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Copertino

Carenza di personale e ferie negate: “L’Asl intervenga negli ospedali di Galatina e Copertino”

Cisl Sanità provinciale scrive ai vertici sanitari provinciali evidenziando le gravi criticità nei due nosocomi

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“La revoca delle ferie estive agli operatori sanitari del Reparto di Malattie Infettive
dell’Ospedale di Galatina, la gravissima carenza di personale presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Copertino e nel Reparto di Pediatria del ‘Santa Caterina Novella’ di Galatina creano non poche preoccupazioni in ordine alla tenuta psico-fisica dei lavoratori e all’erogazione di prestazioni di qualità nei confronti dell’utenza che, in periodo estivo e
in situazione di pandemia da SarsCov2 ancora in atto, raggiunge numeri che sfuggono all’organizzazione e al necessario controllo”.





Parole pesanti quelle con cui Antonio Piccinno, coordinatore provinciale sanità Cisl FP, si è espresso scrivendo, assieme al Segretario Generale della Cisl Fp di Lecce Fabio Orsini, alla Direzione Generale dell’Asl per chiedere interventi immediati che possano “riportare sotto controllo la situazione organizzativa dei reparti in questione e che restituiscano al personale sanitario la necessaria serenità per poter svolgere al meglio le proprie
prestazioni professionali”.





“Copertino al collasso”




Nella lettera, si legge: “I lavoratori non possono essere lasciati soli ad affrontare una disastrosa condizione di criticità! Il previsto potenziamento della struttura ospedaliera di Copertino non c’è stato e le promesse non sono state mantenute. La Cisl Sanità di Lecce ancora una volta rappresenta i gravi disagi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Copertino nel quale, specie nelle ore notturne, affluisce utenza con 118 che rimarrebbe ammassata appunto proprio per l’afflusso di ambulanze da tutto il territorio salentino. Si tratta di pazienti tutti in medie e gravi condizioni di salute, trasportati in un ospedale –in generale – e in un punto di accesso – in particolare – che non possono garantire l’assistenza diretta a così tanti utenti. Ricordiamo che l’incidenza turistica di
questi giorni sembra essere elevatissima. Si pensi che nel turno notturno sono presenti solo 1 infermiere, 1 oss al triage in ‘zona grigia’ e 2 infermieri e 1 oss in ‘zona verde’ con un afflusso di utenza e di 118 incontrollabili, senza sosta e con tante attese fuori che, in alcune circostanze, ultimamente diventate costanti, spingono l’utenza esasperata a passare ad azioni violente verbali e non solo. Certamente”, si legge ancora nel comunicato Cisl, “tale situazione non può garantire nè la possibile ordinaria organizzazione del lavoro, né tantomeno quella straordinaria in periodo Covid durante un’estate che presenta
un aumento degli accessi, probabilmente non congrui per la mancanza di adeguate
strutture ricettive. Si chiede, pertanto, un immediato intervento della Direzione Generale affinché venga garantita un’efficiente forza lavoro, turni regolari, riposo compensativi e ferie estive,
mettendo in essere strategie alternative per garantire anche la sicurezza psico-fisica dei
lavoratori e insieme ad essa anche i Livelli Essenziali di Assistenza”.





“Galatina non va in ferie”





