forze politiche e sociali a partire di chi ha potere decisionale, sul ruolo e sull’attività dell’ospedale “Cardinale Panico” di Tricase, e soprattutto sul riconoscimento economico dell’attività realmente svolta.

Il Segretario Provinciale, Floriano Polimeno

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