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Cronaca

Così truffavano gli anziani

Scoperto e arrestato uno dei responsabili di truffe agli anziani nel Salento. Denunciato il suo complice

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Negli ultimi mesi in tutto il Salento si sono verificati una serie di truffe in danno di anziani, consumate con la tecnica della finta telefonata in cui il truffatore, spacciandosi per un appartenente alle forze dell’ordine, comunicava falsi gravi sinistri provocati da un figlio o da un nipote, che per tale motivo rischiava la prigione ma si poteva evitare pagando una certa somma in contanti o in gioielli.


E proprio con tale stratagemma che due truffatori hanno messo a segno un colpo ai danni di una 85enne di Nardò. Questi dapprima hanno contattato il marito della signora qualificandosi come carabinieri e con una scusa lo hanno fatto allontanare da casa, dandogli appuntamento per ipotetiche incombenze  presso l’ufficio postale del paese e poi uno dei complici ha citofonato all’anziana signora rimasta sola.


Questi spacciandosi per un carabiniere ha chiesto di entrare e, propinato il trucco del grave sinistro provocato dal figlio, che aveva investito una ragazza e che per evitare l’arresto doveva risarcire subito il danno consegnando 1500 euro in contanti o in gioielli.


La vittima presa dallo scoramento, ha esibito le mani dove indossava la fede nuziale e altri anelli che il malvivente prontamente ha sfilato dalle dita e poi, sostenendo che erano insufficienti a coprire l’intero risarcimento, si è fatti consegnare altri monili custoditi in casa.


Portata a compimento la truffa, l’uomo è sceso velocemente le scale e si è dileguato.


Nel frattempo il marito della vittima attendeva dinanzi all’ufficio postale l’arrivo del finto carabiniere, ricevendo durante l’attesa, pretestuose telefonate dallo stesso al fine di impedirgli di rientrare in casa.

In relazione a questa denuncia, la sezione investigativa del Commissariato di P.S. di Nardò ha visionato le immagini dell’impianto di videosorveglianza, installato su una vicina abitazione dai cui filmati è risalita all’auto dei truffatori ed alla relativa targa intestata ad una società di autonoleggio con sede a Casoria (NA).


Gli investigatori, presio contatti con la Questura di Napoli hanno scoperto che la società era solita noleggiare autovetture a pregiudicati di origini campane dediti a realizzare truffe in tutto il territorio nazionale.


Da accertamenti effettuati presso la società da personale del Commissariato di P.S. di Afragola (NA) e acquisita copia del noleggio dell’autovettura incriminata, che risultava noleggiata proprio il giorno della truffa, gli inquirenti sono risaliti a  C.R., un 38enne di Napoli, già noto alle forze dell’ordine per reati simili perpetrati in concorso con un suo concittadino coetaneo D.R.M.R.


I poliziotti del Commissariato di P.S. di Nardò al termine delle indagini hanno sottoposto la vittima della truffa alla visione di un album con diverse foto segnaletiche e la parte lesa ha riconosciuto, senza ombra di dubbio, la foto del truffatore che le aveva sottratto i gioielli. Restava sconosciuto il complice che aveva tenuto occupato il marito telefonicamente.


Su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce è stata data esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di D.R.M.R.


 


Cronaca

Incidente a San Dana, morto operaio nettezza urbana

L’uomo, un trentenne di Castrignano del Capo, era stato da poco assunto

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Morte sul lavoro questa mattina a San Dana, frazione di Gagliano del Capo.

Cosimo Bello, 30 anni, ha perso la vita in un incidente stradale tra un camion della nettezza urbana ed un Suv, avvenuto alle 5 del mattino sulla Statale 275.

L’operaio a quanto è dato sapere era da poco stato assunto.

Nello scontro sono rimaste anche ferite altre tre persone: due di loro trasportate in codice rosso all’ospedale di Tricase, ed una a quello di Scorrano.

Sul posto oltre ai sanitari del 118 sono intervenuti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Tricase.

I carabinieri sono al lavoro per ricostruire le esatte cause dell’’incidente.

 

 

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Attualità

Ospedale di Casarano, «eterna emergenza»

Carenza di personale al “Ferrari”: «Sette reparti in affanno. Difficoltà a programmare i turni, rischio burnout e incapacità di gestire il paziente». Fp Cgil chiede «Subito una Commissione Sanità ad hoc»

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«Rischio burnout, disservizi, paralisi della struttura: subito una riunione monotematica della Commissione Regionale sulle sofferenze dell’ospedale di Casarano».

Sono giorni complicati in molti reparti del “Ferrari”, che vive una delle più gravi carenze di personale della sua storia.

La Fp Cgil Lecce ha scritto alla Regione (al presidente della terza Commissione e al responsabile del Dipartimento Salute) ed ai dirigenti di Asl e presidio per denunciare tutti i disagi vissuti da pazienti e lavoratori: «Il fabbisogno è talmente alto da non riuscire a garantire, in molti casi, neppure la normale turnazione».

«Dopo un’attenta ricognizione», il sindacato segnala «ben sette unità operative in sofferenza e ai limiti della capacità di gestire la salute del malato, oltre alla vicenda delle squadre antincendio».

REPARTO PER REPARTO

«In Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza per coprire i turni si ricorre alle attività aggiuntive.

Nel reparto di Anestesia e rianimazione e nel Blocco Operatorio mancano anestesisti, infermieri e operatori sociosanitari (Oss).

L’unità operativa di Patologia clinica non dispone di un numero sufficiente di biologi e tecnici di laboratorio. 

