Cronaca
Droga in casa, rifiuti in giardino e capi contraffatti in vendita su Facebook: marito e moglie nei guai
Nell’abitazione di un coppia di Gallipoli oltre 400 capi di abbigliamento e profumi Adidas, Nike, Liu Jo, Puma, Dior, Lancome, Chanel, Yves Saint Laurent, ecc. da vendere online. La perquisizione ha consentito di rinvenire anche 3 chili e passa di marijuana. In giardino, inoltre, vi era una cava di cinque metri e del volume di oltre 15mila metri cubi, contenente significative quantità di rifiuti quali eternit, catrame, plastica, elettrodomestici, frigoriferi, lavatrici, tv…
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Le Fiamme Gialle della Compagnia di Gallipoli, nei giorni scorsi, hanno portato a termine, un’attività di polizia giudiziaria nel settore della contraffazione di marchi e in materia di spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare l’attività investigativa ha consentito di ricostruire, anche attraverso lo strumento delle indagini finanziarie, la filiera di una vendita on line di capi di abbigliamento e profumi di prestigiosi brand nazionali ed esteri, posta in essere da una donna, all’interno della sua abitazione ubicata in Gallipoli.
Cosimo Della Rocca, 40enne di Gallipoli, è stato condotto in carcere. La moglie, di 38 anni, denunciata in stato di libertà. Entrambi dovranno rispondere, in concorso, di detenzione di stupefacenti finalizzata allo spaccio, contraffazione e inquinamento ambientale.
La perquisizione domiciliare, disposta dalla competente autorità giudiziaria, ha consentito di rinvenire e sottoporre a vincolo penale oltre 400 capi di abbigliamento e profumi recanti i noti marchi Adidas, Nike, Liu Jo, Puma, Dior, Lancome, Chanel, Yves Saint Laurent, ecc., nella disponibilità della persona, segnalata alla competente Procura della Repubblica, in quanto ritenuti verosimilmente contraffatti.
Nel corso dell’intervento i militari, tenuto conto dello stato d’ansia della signora e del proprio coniuge hanno ritenuto opportuno richiedere l’ausilio delle unità cinofile del Gruppo di Lecce.
Le approfondite ricerche condotte dal cane Jessica, hanno consentito di rinvenire all’interno dell’abitazione ed abilmente occultata, oltre 3 chili di marijuana, materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione, nella disponibilità del marito della citata signora, tratto in arresto in flagranza di reato.
Infine, durante il controllo è stata, altresì, rinvenuta, all’interno del giardino di pertinenza dell’abitazione, una cava artificiale della profondità di circa cinque metri e del volume di oltre 15mila metri cubi, contenente significative quantità di rifiuti pericolosi e non, quali eternit, catrame, plastica, elettrodomestici, frigoriferi, lavatrici, tv, ecc., sottoposti anche questi a sequestro penale.
Le indagini della Guardia di Finanza proseguono e sono ora finalizzate alla disarticolazione della catena logistica, organizzativa e strutturale della filiera dei prodotti ritenuti contraffatti, nonché al recupero a tassazione dei ricavi derivanti dalle condotte illecite accertate.
Cronaca
37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…
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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.
Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.
I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.
A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.
Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.
Attualità
Il Tar respinge ricorso per apertura sala giochi a Matino
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”…
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Il Tribunale Amministrativo per la Puglia – Lecce (Sezione Terza) ha respinto il ricorso di una ditta che aveva richiesto l’autorizzazione per aprire una sala giochi a Matino.
L’immobile scelto per ospitare l’attività supera i limiti minimi (250 metri) di distanza da luoghi sensibili, nella fattispecie una struttura sanitaria.
La ditta ricorrente aveva presentato un primo ricorso nel 2020 contro il Comune di Matino, per richiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal Responsabile del Settore Promozione strategica del territorio con il quale si negava “il rilascio dell’autorizzazione per l’attività di sala giochi”.
Le ragioni con le quali si respingeva la richiesta, come riporta il documento, fanno rifermento al fatto che “l’immobile in argomento non rispetta quanto previsto in merito alle distanze dai luoghi sensibili indicati dalla stessa“.
L’appellante aveva contestato il provvedimento per “eccesso di potere: illogicità e violazione del principio di proporzionalità”, ritenendo la struttura sanitaria citata non rientrante tra i luoghi sensibili descritti dalla legge in merito.
Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”.
Inoltre, la legge in merito precisa che si possono definire strutture sanitarie o socio-sanitarie tutte le strutture che eroghino “prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e mantenimento delle abilità acquisite”.
Si precisa, in aggiunta, che “L’ambulatorio – nel quale un professionista iscritto ad un albo socio-sanitario esercita la sua professione – può essere gestito in forma individuale, associata o societaria e avvalersi esclusivamente di professionisti sanitari regolarmente abilitati e iscritti agli ordini o albi professionali di competenza”.
Difatti, lo studio medico in questione situato nel Comune di Matino si trova tra le strutture sanitarie accreditate ed è pubblicato regolarmente sul sito istituzionale delle Regione Puglia.
Dunque, all’udienza pubblica il Tar Puglia ha confermato l’infondatezza del ricorso, così come aveva espresso nella precedente ordinanza cautelare.
Cronaca
Medico aggredito a Cutrofiano: «Situazione preoccupante»
Il Segretario Generale Cisl Medici Lecce, Fernando Monteforte: «Le conseguenze delle aggressioni sono gravissime, sia per le vittime che le subiscono che per l’intero sistema sanitario nazionale»
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Ancora una volta, nostro malgrado, siamo costretti ad occuparci di aggressioni ai medici.
Purtroppo, un fenomeno che diventa sempre più preoccupante. Anche dalle nostre parti.
Questa volta è accaduto a Cutrofiano, presso la Guardia Medica, dove un medico è stato nuovamente aggredito.
Le conseguenze delle aggressioni sono gravi, sia per le vittime che le subiscono (in termini fisici e psicologici) che per il sistema sanitario nazionale.
Per contrastare il fenomeno delle aggressioni è stata introdotta una legge che prevede l’aumento della pena per chi aggredisce il personale sanitario.
Evidentemente, però, non basta!
È necessario un impegno maggiore da parte delle istituzioni e dei cittadini a promuovere il necessario rispetto per il rapporto di collaborazione tra medici e infermieri (e personale sanitario in genere) e pazienti.
Il Segretario Generale Cisl Medici Lecce, Fernando Monteforte ha espresso tutta la solidarietà e tutta la vicinanza del sindacato sottolineando che «è importante che il personale medico denunci le aggressioni, è importante la presenza di presidi di vigilanza o l’installazione di sistemi di allarme nelle strutture sanitarie, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica».
Il personale sanitario deve essere formato nel gestire situazioni di rischio e naturalmente è auspicabile un’assistenza psicologica e legale.
Solo attraverso la cooperazione tra istituzioni, personale sanitario e cittadini sarà possibile attenuare o eliminare del tutto questa piaga.
Che, lo ribadiamo, non riguarda solo i medici, ma tutti noi.
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