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Cronaca

Cannole: marocchino arrestato per violenza sessuale

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Sabato 9 gennaio, alle 17,30, Carabinieri STAZIONI OTRANTO E BAGNOLO DEL SALENTO HANNO SOTTOPOSTO A FERMO DI INDIZIATO DI REATO SOTTONOTATO CITTADINO EXTRACOMUNITARIO POICHE’ RITENUTO RESPONSABILE REATI ASCRITTI IN DANNO PROPRIA CONNAZIONALE dell’80: AISSA MOHAMED, NATO EL KSIBA (MAROCCO) dell ‘83, DOMICILIATO CANNOLE, IN REGOLA PERMESSO SOGGIORNO. PREDETTO, DA 6 GENNAIO U.S., AVEVA RINCHIUSO MALCAPITATA, dopo averla convinta con la scusa di averle trovato un impiego in Italia e averla fatta partire dal Marocco via Spagna, INTERNO PROPRIA ABITAZIONE in Cannole, OBBLIGANDOLA, SOTTO MINACCIA COLTELLO E CON numerose PERCOSSE, A SUBIRE RIPETUTE VIOLENZE SESSUALI,  SINO A PRIME ORE MATTINATA ODIERNA, QUANDO LA VITTIMA RIUSCIVA A FUGGIRE CONTATTANDO arrivando a piedi vestita solo di una tuta da ginnastica l’area di servizio di Serrano sulla via per Otranto; lì è riuscita a chiedere al proprietario aiuto riuscendo a far capire che aveva bisogno delle forze dell’ordine. Il proprietario, quindi, ha telefonato alla centrale operativa della compagnia cc di maglie tramite 112 e poco dopo è intervenuta la pattuglia del radiomobile, che, non riuscendo a capire quanto la poveretta voleva raccontare loro, l’ha accompagnata alla stazione cc di Otranto ove il comandante di stazione verso le 7 di mattina è riuscito a trovare una persona che parlasse un po di arabo marocchino e che, sentito il racconto straziante della malcapitata, lo ha riferito ai cc. Immediatamente sono partite le ricerche del presunto stupratore; avute indicazioni precise sull’abitazione dalla vittima che per forza di cose è dovuta tornare a cannole con i cc, i militari delle stazioni di Otranto e di quella di bagnolo del salento hanno circondato l’abitazione, e, mentre stavano per intervenire, si è aperta una finestra dalla quale si è affacciato l’aissa mohamed che, vista la malaparata e avendo immediatamente capito che i cc erano lì per lui, è sceso dall’appartamento e ha cominciato a correre cercando una via di fuga, venendo bloccato poco dopo dai militari disposti intorno all’isolato. Alla vista dell’uomo, la vittima, che era rimasta in macchina con un cc, è trasalita, dando conferma che la persona fermata era quella cercata. La donna poi VENIVA SOTTOPOSTA A PRELIMINARI ACCERTAMENTI CLINICI PRESSO l’ospedale di Scorrano DA SANITARI CHE CONFERMAVANO COMPATIBILITA’ LESIONI CON VIOLENZA SESSUALE DENUNCIATA, avendo riportato numerose ferite sia sulle braccia polsi costato e cosce, GIUDICANDOLA GUARIBILE in una settimana. AISSA MOHAMED è stato trasferito nella CIRCONDARIALE di LECCE.

Cronaca

Lavoratori in nero al ristorante, sanzioni salate

Ispezione in due ristoranti della provincia, sospensioni dalle attività imprenditoriali e sanzioni amministrative

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I Finanzieri della Sezione Operativa Navale di Otranto hanno avviato una serie di controlli finalizzati al contrasto del lavoro sommerso e alla verifica del rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Un’ispezione durante la giornata dedicata alla Festa delle Donne delle Fiamme Gialle a due ristoranti nella provincia di Lecce ha consentito di identificare venti lavoratori alle dipendenze della società ispezionata, accertando che dieci di loro erano di fatto assunti in nero.

A seguito delle irregolarità riscontrate, è stata avanzata la proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale in quanto il personale irregolare superava il 10% della forza lavoro regolarmente assunta.

Il datore di lavoro, inoltre, risulta responsabile di violazioni amministrative che oscillano tra un minimo di 19.500 euro e un massimo di 117.000 euro.

Analoga attività di controllo era stata condotta nella ricorrenza di San Valentino nei confronti di un ristoratore.

Anche in tale occasione, i Finanzieri hanno accertato l’impiego di quattro lavoratori assunti in nero che di fatto costituivano la totalità della forza lavoro presente.

Oltre alla proposta di sospensione dall’attività imprenditoriale, sono state contestate all’imprenditore sanzioni amministrative che oscillano tra un minimo di 7.800 euro e un massimo di 46.800 euro.

L’operazione rientra in un più ampio piano di controlli avviato dalla Guardia di Finanza in quanto il sommerso pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientato alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) per massimizzare i profitti e ottenere vantaggi competitivi impropri.

