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Cronaca

Cutrofiano: maxi sequestro di materiale rubato

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(25 gennaio) – Nella tarda serata di ieri, a Cutrofiano, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Gallipoli, in collaborazione con quelli della Stazione di Cutrofiano, hanno arrestato per furto aggravato e ricettazione, Francesco Greco, 32enne di Cutrofiano, già’ noto alle forze dell’ordine. In seguito ad indagini durate la notte precedente e per l’intera giornata di domenica, i militari sono riusciti ad identificare nel Greco l’autore del furto di una Fiat Punto, asportata nella notte tra sabato e domenica, alle 2,30 circa, nei pressi di un parcheggio a Maglie.


IMGA1426L’impianto satellitare del mezzo, prima di essere stato disattivato, dava come ultimo impulso ed indicazione proprio le coordinate di Cutrofiano, ed in particolare una parte specifica della cittadina. Grazie alla conoscenza del territorio e delle persone lì residenti, i Carabinieri di Cutrofiano sono riusciti ad individuare in un’abitazione, con annesso deposito, il luogo dove poteva essere nascosta l’auto. A quel punto, il personale del NOR ed i militari di Cutrofiano, su autorizzazione del Magistrato, sono entrati in azione forzando i vari cancelli ed hanno rinvenuto svariato materiale di provenienza illecita. Nello specifico: 10 tra autovetture e furgoni, tra le quali anche un’Audi A6, una Volvo V40, un Fiat Ducato e una Ford Mondeo; svariate scocche di veicoli; 6 motori di altrettanti mezzi, già smontati e pronti per l’utilizzo; 45 pneumatici con relativi cerchi di varie dimensioni e modelli, nonché quantità enormi di altre parti di veicoli smontati.


 

IMGA1388La scoperta più interessante, però, ha riguardato 3 zainetti contenenti tutto il materiale necessario per rubare in poco tempo un qualsiasi veicolo: 10 centraline di vari mezzi, cacciaviti e un passamontagna. Ancora in queste ore i Carabinieri stanno lavorando per inventariare tutto il materiale rinvenuto nell’abitazione del Greco e per restituire, ai legittimi proprietari, tutto il materiale provento di furto. Lo stesso Greco, contattato telefonicamente al momento dell’irruzione, capendo che ormai non vi era più scampo, si è presentato presso la sua abitazione, dove i militari lo hanno arrestato e poi trasportato nel Carcere di Lecce.


Cronaca

Pedofila online, smontata rete. Tra gli arrestati anche un salentino

Il blitz della polizia di Stato ha riguardato 56 città italiane, tra cui anche Lecce, dove altre due persone sono state denunciate a piede libero. Raccapricciante quanto scoperto: in rete anche immagini di minori costretti ad atti sessuali con animali

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Vasta operazione contro la pedopornografia su tutto il territorio nazionale.

La rete si allargava fino al Salento dove è stato arrestato un uomo di 38 anni.

Sempre nella nostra provincia, nell’ambito della stessa inchiesta altre due persone sono state denunciate a piede libero.

Un universo virtuale di perversione quello di “Viber”, scoperto dalla Polizia di Stato è che ha dato origine al blitz “Hello” in 56 città italiane.

Vengono i brividi nomi che circolavano tra le diverse “proposte” online: “Niños con animales“, “Niños 3-4 años” e tante altre nefandezze simili.

Cardine dell’indagine lo scambio di materiale pornografico con minori costretti ad atti sessuali con adulti e perfino con animali.

Alcuni degli arrestati avrebbero anche autoprodotto il materiale da usare come “merce di scambio” all’interno della piattaforma, abusando di bimbi che frequentavano per motivi diversi la loro abitazione. In taluni casi sono stati riscontrati addirittura legami di parentela tra gli orchi e le piccole vittime.

L’operazione, coordinata dalla Procura di Catania e condotta dagli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania – con la collaborazione del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia Online (Cncpo) –  ha portato a 115 perquisizioni in 56 città italiane, dopo aver monitorato per mesi la piattaforma di messaggistica online grazie al coinvolgimento di oltre 500 operatori specializzati.

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Alessano

Omicidio falegname di Castrì di Lecce: confermati ergastoli

La sentenza della Corte d’Appello conferma l’impianto accusatorio del primo grado emesso lo scorso anno ai danni degli autori del brutale assassinio: carcere a vita per tre di loro; 27 anni per il quarto complice

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La Corte d’Assise d’Appello ha confermato le condanne inflitte in primo grado per l’omicidio di Donato Montinaro, il falegname di 75 anni brutalmente ucciso nella sua abitazione di via Roma a Castrì di Lecce.

Il delitto, avvenuto il 10 giugno 2022, ha avuto come sfondo una rapina finita tragicamente.

Tre degli imputati, Angela Martella, 59 anni, originaria di Gagliano del Capo e residente a Salve, Emanuele Forte, 40 anni, di Corsano, e Patrizia Piccinni, 49 anni, di Alessano, sono stati condannati all’ergastolo.

La sentenza prevede anche un isolamento diurno di un anno per Forte e Martella, e di 18 mesi per Piccinni.

Un altro imputato, Antonio Esposito, 40 anni di Corsano, è stato condannato a 27 anni di reclusione.

Secondo i giudici, i tre hanno aggredito Montinaro, immobilizzandolo e legandolo, prima di provocarne la morte.

Durante l’azione, i responsabili hanno rubato una motosega e una somma di denaro.

L’accusa per tutti gli imputati era di omicidio volontario con l’aggravante di aver commesso il delitto allo scopo di rapina.

La sentenza definitiva arriva a distanza di quasi un anno dal tragico episodio e conferma l’impianto accusatorio del primo grado (il primo verdetto era stato emesso il 4 giugno scorso), sottolineando la brutalità del gesto che ha sconvolto la comunità di Castrì di Lecce.

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Casarano

Donna derubata in chiesa a Casarano, due arresti

I due malviventi hanno preso di mira la borsa di un’anziana che, accortasi del furto, è uscita dalla chiesa per cercare aiuto

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I carabinieri della Stazione di Casarano hanno arrestato in flagranza di reato due individui per furto aggravato.

Il fatto è accaduto all’interno della Chiesa Madre, dove una donna di 38 anni e un uomo di 42 anni, entrambi residenti a Casarano e già noti alle forze dell’ordine, avrebbero approfittato della distrazione dei fedeli per mettere in atto il reato.

I due malviventi hanno preso di mira la borsa di un’anziana donna, che, accortasi del furto, è uscita dalla chiesa per cercare aiuto.

La donna ha immediatamente segnalato l’accaduto, fornendo una descrizione dettagliata dei sospetti a una pattuglia dei carabinieri in transito nella zona.

Grazie alla prontezza dell’intervento, i due sospettati sono stati rapidamente intercettati e la refurtiva restituita alla legittima proprietaria.

Il Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce ha disposto per i due arrestati la misura degli arresti domiciliari.

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