Nella giornata di giovedì 17 marzo, la Squadra Mobile di Lecce ha dato esecuzione ad una custodia cautelare in carcere nei confronti di un presunto narcotrafficante, R. O. I., di 39 anni.
La misura, emessa dal Tribunale di Lecce, Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, è arrivata contestualmente alla notifica di un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di una somma di 44 mila e 240 euro, nei confronti dello stesso indagato e di un suo complice, entrambi di Copertino e già detenuti presso il carcere di Lecce dallo scorso novembre.
Le misure scaturiscono dal prosieguo delle indagini avviate a seguito di un’operazione di Polizia, portata a compimento nella provincia dalla Squadra Mobile di Lecce e dal Commissariato di Nardò, finalizzata al contrasto del fenomeno della detenzione e immissione sul mercato di ingenti quantitativi di stupefacente nel territorio salentino.
Lo scorso 8 novembre gli operatori della Polizia di Stato arrestarono, proprio a Copertino, nella flagranza del reato di detenzione aggravata di sostanza stupefacente, entrambi gli odierni destinatari dei provvedimenti giudiziari.
I due furono trovati in possesso rispettivamente di 1 chilo e 165 grammi di cocaina il primo e di circa mezzo chilo di cocaina, più mezzo chilo di marijuana ed oltre 9 chili di hashish il secondo.
Nell’occasione, nella disponibilità di uno dei due indagati, furono rinvenute e sequestrate banconote per un importo complessivo di 26mila e 540 euro, suddivisi in mazzette, oltre ad un block notes contenente appunti, verosimilmente riferibili all’illecita attività.
La successiva attività di indagine, delegata dalla Procura della Repubblica di Lecce, consentì, il successivo 18 novembre, il rinvenimento, presso un’azienda florovivaistica di Copertino gestita da uno degli indagati, di oltre 77 kg di hashish, suddivisi in panetti ed interrati in più punti del sottosuolo, custoditi in bidoni in plastica.
Le seguenti perquisizioni consentirono, infine, di rinvenire, nell’abitazione di uno degli indagati, occultata nella muratura dell’immobile, l’ulteriore somma di 17 mila e 700 euro in banconote di vario taglio, verosimile provento dell’illecita attività, oltre a diverso materiale utile per il confezionamento dello stupefacente ed apparecchiature elettroniche, disturbatori di frequenze c.d. Jammer, alcuni cerca-frequenze, video-telecamere, visori infrarossi, smartphone, hard disk, P.C., cavetteria ed altro materiale abitualmente utilizzato per prevenire, eludere e/o disvelare anzitempo le attività d’indagine delle varie Forze di Polizia.
Le somme di denaro sequestrate nel corso delle due distinte operazioni sono oggi oggetto del decreto di Sequestro preventivo emesso dall’Autorità giudiziaria salentina, essendo emersa la palese disomogeneità tra i redditi dichiarati dai nuclei familiari dei due indagati e le somme rinvenute.