Cronaca
Botti illegali, denunciato fochino di Ruffano
La Polizia di Stato sequestra e distrugge oltre 16 kg di artifizi pirotecnici illegali destinati alla vendita dei “botti di Capodanno”

La Polizia di Stato, nell’ambito di mirati servizi atti al contrasto della vendita illegale di fuochi d’artificio, ha denunciato in stato di libertà un 69enne di Ruffano per il reato di possesso di materiale esplodente.
In particolare gli agenti in servizio presso il Commissariato di Taurisano, son venuti a conoscenza di commercio illegale di artifizi pirotecnici, anche di genere vietato, da parte del ruffanese che, titolare di licenza per il mestiere di fochino, è autorizzato all’accensione ma non alla detenzione e/o vendita di materiale pirotecnico.
Pertanto gli agenti hanno effettuato una perquisizione domiciliare, finalizzata alla ricerca di materiale esplodente, presso la residenza dell’uomo, estesa anche al garage adiacente di pertinenza dell’abitazione.
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Sono stati rivenuti 16,457 kg di artifizi pirotecnici di vario confezionamento e peso della categoria T1, F2 (libera vendita) ed F4 (uso professionale).
Quanto rinvenuto andava ben oltre i 5 kg, quantitativo che rispetta le norme di legge in materia di artifizi esplodenti, inoltre la detenzione risultava non essere mai stata dichiarata all’autorità di pubblica sicurezza ed il luogo di detenzione non idoneo alla detenzione di tale e tanto materiale, poiché nel locale era presente altro materiale altamente infiammabile (carburante e carica batterie).
Al termine dell’attività dei poliziotti si è proceduto al sequestro di quanto facendo intervenire gli artificieri del Nucleo Antisabotaggio presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera di Brindisi, i quali hanno messo in sicurezza e rimosso gli ordigni, prendendoli in carico per poi procedere alla distruzione avvenuta subito dopo presso la cava di Taurisano.
Per quanto emerso l’uomo è stato denunciato in stato di libertà per il reato di detenzione abusiva di materiale esplodente e omessa denuncia di materie esplodenti.
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Cronaca
Droga ed estorsione: due arresti, coinvolto anche un incensurato
L’obiettivo? Costringerlo a introdurre sostanze stupefacenti durante i colloqui con i familiari…

Un pregiudicato di 54 anni, Salvatore Polimeno (detto Andrea), già detenuto per omicidio, e un giovane incensurato di 19 anni, Antonio Cassiano, entrambi di Lecce, sono stati arrestati dalla Polizia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I due sono gravemente indiziati di tentata estorsione e traffico di sostanze stupefacenti, nell’ambito di una vicenda che ha preso avvio all’interno del carcere leccese.
L’indagine, condotta dalla Sezione Antidroga di Lecce, ha fatto luce su un preoccupante tentativo di infiltrazione criminale dietro le sbarre: un detenuto, per un debito maturato a seguito della cessione di droga, sarebbe stato brutalmente aggredito da altri carcerati.
L’obiettivo? Costringerlo a introdurre sostanze stupefacenti durante i colloqui con i familiari.
La violenta aggressione ha causato alla vittima lesioni tali da richiedere il ricovero ospedaliero, compresa una frattura del setto nasale e numerose contusioni.
L’attività investigativa ha portato, lo scorso 24 aprile, al sequestro di un ingente quantitativo di droga: oltre 300 grammi di cocaina e 100 grammi di hashish, destinati al traffico interno alla struttura penitenziaria.
Il carico, secondo quanto accertato, sarebbe stato recapitato ai parenti della vittima su ordine del detenuto coinvolto, che avrebbe orchestrato l’operazione dall’interno del carcere grazie a una fitta rete di contatti e all’uso illecito di telefoni cellulari di ultima generazione.
Fondamentale, per la realizzazione del piano, il coinvolgimento del diciannovenne incensurato, oggi anch’egli raggiunto dalla misura cautelare.
Cronaca
Abusivismo, di nuovo a Salve! Sigilli a due cantieri e 10 denunce
Continua l’operazione “Another Brick” nel Salento . Questa volta Carabinieri Forestali del Nucleo di Tricase sono intervenuti in contrada “Monacelle”, in agro di Salve, zona a vincolo paesaggistico

