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Cronaca

Costrinse sua figlia a partorire dopo averla violentata: condannato nuovamente

Pena di 3 anni e 6 mesi per maltrattamenti, violenza privata e minacce a uomo del basso Salento, già destinatario di condanna a 17 anni per violenza sessuale

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Era già stato condannato per aver abusato per anni di sua figlia, rimasta incinta due volte ed in una delle due costretta a partorire, ed ora viene condannato nuovamente, per reati commessi sempre all’indirizzo della stessa figlia.


Un nuovo capitolo giudiziario si aggiunge alla raccapricciante storia di un uomo che, dopo esser stato ritenuto colpevole di violenza sessuale, è stato condannato ora per maltrattamenti, violenza privata e minacce.


In questo secondo filone giudiziario, il giudice Fabrizio Malagnino ha inflitto all’uomo, un 56enne del basso Salento, una pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione, oltre ad un risarcimento complessivo di 15mila euro per la vittima ed il convivente, costituitisi parte civile.


I fatti di quest’ultima inchiesta risalgono al 2017, nel periodo che va tra l’aprile ed il luglio di quell’anno, e si sarebbero consumati in un paese del sud Salento. L’uomo avrebbe tentato di impedire a sua figlia i contatti con il suo compagno. Arrivando a minacciarla di morte alla presenza dei figli minori, ritenuti vittime di violenza assistita. Per controllarla, avrebbe fatto di tutto per isolarla, dal sequestrarle il telefono cellulare al negarle di uscire di casa, dallo staccare la linea telefonica fissa a quella del wi-fi.


Il 56enne potrà ricorrere in Appello contro la decisione del giudice.


Nell’ambito di questa inchiesta erano state avanzate anche le ipotesi di sequestro di persona, per cui era stata indagata anche la madre della vittima. Questa ipotesi di reato è decaduta: entrambi i genitori non sono stati ritenuti responsabili di questa condotta, perché “il fatto non sussiste”.

Non una novità


Le morbose attenzioni dell’uomo nei confronti della figlia, oggi 33enne, purtroppo, non erano nuove e si erano manifestate ben prima del 2017, sin dalla tenera età della vittima.


Il periodo circoscritto dalla precedente inchiesta va dal 1995 al 2010. Anni di ripetute violenze con ben due gravidanze per la vittima degli abusi.


Le indagini partirono pochi anni or sono dopo la denuncia della vittima. Basandosi sui racconti della stessa, gli inquirenti ricostruirono quanto accaduto a partire dal 1995, quando era una bambina di appena 7 anni. Una lunga scia di abusi, minacce e violenze durati 15 lunghissimi anni. Nei quali la giovane donna è rimasta incinta ben due volte. All’età di 15 anni fu costretta dai genitori ad abortire, nell’ospedale di Gagliano del Capo (in foto), ed a tenere nascosta la verità. La seconda, a 20 anni, quando nacque il figlio sul cui DNA si è basato il processo che ha portato (dopo il primo arresto nel 2018) alla condanna del padre-orco.


La scioccante storia è passata anche per un braccio di ferro nel quale ci si è soffermati sul DNA della bambina nata dalle violenze (leggi qui gli articoli precedenti). Verifiche che hanno appurato a tutti gli effetti che il padre della piccola era anche il nonno. La Cassazione ha quindi confermato, nel 2021, la pena a 17 anni inflitta in secondo grado, dopo una riduzione dalla prima condanna che contava 30 anni di carcere.


Cronaca

Giornalismo in lutto, è morto Toti Gentile

Giornalista sportivo di lungo corso, è stato il primo addetto stampa dell’Università di Lecce, ai tempi del rettore Donato Valli

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Mondo del giornalismo in lutto.

Si è spento Toti Gentile, figura storica del giornalismo salentino.

Aveva 78 anni. Era malato da tempo, lascia tre figlie, Serena, Annalisa e Sara.

Giornalista sportivo di lungo corso, è stato il primo addetto stampa dell’Università di Lecce, ai tempi del rettore  Donato Valli.

È stato corrispondente per la Gazzetta dello Sport, La Stampa e il Resto del Carlino e poi per la Gazzetta del Mezzogiorno.

Era tra coloro che promossero la nascita del Quotidiano.
I funerali ii sono tenuti questo pomeriggio, a Lecce, presso la chiesa di Santa Lucia.

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Campi Salentina

Spacciava da casa, arrestato 48enne

Dalla sua abitazione dei Campi Salentina, via vai di consumatori; nei pressi della sua abitazione l’uomo usciva in strada e consegnava loro la droga

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Le porte della Casa Circondariale di Lecce, questa volta, si sono aperte per un 48enne di Campi Salentina, già noto alle forze dell’ordine.

Dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’arresto è stato operato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campi Salentina che hanno svolto uno specifico e mirato servizio di controllo del territorio nel corso del quale hanno arrestato un 48enne del posto.

I militari hanno preso di mira una zona conosciuta per i continui via vai di giovani che più volte sono stati segnalati in quanto assuntori di sostanze stupefacenti.

Un servizio di osservazione e controllo ha permesso una prima ricostruzione del modus operandi che il 48enne ha nella sua presunta attività di smercio droga.

I clienti, che giungevano in quella zona a bordo di utilitarie, si dirigevano verso l’abitazione dell’uomo che usciva in strada e consegnava involucri in cellophane.

Incarti che successivamente i militari accertavano essere cipollette contenenti cocaina.

I carabinieri, così dopo aver controllato gli acquirenti hanno proceduto con la perquisizione personale del 48enne.

In seguito la perquisizione è stata allargata all’abitazione dove, all’interno di alcuni pensili del locale cucina, i militari hanno rinvenuto: 115 gr. circa di cocaina, in parte già confezionata per lo spaccio; quasi 100 grammi complessivi di marijuana e hashish; materiale vario per il confezionamento ed un bilancino di precisione.

Nel prosieguo delle operazioni l’uomo è stato trovato in possesso di 200 euro in banconote di vario taglio, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

Al termine delle operazioni l’uomo è stato arrestato e, come disposto dalla P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale “Borgo San Nicola” del capoluogo salentino.

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Cronaca

Ancora un’auto data alle fiamme nel Basso Salento

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Ancora un’auto in fiamme nella notte nel Basso Salento.

Attorno all’una e 40 della notte appena trascorsa, a Matino si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Maglie in via Tripoli.

Qui, un incendio aveva avvolto una Lancia Y ferma in sosta.

Le lingue di fuoco avevano intaccato l’intera vettura, danneggiando anche la facciata di alcune abitazioni adiacenti.

I vigili del fuoco hanno potuto impedire la propagazione del rogo, evitando ulteriori danni a persone e cose e garantendo la sicurezza pubblica, ma non hanno potuto sottrarre la macchina alla distruzione.

Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri del Comando Stazione di Casarano, che indagano sull’accaduto.

La violenza del rogo desta un forte sospetto di dolo.

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