“Non si possono negare le ferie al personale di Malattie Infettive di Galatina”. E qui la lettera passa al tema Santa Caterina Novella. “Quale riconoscenza nei confronti di donne e uomini che hanno offerto un servizio
encomiabile senza badare alla propria incolumità oltre a quella dei propri cari. La scrivente O.S., con riferimento alla nota a firma del direttore medico del presidio
Ospedaliero di Galatina in data 9.8.21, con la quale chiede la possibilità di disporre la
revoca delle ferie estive già in fruizione e dei congedi ordinari (?) autorizzati nel mese di agosto al personale della U.O. di Malattie Infettive del P.O. di Galatina, nutre forti
perplessità sulla tenuta psico-fisica del personale ivi operante, tenuto conto appunto, della fase di pandemia a cui gli stessi sono stati sottoposti da lunghi mesi ad oggi. Non è umanamente possibile pensare a tale riorganizzazione di lavoro che andrebbe a sottrarre il meritato riposo a tale personale. La paventata ricollocazione delle ferie nel periodo di settembre allo stato sembrerebbe del tutto impossibile considerato che per lo stesso periodo è stato già programmato ulteriore periodo di ferie per il restante personale. L’opzione della riorganizzazione del personale in funzione della minore pressione della pandemia su alcuni siti della Asl Lecce, come in più di una occasione proposto dalla direzione strategica, ancora a tutt’oggi non trova piena attuazione”.
Poi si passa a quella che viene definita la grave situazione di Pediatria all’Ospedale di Galatina: “La carenza del personale
assegnato metterebbe in pericolo la stessa assistenza sanitaria con i previsti LEA. Si chiede alla Direzione Strategica aziendale di disporre l’assegnazione di personale
proveniente da disattivazioni o da unità operative per le quali è stato previsto una riduzione di posti letto Covid, al fine di attutire e attenuare temporaneamente la gravissima situazione di carenza rappresentata dal Direttore Medico di Presidio del Santa Caterina Novella nella Unità Operativa di Malattie infettive e, a nostro parere, anche della Unità Operativa di Pediatria”, conclude Antonio Piccinno, coordinatore provinciale Cisl Sanità.


Copertino

Narcotraffico, sgominata organizzazione criminale

Duro colpo alle organizzazioni criminali che operavano tra Lecce ed il sud Salento

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Su delega della Procura della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno eseguito nel capoluogo e in alcuni comuni della provincia, un’ordinanza di custodia cautelare con cui il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce ha disposto l’arresto di 35 indagati.

33 di loro direttamente in carcere, gli altri due ai domiciliari.
Sono gravemente indiziati, a vario titolo, di aver fatto parte di due distinte associazioni finalizzate al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti nonché al riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le attività, eseguite dalla Squadra Mobile della Questura di Lecce e dal Nucleo P.E.F. (G.I.C.O.) della Guardia di Finanza, hanno coinvolto 90 finanzieri circa 120 uomini della Polizia di Stato, con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine e dei Baschi Verdi, dello SCICO della Guardia di Finanza, e delle rispettive unità cinofile oltre che di un elicottero del Reparto Volo di Bari della Polizia di Stato.

L’operazione ha interessato alcuni tra i principali indagati di rango apicale, anche esponenti della criminalità organizzata, già condannati per aver fatto parte della Sacra Corona Unita (clan Pepe – Briganti, Gruppo Penza.

Le indagini preliminari hanno consentito di acquisire un solido impianto indiziario in ordine alla esistenza ed operatività di due associazioni, radicate nei comuni di Lecce e nel basso Salento, guidate rispettivamente da P.A.M. e G.S. la prima e da C.G e R.C. l’altra (tutti pregiudicati).

Le consorterie mafiose erano dedite al traffico e commercio in forma strutturata ed organizzata di ingenti quantitativi di droga di diverso tipo.

Le attività investigative hanno avuto origine da una intensa attività di cooperazione internazionale grazie alla quale sono stati acquisiti – per mezzo di Ordini Europei d’Indagine – una serie di chat scambiate dagli indagati attraverso l’utilizzo di piattaforme criptate di comunicazione quali “Encrochat” e “Sky Ecc”, che consentivano lo scambio di messaggi o conversazioni utilizzando criptofonini in grado di cifrare i dati trasmessi ed impedire qualsiasi intercettazione o captazione.

Gli investigatori hanno disvelato la presenza di una strutturazione capillare, in cui vi era una precisa ripartizione di compiti tra i sodali, disponibilità di enormi quantità di denaro contante, telefonini criptati, veicoli dotati di appositi nascondigli oltre che depositi in cui nascondere la droga.

Gli indagati intrattenvano rapporti con trafficanti di droga calabresi e altri sodalizi criminali operativi in Italia ed all’estero (tra cui albanesi e spagnoli).

Due tra le persone interessate dalla misura restrittiva risultano trasferite stabilmente in Spagna.

Di particolare rilevo la rete di contatti abilmente sviluppata da G.S., il quale è stato in grado di tessere tali rapporti anche in costanza di un periodo di latitanza così come P.A.M., in grado di dare direttive ai propri sodali contando su una fitta rete di supporto grazie all’intermediazione di altre persone (anche detenuti), nonostante lo stato di detenzione cui era sottoposto.