L’operazione denominata “Another Brick”, iniziata nell’aprile 2024 dai Carabinieri Forestali ed articolata in più fasi, prosegue incessantemente, con gli accertamenti al suolo che seguono le ricognizioni preventive effettuate con i nuovi elicotteri del 6° Nucleo dell’Arma (di base a Bari-Palese), gli AW-169, dotati di strumentazione di ultima generazione, particolarmente adattata al controllo del territorio (telecamere, sensori, display ad alta definizione).
L’attenzione è particolarmente concentrata su quelle aree che, per il loro pregio naturalistico-ambientale, sono sottoposte a vincolo, e nello stesso tempo soggette ad un crescente interesse per uso turistico-residenziale, verificando che l’attività edilizia non venga esercitata con commissione di abusi di legge.
L’ultimo episodio riguarda 2 cantieri in contrada “Monacelle” in agro di Salve, Comune dove i Carabinieri Forestali erano già intervenuti a più riprese.
In questo caso, hanno accertato che, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico secondo il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) si stavano ricostruendo, su due cantieri vicini, altrettanti fabbricati in pietra a secco, già crollati, realizzando di fatto nuove strutture con maggiori volumetrie, per aumento in superficie ed in altezza, ed uso di malta cementizia, in difformità da quanto prescritto nel titolo abilitativo rilasciato dal Comune per le zone agricole.
Si specifica che l’utilizzo fraudolento di titoli per ristrutturazioni di fabbricati rurali e la realizzazione, di fatto, di immobili completamenti difformi, per lo più ad uso turistico-residenziale, è stato verificato in diversi episodi nella campagna di Salve, centro vicino a rinomate marine del litorale jonico, con numerose presenze di turisti e con acquirenti anche stranieri.
Entrambi i cantieri sono stati sottoposti a sequestro preventivo dai Carabinieri Forestali del Nucleo di Tricase, a evitare la prosecuzione dell’attività illecita; i Militari hanno contestualmente denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce dieci persone, fra proprietari, direttori dei lavori e titolare della ditta esecutrice.
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Attualità
Youpol, la prevenzione a portata di touch
L’app della Polizia di Stato: un trend in crescita che ci aiuta contro violenza domestica, bullismo e spaccio di droga

Approfittando della campagna di ri-lancio in corso da parte della Polizia di Stato, torniamo a parlare dell’App YouPol che ha avuto un notevole incremento delle segnalazioni a livello nazionale.
Il trend in crescita è stato elaborato attraverso una statistica dal Ministero dell’Interno, discriminando i dati per tipo di segnalazione e territorio e dando in questo modo una prospettiva su scala nazionale dell’utilizzo di questo valido mezzo di prevenzione.
YOUPOL – COME FUNZIONA L’APPLICAZIONE
L’applicazione YouPol, per smartphone, tablet e computer, nasce nel 2017 come strumento pratico ed immediato di comunicazione fra cittadini e Polizia di Stato, per prevenire e contrastare il bullismo, lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Durante la fase pandemica, che ha registrato un aumento della violenza domestica, l’applicazione è stata implementata aggiungendo la possibilità di segnalare questo tipo di emergenze.
L’App consente l’accesso con registrazione utente o in forma anonima e l’invio di messaggi e immagini direttamente alle centrali operative delle Questure.
È possibile scegliere anche la lingua: inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Fra i punti di forza dell’applicazione vi è la possibilità di proteggere la propria identità, infatti l’utente può scegliere di inviare la segnalazione in forma del tutto anonima.
L’applicazione viene gestita dal punto di vista operativo dal Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che, attraverso gli Uffici Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico delle 106 Questure del territorio nazionale, gestisce l’implementazione del sistema, per aumentare la “prossimità digitale” verso i cittadini.
Youpol ovviamente non sostituisce il numero di emergenza europeo (il 112), ma rappresenta una modalità “smart” di contatto con la Polizia di Stato.
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Presentazione caratteristiche dell’app YouPol da parte della Dott.ssa Eugenia Sepe, Dirigente della Polizia di Stato
Presentazione caratteristiche dell’app YouPol sempre da parte della Dott.ssa Eugenia Sepe
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