Cronaca
Casa di Betania: funerali bloccati per un giorno
Nessuno firma la denuncia di morte di un ex dipendente comunale di Montesano e la salma rimane bloccata nell’hospice. Situazione sbloccata poche ore fa

Un uomo di 70 anni da tempo ricoverato nella struttura è deceduto nell’hospice Casa di Betania di Tricase.
Fin qui, purtroppo, nulla di strano.
Il problema, però, è stato che nessuno dei parenti ha voluto per firmare la denuncia di morte così al povero G.L., ex dipendente comunale di Montesano Salentino, non si potevano fare i funerali.
Lo stallo è durato circa 24 ore a quanto pare per dissidi all’interno della famiglia e questioni in sospeso tra parenti.
Per fortuna dopo un giorno di tira e molla, questo pomeriggio è arrivata la firma del figlio della vittima e la situazione si è sbloccata.
Ora potranno essere celebrati i funerali e, forse, G.C. potrà riposare in pace.
Attualità
Dopo 79 anni anni chiude la prima edicola di Tricase
Mi sarebbe piaciuto arrivare a festeggiare gli 80 anni nell’edicola”, ci confida Gigi, “ma causa di forza maggiore mi ha spinto e convinto a chiudere…

“A giugno del 2026 avrebbe compiuto 80 anni, invece, per motivi di salute, la prima edicola di Tricase chiude con un anno di anticipo. Mi sarebbe piaciuto arrivare a festeggiare gli 80 anni nell’edicola”, ci confida Gigi, “ma causa di forza maggiore mi ha spinto e convinto a chiudere”.
Queste le frasi emozionate di Luigi De Francesco, per tutti Gigi, scandite dall’edicolante del centro storico di Tricase, per tutti l’edicola sutta l’orologiu, che dopo 40 anni di gestione condotta prima dal papà Vito (uno dei primi tipografi di Tricase), e poi dal 1986 da lui stesso, ha segnato un punto di riferimento, di ritrovo, di scambio culturale e politico, per quasi 80 anni in città.
Il prossimo 5 giugno, continua De Francesco, saluterò “gli amici”, come ama lui stesso ama definirli e, conclude: “Sarò onorato di essere accolto nel salotto cittadino; sono certo che essendo più libero, potremo così scambiarci, senza limiti di tempo e censure, quattro chiacchiere e confidenze”.
Cronaca
Droga ed estorsione: due arresti, coinvolto anche un incensurato
L’obiettivo? Costringerlo a introdurre sostanze stupefacenti durante i colloqui con i familiari…

Un pregiudicato di 54 anni, Salvatore Polimeno (detto Andrea), già detenuto per omicidio, e un giovane incensurato di 19 anni, Antonio Cassiano, entrambi di Lecce, sono stati arrestati dalla Polizia, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Lecce su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I due sono gravemente indiziati di tentata estorsione e traffico di sostanze stupefacenti, nell’ambito di una vicenda che ha preso avvio all’interno del carcere leccese.
L’indagine, condotta dalla Sezione Antidroga di Lecce, ha fatto luce su un preoccupante tentativo di infiltrazione criminale dietro le sbarre: un detenuto, per un debito maturato a seguito della cessione di droga, sarebbe stato brutalmente aggredito da altri carcerati.
L’obiettivo? Costringerlo a introdurre sostanze stupefacenti durante i colloqui con i familiari.
La violenta aggressione ha causato alla vittima lesioni tali da richiedere il ricovero ospedaliero, compresa una frattura del setto nasale e numerose contusioni.
L’attività investigativa ha portato, lo scorso 24 aprile, al sequestro di un ingente quantitativo di droga: oltre 300 grammi di cocaina e 100 grammi di hashish, destinati al traffico interno alla struttura penitenziaria.
Il carico, secondo quanto accertato, sarebbe stato recapitato ai parenti della vittima su ordine del detenuto coinvolto, che avrebbe orchestrato l’operazione dall’interno del carcere grazie a una fitta rete di contatti e all’uso illecito di telefoni cellulari di ultima generazione.
Fondamentale, per la realizzazione del piano, il coinvolgimento del diciannovenne incensurato, oggi anch’egli raggiunto dalla misura cautelare.
Cronaca
Abusivismo, di nuovo a Salve! Sigilli a due cantieri e 10 denunce
Continua l’operazione “Another Brick” nel Salento . Questa volta Carabinieri Forestali del Nucleo di Tricase sono intervenuti in contrada “Monacelle”, in agro di Salve, zona a vincolo paesaggistico

L’operazione denominata “Another Brick”, iniziata nell’aprile 2024 dai Carabinieri Forestali ed articolata in più fasi, prosegue incessantemente, con gli accertamenti al suolo che seguono le ricognizioni preventive effettuate con i nuovi elicotteri del 6° Nucleo dell’Arma (di base a Bari-Palese), gli AW-169, dotati di strumentazione di ultima generazione, particolarmente adattata al controllo del territorio (telecamere, sensori, display ad alta definizione).
L’attenzione è particolarmente concentrata su quelle aree che, per il loro pregio naturalistico-ambientale, sono sottoposte a vincolo, e nello stesso tempo soggette ad un crescente interesse per uso turistico-residenziale, verificando che l’attività edilizia non venga esercitata con commissione di abusi di legge.
L’ultimo episodio riguarda 2 cantieri in contrada “Monacelle” in agro di Salve, Comune dove i Carabinieri Forestali erano già intervenuti a più riprese.
In questo caso, hanno accertato che, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico secondo il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) si stavano ricostruendo, su due cantieri vicini, altrettanti fabbricati in pietra a secco, già crollati, realizzando di fatto nuove strutture con maggiori volumetrie, per aumento in superficie ed in altezza, ed uso di malta cementizia, in difformità da quanto prescritto nel titolo abilitativo rilasciato dal Comune per le zone agricole.
Si specifica che l’utilizzo fraudolento di titoli per ristrutturazioni di fabbricati rurali e la realizzazione, di fatto, di immobili completamenti difformi, per lo più ad uso turistico-residenziale, è stato verificato in diversi episodi nella campagna di Salve, centro vicino a rinomate marine del litorale jonico, con numerose presenze di turisti e con acquirenti anche stranieri.
Entrambi i cantieri sono stati sottoposti a sequestro preventivo dai Carabinieri Forestali del Nucleo di Tricase, a evitare la prosecuzione dell’attività illecita; i Militari hanno contestualmente denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce dieci persone, fra proprietari, direttori dei lavori e titolare della ditta esecutrice.
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