Le due organizzazioni oggetto dell’attenzione delle forze dell’ordine hanno sistematicamente fatto ricorso all’uso della violenza, con l’utilizzo di armi e ordigni esplosivi, per imporre il proprio controllo del territorio e per dirimere conflitti interni o indirizzare azioni punitive verso coloro che sconfinavano nelle piazze di spaccio, controllate dall’associazione.

Numerosi e ingenti sono stati i sequestri di droga durante l’indagine.

A tal riguardo si segnala l’arresto del 7 agosto 2020 di due uomini intenti a trasportare su un natante, bloccato a ridosso dell’area di Castro, oltre 150 chili di marijuana e 25 chili di hashish provenienti dall’Albania.

Il 10 giugno 2021, a Napoli, veniva tratto in arresto altro soggetto trovato in possesso di circa 45 chili di cocaina, nascosta in un doppio fondo di un autocarro specializzato strutturalmente modificato.

Qualche giorno prima (il 4 giugno 2021) a Lecce era stato arrestato un altro componente dell’organizzazione mafiosa, trovato in possesso di 11 chili di eroina, nascosti nel doppio fondo dell’autovettura, ed una pistola.

Centinaia di migliaia di euro le somme movimentate in contanti.

Il sodalizio criminale ha così sviluppato non solo un’egemonia territoriale nel traffico degli stupefacenti ma anche un progressivo dominio sotto il profilo economico-finanziario attraverso l’acquisizione nel tempo di una serie di locali pubblici (pub e ristoranti) ed alcuni esercizi commerciali nel territorio salentino, con la connivenza e fattiva collaborazione di un noto commercialista salentino.

Una pluralità di imprese, infatti, sottoforma di cooperative, risultavano formalmente affidate a soci e/o prestanome ma, in realtà, erano asservite agli scopi del gruppo criminale per reinvestire il denaro di provenienza illecita (anche all’estero), e per garantire ai familiari degli associati assunzioni e retribuzioni, onde legittimare la provenienza (di facciata) dei guadagni. In realtà nessuna attività lavorativa è stata riscontrata nel corso delle indagini.

In particolare, alle citate cooperative, giungevano per mano degli adepti somme di denaro contante di volta in volta versate sui rispettivi conti correnti societari (anche per diverse decine di migliaia di euro), da impiegarsi in un secondo momento per corrispondere gli stipendi (anche pari a 2.500 euro al mese) a mogli o parenti diretti dei detenuti, ovvero da utilizzarsi per il sostentamento di quest’ultimi in carcere.

Somme di denaro contante venivano anche elargite ad altre imprese compiacenti che, poi, provvedevano ad acquistare autovetture di lusso date in uso (di fatto) ai pregiudicati oppure ai familiari di questi.

Il professionista arrestato provvedeva ad amministrare gli interessi economico-finanziari in prima persona, o attraverso teste di legno, offrendo la propria opera per trasferire all’estero ingenti somme di denaro con bonifici in partenza dalle solite società cooperative compiacenti, eludendo le procedure di controllo in materia antiriciclaggio.

L’imponente attività investigativa, articolata in intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, nonché numerose riprese video, puntualmente riscontrate da meticolosi servizi di osservazione e pedinamento mediante le più classiche metodologie, ha consentito di acquisire un quadro gravemente indiziario nei confronti di ciascun indagato attinto.

Il contesto investigativo in questione si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Procura della Repubblica di Lecce in totale sinergia istituzionale tra Polizia di Stato e Guardia di Finanza volte al contrasto della criminalità organizzata, anche sotto il profilo economico-finanziario, al fine di evitare i tentativi, sempre più frequenti e pericolosi, di inquinamento del tessuto sano imprenditoriale e dell’economia legale.

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Attualità

Intesa Sanpaolo, sito di nuovo down e clienti imbufaliti

Problemi d’accesso per app e home banking. Intesa Sanpaolo è down: clienti bloccati fuori dall’home banking e impossibilitati a gestire conti e pagamenti online…

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Un bug che sta affliggendo il sistema informatico di Intesa Sanpaolo, non permettendo ai clienti di eseguire on line nessuna operazione: questa potrebbe essere la causa, ma nessuna dichiarazione è arrivata da parte della banca finora.

