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Cronaca

Domani i funerali dell’Alpino di Galatone

Nella Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano la cerimonia funebre del Caporal Maggiore Giovanni De Giorgi, deceduto insieme al collega Massimiliano Cassa, di Corato, in un tragico incidente alpinistico sul Gran Sasso

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Domani (venerdì 21 novembre) alle ore 15 presso la Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano di Galatone,in via Tenente Sabato, si svolgerà la cerimonia funebre di Giovanni De Giorgi.


Giovanni De Giorgi

Giovanni De Giorgi


Era 1° Caporal Maggiore dell’Esercito, Giovanni De Giorgi, del 9° Reggimento Alpini L’Aquila, aveva 26 anni, ed è deceduto insieme al collega Massimiliano Cassa, 29 anni, di Corato (Bari)  in un tragico incidente alpinistico sul Gran Sasso.


Il Sindaco Livio Nisi, a nome dell’Amministrazione comunale esprime ai familiari il proprio cordoglio per la scomparsa prematura del giovane “una tragedia che segna profondamente la nostra  comunità. La città si stringe commossa attorno alla famiglia del giovane Giovanni. Conoscevo il ragazzo e la sua famiglia, esprimo la mia vicinanza ai cari, con sincero affetto”.


Il Generale di brigata Natalino Madeddu, Comandante Militare Regionale ha portato alla famiglia il più profondo cordoglio del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale, Claudio Graziano.

Ad officiare il rito funebre sarà Don Pierluigi Strafella con la concelebrazione di alcuni cappellani militari della zona pastorale. La cerimonia militare è stata organizzata dal Comando Militare Esercito Puglia in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e il supporto della Scuola di Cavalleria Centro documentale di Lecce.


Il Militare era in servizio presso il 9° Reggimento Alpini di L’Aquila. Il Reggimento, fondato nel 1921, ha preso parte, durante il secondo conflitto mondiale, alle Campagne di Grecia e di Russia. In tempi più vicini a noi è stato impiegato in Afghanistan e sul territorio nazionale, nell’operazione “Strade sicure”. L’attuale comandante è il Colonnello Massimo Iacobucci che sarà presente alle  esequie.


All’interno della chiesa è stata prevista una zona riservata a giornalisti, fotografi ed operatori di ripresa da dove potranno lavorare nel massimo rispetto della funzione religiosa e del cerimoniale militare. La famiglia ha già fatto sapere che non intende rilasciare dichiarazioni o interviste esprimendo la volontà di  un “raccoglimento intimo e personale”.


I familiari, in linea con la scelta etica del giovane Giovanni, invitano tutti coloro che desiderano dimostrargli affetto e amicizia a sostituire i fiori con una donazione destinata all’organizzazione internazionale Save the Children Italia ONLUS.


Casarano

Casarano, azienda a fuoco nella notte. Danni e paura

I malviventi hanno versato del liquido infiammabile utilizzando due taniche di carburante per accendere il rogo….

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Nella scorsa notte un incendio è stato appiccato ai danni della ditta Til Caff srl, di Casarano, azienda che rifornisce distributori automatici di vivande, con sede nella zona industriale.

Un furgone semi incendiato, un’auto distrutta, un portone gravemente danneggiato, questi i danni provocati.

L’auto distrutta si è scoperto essere stata rubata poco prima.

I malviventi hanno versato del liquido infiammabile utilizzando due taniche di carburante per accendere il rogo. 

Sul posto sono giunti i vigili del fuoco, e i carabinieri di Casarano.

Alcune informazioni si spera possano darle le videocamere collocate agli ingressi della zona industriale dotate di sistema di rilevamento targhe.

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Campi Salentina

Ruba auto, i carabinieri lo beccano e comincia l’inseguimento

Dopo aver seminato il panico sulla strada è stato raggiunto e fatto scendere dall’auto: non pago ha opposto resistenza, procurando lievi lesioni personali ad un carabiniere.

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Un uomo di 62 anni, di Campi Salentina, dopo aver rubato un’auto, viene intercettato e inseguito dai militari.

Beccato sulla provinciale Porto Cesareo-Torre Lapillo, alla vista della pattuglia il ladro ha accelerato cercando di seminare i carabinieri.

A quel punto è iniziato un inseguimento ad alta velocità ed a sirene spiegate, ma vana è stata la fuga.

Dopo aver seminato il panico sulla strada è stato raggiunto e fatto scendere dall’auto: non pago opposto resistenza, procurando lievi lesioni personali ad un carabiniere. 

Bloccato e arrestato è stato accompagnato in carcere.

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Carmiano

Arrestato latitante della Sacra Corona Unita

Catturato Giovanni Parlangeli, esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano, resosi irreperibile da maggio 2023. Aveva trovato riparo in un casale di campagna tra Taviano e Racale.

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La Polizia di Stato ha catturato Giovanni Parlangeli, pregiudicato 43enne di Magliano (Carmiano), esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano (consorterie criminali di stampo mafioso operanti nei territori di Monteroni e Gallipoli), resosi irreperibile da maggio 2023

Alle prime luci dell’alba è stato tratto in arresto il latitante Giovanni Parlangeli, pregiudicato 43enne, esponente apicale del clan mafioso Tornese – Padovano, appartenente alla Sacra Corona Unita.

L’arresto, risultato di un’articolata attività investigativa incardinata presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, è stato eseguito da personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile e della Sisco di Lecce, unitamente a personale della Sezione Tecnologie Applicate alle Investigazioni del Servizio Centrale Operativo e il supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

Il latitante è stato destinatario di un provvedimento di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dalla Sezione Riesame del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto gravemente indiziato, tra gli altri reati, di associazione mafiosa, ed in particolare di essere componente del clan Tornese, nonché anello di congiunzione con il clan Padovano​.

Infatti, da pregresse inchieste giudiziarie, il clan Tornese, anche per una storica alleanza che per motivi di “comparanza” con il clan Padovano, ha esteso la sua influenza nel territorio gallipolino, tramite Parlangeli, il quale, operando come referente dei due clan, ne rappresentava gli interessi in relazione al controllo delle attività economiche sul territorio, sottoposte a pressioni (pizzo) dalle organizzazioni criminali.

Lo stesso inoltre risulta gravemente indiziato in concorso di estorsione aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose nei confronti di un operatore economico del territorio, obbligato a corrispondere, sotto pesanti minacce, la somma di oltre 60 mila euro.

Infine, nell’ambito della perquisizione del casale di campagna situato tra Taviano e Racale, in cui Parlangeli aveva trovato riparo, sono stati rinvenuti numeroso munizionamento e documenti falsi validi per l’espatrio.

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