Particolarmente grave la situazione in Radiologia, dove i tecnici sono costretti a saltare il giorno di riposo e la programmazione dei turni mensili è diventata un’impresa impossibile da realizzare.

A Neurologia mancano infermieri ed Oss: qui addirittura di recente è stato richiesto al personale smontante di garantire anche il turno successivo di notte.

Nel reparto di Geriatria il turno è composto un Oss e due infermieri, ma è evidente che un solo Oss non può riuscire a soddisfare l’assistenza diretta al paziente.

Infine, nell’unità di Cardiologia mancano medici, infermieri e Oss».

 SANITASERVICE E ANTINCENDIO

«Ci sono appena quattro persone nell’organico della squadra antincendio e tra queste, una si trova in aspettativa lunga. Per garantire la copertura dei turni, si attinge al personale di Sanitaservice, che però in caso di necessità può garantire l’intervento solo al mattino. Una situazione che costringe le 3 persone in organico a lavorare costantemente di pomeriggio, di notte e nei festivi. Solo l’abnegazione e la dedizione del personale, davvero innamorato della propria professione e fedele al dovere nei confronti del paziente, garantisce l’attività in un ospedale importante come quello di Casarano», dicono Floriano Polimeno, segretario generale della Fp Cgil Lecce, e Cosimo Malorgio, coordinatore provinciale per la Fp Cgil.

«Proseguire oltre», aggiungono, «non è possibile. Il rischio burnout, ossia dello stress da lavoro-correlato, è concreto. Continuando così, poi, si va dritti verso la paralisi dell’ospedale, incapace di erogare prestazioni sanitarie. Spiace constatare che nonostante gli interventi politici e le audizioni alla Commissione regionale Sanità, nulla sta cambiando».

 

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Cronaca

Vittime della Strada, Ricordare per Cambiare

Manifestazione e installazione di una Ghost Bike presso la parrocchia di San Massimiliano Kolbe a Lecce. Combattere a tutti i costi la disattenzione e l’irresponsabilità alla guida. Disattenzione che molto spesso nasce dalla «nuova droga: il cellulare»

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 “Ricordare per Cambiare”, è una campagna di sensibilizzazione promossa dall’Associazione Nazionale Familiari e Vittime della strada.

La manifestazione con tanto di installazione di una Ghost Bike si è tenuta presso la parrocchia di San Massimiliano Kolbe a Lecce.

Il parroco, Don Maurizio Ciccarese, ha posto l’accento sulle realtà del quartiere motivando la necessità di dare un segnale forte e visibile per cercare di combattere a tutti i costi la disattenzione e l’irresponsabilità alla guida commentando che «la promozione della cultura dell’attenzione, del rispetto delle regole e della salvaguardia della vita umana è un dovere di ogni cittadino e, soprattutto, di ogni battezzato».

Presente anche Mons. Luigi Pezzuto, Nunzio Apostolico Emerito di Bosnia ed Erzegovina che ha chiesto a tutti attenzione e rispetto per la vita, bene prezioso per il quale dobbiamo essere grati, , evidenziando come «la necessità di far terminare le sofferenze per questi tragici incidenti debba essere immediata e reale. Importante è la vita di ognuno».

Il presule ha cercato, in questo modo, di donare parole di consolazione ai parenti che hanno perso una persona cara.

L’assessore Giancarlo Capoccia che ha posto un riflettore sulla distrazione alla guida che, anche con il suo lavoro di vigile del fuoco oltre che come assessore, nota ogni giorno sulla strada.

Disattenzione che molto spesso nasce dalla «nuova droga: il cellulareBasta un attimo per perdere il controllo di una circostanza che si presenta all’improvviso. Occorre sempre rimanere vigili e attenti».

L’assessore Andrea Guido ha ringraziato dell’attenzione che proviene dal parroco del quartiere Kolbe, sottolineando come la Chiesa, in special modo la parrocchia che vive il territorio, diventa il primo riferimento e megafono affinché possa crescere la responsabilità civile: «Il dolore di una madre che perde un figlio in un tragico incidente non è superabile», rivolgendosi alla responsabile della sede di Melendugno, ha proseguito commosso, «voglio che il mio abbraccio possa rappresentare l’abbraccio di tutta la comunità«.

Emozionanti e riflessivi gli interventi dei referenti per le sedi di Merine/Lizzanello e Melendugno dell’Associazione Nazionale Familiari e Vittime della Strada.

Giuliana Serino, della sede di Melendugno ha portato la sua testimonianza: «Un figlio perso in un incidente stradale, il ricordo di quello che per me è rimasto un bambino, non avendo potuto vederlo crescere».

Così anche Franco Marchello, della sede di Merine/Lizzanello, raccontando la storia di suo figlio e del suo amichetto: «ho visto il viso di mia moglie sfiorire, dopo aver cercato e voluto in tutti i modi questo figlio portato via per una disattenzione, travolti da un’auto sulla strada di San Cataldo. È un dolore che non si supera».

Don Maurizio Ciccarese ha espresso il desiderio di continuare a proseguire un cammino di sensibilizzazione, responsabilità e informazione insieme alle autorità e ai referenti dell’associazione.

Subito dopo le commoventi testimonianze, si è provveduto ad installare la Ghost Bike nel primo incrocio del quartiere dove è stata riportata una targa con la scritta: “Se potessi parlare ancora ti direi”.

Doveroso ringraziamento anche alla Polizia Locale che, «come angeli custodi, sono stati presenti per controllare il traffico e consentire che la manifestazione si svolgesse in tutta sicurezza».

Momenti di emozione sono proseguiti con la celebrazione della Santa Messa in ricordo di tutte le vittime della strada.

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