I social network si stanno riempiendo di post e commenti di clienti frustrati per il disservizio, impossibilitati di eseguire regolari pagamenti o altri tipi di operazioni on line.

Questo evento è simile a quanto già accaduto il 31 ottobre, allora un altro malfunzionamento aveva compromesso l’accesso all’home banking per ore, generando altrettanto malcontento tra i clienti.

Per via di un problema tecnico non funziona l’accesso all’applicazione e al servizio Web di Intesa Sanpaolo: questo impedisce la gestione dei conti e delle carte, impedisce anche l’autorizzazione dei pagamenti online tramite le notifiche push in-app (che servono a confermare le transazioni).

Questo è il messaggio che legge chi si appresta ad andare, virtualmente, on line: «Ci scusiamo ma, per un problema tecnico, non puoi proseguire».

Le difficoltà degli utenti sono iniziate intorno alle 9 di questa mattina, con un’ondata di report che evidenziano problemi nell’accesso, nell’autenticazione e nell’utilizzo generale delle funzionalità dell’app.

 

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Attualità

Mense Asl, rinvio del nuovo appalto?

Vertenza collettiva relativa ai lavoratori impiegati nelle mense dei presidi ospedalieri di Galatina, Copertino, Campi Salentina, Nardò e Poggiardo: Arpal Puglia propone differimento dell’avvio del nuovo servizio al 15 novembre

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Differimento di una settimana dell’avvio del nuovo servizio: è quanto Arpal Puglia ha proposto all’Asl di Lecce, per consentire ad azienda e sindacati un ulteriore e ultimo tentativo di risoluzione non traumatica della vertenza relativa ai lavoratori delle mense dei presidi ospedalieri di Galatina, Copertino, Campi Salentina, Nardò e Poggiardo.

In mattinata, si è tenuto il nuovo incontro mediato dall’Ufficio Vertenze Collettive dell’Agenzia regionale per le Politiche Attive del Lavoro.

Il dirigente dell’Ambito di Lecce, Luigi Mazzei, ha proposto il rinvio, dall’8 al 15 novembre, del subentro di Vivenda spa, nuova aggiudicataria al posto di Compass Group Italia spa e Ladisa Ristorazione spa, nell’erogazione del servizio, con conseguente proroga fino a tale data dell’appalto in essere e, di conseguenza, dei rapporti di lavoro.

In questo arco temporale si lavorerà alla ricomposizione delle diverse posizioni emerse.

Un nuovo tavolo di confronto presso l’Ufficio Vertenze Collettive è fissato per lunedì prossimo.

Alla seduta odierna, tenutasi presso la sede della Regione Puglia in viale Aldo Moro a Lecce, erano presenti anche: i componenti del Comitato SEPAC (Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi) della Regione Puglia, Maria Cristina Rizzo Carlo Congedo; il direttore Area Gestione del Patrimonio della Asl di Lecce, Cosimo Dimastrogiovanni; i sindacati e le tre aziende interessate.

Nell’incontro con le organizzazioni sindacali del 29 ottobre scorso, Vivenda spa ha chiarito che la sua proposta prevede il riassorbimento delle totali 38 unità lavorative (18 addetti mensa e 20 autisti e cuochi) mediante il loro impiego anche in altri appalti, ma con una riduzione oraria del 50 per cento per i cuochi e del 30 per cento per autisti e addetti mensa.

I sindacati hanno dichiarato l’impossibilità di addivenire ad un accordo in tal senso.

La Asl di Lecce ha ribadito l’impegno a cercare altre soluzioni, attraverso la predisposizione di uno spazio ristoro presso il Dea del Vito Fazzi di Lecce, riservato agli accompagnatori dei degenti e ai tirocinanti dei corsi universitari di Medicina e Professioni sanitarie, precisando che la proposta di convenzione è al vaglio del Consiglio di amministrazione di Adisu e che a breve verrà sottoscritta.

Intanto, le parti si sono dichiarate disponibili ad un incontro che si terrà lunedì 8 novembre, presso la sede della Uiltucs, per discutere la possibilità di utilizzare gli strumenti di flessibilità in favore dei lavoratori interessati dai settori di crisi.

L’obiettivo è il riassorbimento di tutti i dipendenti a rischio con tutte le garanzie di legge in termini di inquadramento contrattuale, parametri retributivi e parametri orari attualmente vigenti.

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