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Cronaca

Nube su Galatina, Colacem: “Fuoriuscita di materiale inerte”

Nella versione dei fatti arrivata in una nota, si sarebbe trattato di un problema tecnico all’impianto; sopralluogo effettuato dai funzionari di ARPA Puglia

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Dopo la nube anomala levatasi su Galatina sabato scorso, lo stabilimento della Colacem dà la sua versione dei fatti.

Secondo la società capofila del Gruppo Financo, si sarebbe trattato di un “problema tecnico all’impianto che ha determinato il rilascio di polvere di calcare e argilla”.

Ciò avrebbe creato le condizioni perché si verificasse “un evento anomalo e non prevedibile nello stabilimento di Galatina. Un componente della torre a cicloni si è intasato, provocando la fuoriuscita di una miscela, di calcare e argilla macinati, non ancora sottoposta a processo di cottura. Calcare e argilla sono materiali naturali e inerti provenienti dalle aree estrattive del territorio”.

L’evento”, si legge ancora nella nota, “è stato tempestivamente risolto dai nostri tecnici e dopo il ripristino della funzionalità del componente la situazione è tornata nella assoluta normalità. Le autorità competenti sono state informate e funzionari di ARPA Puglia – DAP Lecce hanno prontamente effettuato un sopralluogo in impianto, acquisendo tutti i dati necessari!”.

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Corigliano

Scoperti terreni colmi di rifiuti a Poggiardo e Corigliano

Vecchie auto, eternit, pedane da imballaggio in legno, cassette ( in plastica/legno, pneumatici fuori uso (PFU), contenitori per piantine in polistirolo, imballaggi e teloni in plastica, rifiuti RAEE: sequestrati i due terreni e denunciati i proprietari

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È di 23.700 metri quadrati la superficie di terreno agricolo ricoperta di rifiuti di vario genere che il personale della Polizia Provinciale ha sottoposto a sequestro al termine di un’attività di indagine di Polizia Giudiziaria, a tutela dell’ambiente e del paesaggio nelle zone rurali del Salento.

In due distinte operazioni, espletate dal personale in divisa della Provincia di Lecce in agro di Corigliano d’Otranto e Poggiardo, è stato possibile individuare, grazie all’impiego dei droni in dotazione, diverse aree in stato di completo degrado ambientale derivante dallo stato di incuria delle stesse, con ingenti quantitativi di rifiuti abbandonati ed esposti alle intemperie.

All’interno di un ampio lotto recintato comprendente un’area boscata, a Corigliano d’Otranto, c’erano rifiuti costituiti da pedane da imballaggio in legno, cassette (contenitori ortaggi/frutta) in plastica/legno, pneumatici fuori uso (PFU), contenitori per piantine in polistirolo, imballaggi in plastica, teloni in plastica, rifiuti RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), rifiuti edili, oltre a diversi capannoni in vetroresina in totale stato di abbandono, molti dei quali invasi dai suddetti rifiuti.

La stessa tipologia di rifiuti è stata scoperta nelle campagne di Poggiardo, all’interno di un’area, anch’essa recintata, con l’aggiunta di lastre in eternit e di alcuni veicoli a motore e loro parti di carrozzeria.

In entrambi i casi sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria i rispettivi proprietari degli immobili oggetto di sequestro.

Con queste operazioni la Polizia Provinciale continua a dare concreta attuazione al “Protocollo di Intesa” di potenziamento dei servizi di contrasto dell’abbandono di rifiuti nel territorio della provincia di Lecce, siglato nel gennaio scorso tra Prefettura di Lecce, Regione Puglia, Procura Generale della Repubblica presso Corte d’Appello di Lecce, Procura della Repubblica presso Tribunale di Lecce, Provincia di Lecce, Comuni sede di ARO e Confindustria.

Allo stesso tempo sono stati intensificati i controlli mirati a verificare la corretta gestione dei rifiuti provenienti dai cantieri edili, dalle attività di sgombero e svuotamento di cantine e dalle officine meccaniche.

Tali attività, effettuate congiuntamente alle Polizie Municipali, hanno portato al sequestro di un’officina meccanica completamente abusiva, al deferimento all’autorità giudiziaria di più persone per violazioni della normativa ambientale e all’irrogazione di sanzioni per oltre 20mila euro.

«La finalità dei controlli in corso non è soltanto repressiva», evidenzia il Comandante della Polizia Provinciale Alessandro Guerrieri, «si propone anche di scuotere l’opinione pubblica e di accrescere la sensibilità ambientale dei cittadini, che sono invitati a segnalare questi gravi fenomeni criminosi, che rappresentano una minaccia per la salute pubblica e per la sicurezza, in quanto potenziali fonti di inquinamento del terreno, delle acque e dell’aria. Basti pensare alle emissioni inquinanti in caso di incendio, trattandosi spesso di rifiuti facilmente infiammabili».

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