Cronaca
Denaro pubblico per fare assistenza, ma non sono autorizzati
Maxi sequestro delle Fiamme Gialle a danno di due cooperative sociali riconducibili alla stessa famiglia
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Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Lecce ha eseguito un sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie riconducibili a due cooperative di utilità sociale preposte alla gestione di una comunità educativa per minori di Galatina ed ai loro gestori
Il valore dei beni posto sequesto ammonta ad oltre 1 milione e 300mila euro, con la denuncia dei responsabili delle citate cooperative per il reato di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e malversazione in danno dello Stato.
Le investigazioni avviate su delega della locale Procura della Repubblica all’esito di preliminari indagini svolte dall’Arma dei Carabinieri per alcuni casi di maltrattamento di minori avvenuti all’interno di una struttura educativa di Galatina, hanno riguardato la gestione finanziaria della citata struttura in quanto destinataria di contributi pubblici erogati da numerosi comuni, (Aradeo, Cutrofiano, Galatina Campi Salentina, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Francavilla Fontana, Latiano, Leverano, Maglie, Melpignano, Otranto, Salice Salentino, San Cesario) che hanno usufruito del servizio di affido residenziale di minori.
Le attività svolte dai finanzieri hanno da subito posto in evidenza una serie di irregolarità nella richiesta e gestione dei fondi complessivamente erogati per l’attività assistenziale che risultava gestita da due cooperative sociali di Galatina riconducibili alla medesima compagine familiare le quali, prive delle necessarie autorizzazioni regionali e comunali, avevano svolto illecitamente attività di assistenza al fine di percepire indebitamente i contributi erogati dai citati comuni dal 2008 al 2013 per un importo pari appunto a quello del valore del sequestro.
Le ulteriori indagini, condotte mediante accertamenti bancari sui conti dei responsabili della struttura, hanno inoltre evidenziato che i rappresentanti legali pro tempore di dette cooperative, avevano anche distratto una rilevante parte dei contributi indebitamente conseguiti utilizzandoli per fini personali e, in ogni caso, diversi da quelli per cui erano stati percepiti; così, si accertava l’acquisto di immobili confluiti nel patrimonio personale degli amministratori, nonché numerosi prelevamenti in contante per oltre 300.000 euro utilizzati a fini personali o per costituire rilevanti disponibilità economiche sui conti bancari riconducibili agli stessi indagati.
Alla luce dei fatti riscontrati, i finanzieri, hanno applicato le norme sulla responsabilità delle società che si avvantaggiano dei reati commessi da amministratori e dirigenti apicali per cui hanno proposto all’A.G. il sequestro di danaro, beni o utilità di valore equivalente alle somme frodate ai sensi dell’art 19 del D.Lgs. 231/2001.
Infatti, dalle indagini svolte sono emerse a carico delle cooperative evidenti responsabilità amministrative derivanti dalla mancata adozione ed attuazione di modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire il reato commesso da parte dell’organo dirigente nonché per l’inosservanza dei propri doveri di direzione e vigilanza e traendo da tale condotta delittuosa un illecito profitto milionario.
Pertanto il gip del Tribunale di Lecce Simona Panzera ha emesso decreto di sequestro preventivo materializzatosi con l’azione delle Fiamme Gialle di Lecce e ricaduto su 5 immobili e 6 terreni siti in Galatina e Sogliano Cavour tra uliveti, orti e ficheti; una imbarcazione da 12 metri ormeggiata presso il porto di Gallipoli e disponibilità finanziarie depositate su conti correnti pari a circa 110mila euro.
Cronaca
Marito minaccia di morte la moglie. I carabinieri la salvano
Fortunatamente, la donna è riuscita a mettersi in sicurezza allontanandosi dall’abitazione…
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Ieri sera, i Carabinieri di Lecce, coadiuvati dai colleghi delle Lizzanello e Surbo, hanno arrestato in flagranza di reato di un uomo di 48 anni, a seguito di lite domestica.
L’intervento è scaturito dalla segnalazione della moglie che li ha contattati dopo essere stata aggredita e minacciata di morte dal marito, il quale, durante la lite, ha iniziato a brandire un fucile legalmente detenuto.
Fortunatamente, la donna è riuscita a mettersi in sicurezza allontanandosi dall’abitazione.
Una volta intervenuti si sono trovati di fronte un uomo che tentava di fuggire.
I militari dell’Arma hanno bloccato l’aggressore e lo hanno disarmato, scoprendo un pugnale di 14 cm nascosto nel suo giubbotto. Questo gesto coraggioso dei Carabinieri non solo ha salvato la vita della donna, ma anche quella delle sue due giovani figlie, al momento, non presenti ma che, in passato, hanno assistito alle continue aggressioni dell’uomo.
Durante le operazioni di soccorso, i Carabinieri hanno ascoltato la testimonianza della donna.
Dalle testimonianze della donna è merso un ulteriore segnale della gravità della situazione, portando ad ipotizzare reati di maltrattamenti in famiglia.
Al termine delle formalità di rito, il 48enne è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce, come disposto dal PM di turno della Procura di Lecce che coordina le indagini.
L’Arma dei Carabinieri ribadisce il proprio impegno nella tutela delle vittime di violenza domestica, garantendo la massima attenzione e supporto a tutte le segnalazioni ricevute.
È fondamentale che chiunque si trovi in situazioni di pericolo o abusi contatti immediatamente le autorità competenti.
Attualità
Ugento, i bacini sono sporchi, ostruiti e in alcuni tratti sfondati
Pagliaro: “Se ripuliti e dragati opportunamente, sarebbero navigabili in canoa perché già collegati alle tre marine di Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini dove vanno a sfociare. Un potenziale immenso da mettere a frutto, anche a disposizione dei turisti…
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“Sporchi, ostruiti e, in alcuni tratti, sfondati“, inizia così la filippica del consigliere regionale Paolo Pagliaro. “Così sono tenuti i canali e i bacini dell’agro di Ugento: dal mio sopralluogo di oggi emerge una situazione di abbandono e perfino di pericolo, dovuta alle mancate manutenzioni di anni. La situazione è peggiorata drasticamente nell’ultimo anno, da quando il consorzio di bonifica Ugento e Li Foggi è stato soppresso e assorbito nel consorzio unico Centro Sud Puglia, che non ha né gli uomini né i mezzi per provvedere alle necessarie opere di bonifica.
Una situazione di grave criticità gestionale che, insieme ai colleghi di Fratelli d’Italia, ho denunciato in Consiglio regionale attraverso due audizioni, una conferenza stampa e la richiesta di una seduta monotematica. Il nodo è quello dei mancati o carenti interventi di manutenzione dei canali irrigui, a causa di cattiva programmazione, spese fuori controllo e una grave situazione debitoria”.
E rincara la dove il consigliere: “Il mio sopralluogo di oggi in agro di Ugento conferma un quadro preoccupante, che metterò subito nero su bianco in una interrogazione urgente all’assessore all’agricoltura Pentassuglia, per chiedere di provvedere urgentemente alle opere di bonifica e al risanamento del territorio agricolo di Ugento solcato dai canali, che in caso di piogge intense, esondano mettendo a rischio non solo le coltivazioni ma la stessa sicurezza degli agricoltori. L’acqua stagnante per il mancato deflusso, dovuto all’intralcio di cumuli di residui, causa vere e proprie paludi che emanano cattivi odori e sono infestate di zanzare e altri insetti, con il rischio di infezioni.
Ma c’è un altro aspetto importante: quello naturalistico. Questo grandioso reticolo di canali e bacini – vero gioiello di ingegneria idraulica creato per bonificare la zona a partire dal lontano 1934 – offre panorami di assoluta bellezza e una ricchissima biodiversità, e dunque potrebbe essere sfruttato a fini turistici.
Inoltre, se ripuliti e dragati opportunamente, canali e bacini sarebbero navigabili in canoa e, per giunta, sono collegati alle tre marine di Torre San Giovanni, Torre Mozza e Lido Marini dove vanno a sfociare. Quindi”, conclude Pagliaro, “un potenziale immenso da mettere a frutto, anche a disposizione dei turisti che affollano la zona e che arrivano da tutto il mondo, trattandosi di località di caratura internazionale.
Mi auguro che dall’assessore giungano risposte rapide e concrete, e si possa procedere con un piano di risanamento e messa in sicurezza di questo grande patrimonio, a beneficio dell’agricoltura e del turismo nell’area di Ugento”.
Cronaca
Dopo la Redazione, cartucce e minacce recapitate a casa dell’imprenditore
“BUON Anno nuovo dottore.. Anno nuovo… ma stessi rompimenti de sempre! Ancora dai solu fastidiu.. non hai ascoltato i nostri gentili consigli… non sei sparito… anzi… ‘nzurti… sfotti pure… perciò… ultima chiamata!!!
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Anno nuovo minacce nuove. Ricordate l’altro anno, era il 5 giugno 2024, quando ci venne recapitata in Redazione, la cartuccia esplosa di un fucile da caccia? Dopo formale denuncia titolammo: “Pulp Fiction in Redazione”, oggi, 7 febbraio 2025, dopo 8 mesi, si replica.
Questa volta la minaccia è arrivata direttamente all’interessato (che ci ha inviato copia, completa di denuncia ai CC), al quale, sempre con termini fra il serio ed il faceto, fra cazzeggio e intimidazioni, vergato ancora col normografo, scrivono: “BUON Anno nuovo dottore.. Anno nuovo… ma stessi rompimenti de sempre! Ancora dai solu fastidiu.. non hai ascoltato i nostri gentili consigli… non sei sparito… anzi… ‘nzurti… sfotti pure… perciò… ultima chiamata!!! Smettila in italiano sia nu capisci oppure le prossime saranno cariche e dentro puntato su dite… datte all’ippica così armeno diventi cav. vero col cavallo!!!!”.
Gli improperi e le minacce sono dirette a Luigi Botrugno, titolare della azienda Antica Saponeria produttore dell’olio contro la Xylella, dal nome Nuovolivo.
Lo stesso ci conferma di aver “consegnato tutto ai Carabinieri di Spongano. Ieri mi è stata recapitata una busta di colore giallo, contenente una lettera minatoria e tre bossoli da caccia”.
Alla domanda se ha un’idea di chi possa aver inviato tali minacce, lo stesso Botrugno replica: “Le minacce sono riconducibili alla mia attività e, pertanto, presumo che il mio impegno verso la risoluzione della problematica della Xylella possa probabilmente infastidire qualcuno. Sicuramente non mi farò intimorire da tali gesti e continuerò, convinto più che mai, nella mia attività sia pubblica che privata”. E precisa ancora: “Per quanto sopra ho sporto formale denuncia querela contro ignoti, nella speranza che almeno possano essere identificati e puniti a norma di legge”.
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