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Cronaca

Furia omicida dopo lite con la ex: arrestato

Tentato omicidio, lesioni personali, minaccia e danneggiamento. Di questo dovrà rispondere un 29enne dopo una domenica sera di follia

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Nella mattinata di ieri i carabinieri di Taurisano, unitamente ai colleghi di Ugento e della Radiomobile di Casarano, hanno arrestato Danilo Cantoro per tentato omicidio, lesioni personali, minaccia e danneggiamento.


L’uomo, 29enne originario di Tricase ma residente in Acquarica del Capo, era già noto alle forze dell’ordine.


Nello specifico, a seguito di una serata trascorsa tra amici in un pub, Cantoro e la sua ex compagna, U.F., assieme ad un’altra amica, hanno deciso di recarsi a Gallipoli, a bordo della Fiat Uno di U.F., per una passeggiata.


Danilo Cantoro

Danilo Cantoro


Improvvisamente durante il tragitto è scoppiata una animata discussione tra il 29enne e la ex compagna. Cantoro ha stretto le mani attorno al collo della donna, costringendola ad accostare, e una volta sceso dall’auto ha sfondato il finestrino del lato conducente con un pugno. Dal porta bagagli ha preso poi una chiave svita-bulloni con la quale ha iniziato a minacciare le ragazze di non disturbarlo ulteriormente per evitare altre conseguenze. Giunti presso l’abitazione dell’amica della ex compagna, a Melissano, la discussione è continuata alla presenza anche di altri amici, nel frattempo allertati della situazione.

La chiave svita-bulloni

La chiave svita-bulloni


Proprio quando tutto sembrava acquietarsi e tutti stavano per tornare a casa, il 29enne, a sorpresa, si è scagliato contro P.I., 26enne di Acquarica, colpendolo alle spalle con la chiave svita-bulloni dapprima alla nuca e poi sulla fronte. Gli altri presenti, fermata la furia di Cantoro, hanno immediatamente allertato sia il 118 che i militari dell’Arma.


Il ragazzo aggredito è stato trasportato all’ospedale di Casarano, dove gli è stato riscontrato un “trauma cranico alla nuca ed alla fronte con rottura della falange della mano sx utilizzata per parare il secondo colpo”. La ex ragazza del 29enne invece, U.F., visitata presso lo stesso ospedale, è stata giudicata guaribile in due giorni.


La svita bulloni è stata posta sotto sequestro e dell’episodio, nonché dell’arresto, è stato informato il Sostituto Procuratore di turno presso la Procura della Repubblica, che ha disposto la traduzione del 29enne presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, con l’accusa, come detto, di tentato omicidio, lesioni personali, minaccia e danneggiamento.


Cronaca

Rissa nella notte a Ruffano

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Rissa nella notte a Ruffano con il coinvolgimento di un nutrito gruppo di persone.

L’episodio si è verificato in piazzetta Mons. Fiorito, attorno all’una. Protagonisti due gruppi di giovani che stavano trascorrendo la serata all’aperto.

A scatenare la violenza sarebbero state delle attenzioni di troppo rivolte da qualcuno nei confronti di una donna.

In pochi attimi, dalle parole si è passati ai fatti ed i due gruppi, una ventina di persone in totale dall’età compresa tra i 20 ed i 30 anni, si sarebbero ritrovate nella zuffa.

Dai residenti in zona è partita una chiamata ai numeri d’emergenza. Sul posto sono accorsi i carabinieri, ma al loro arrivo i due gruppi si erano dileguati. Sul luogo le tracce della colluttazione, anche delle macchie di sangue. Nessuno si sarebbe recato nei vicini ospedali e, di conseguenza, nessuno al momento è stato identificato, ma si indaga sull’accaduto.

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Cronaca

37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish

L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…

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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.

Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.

I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.

L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.

A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.

Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.

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Attualità

Il Tar respinge ricorso per apertura sala giochi a Matino

Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”…

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Il Tribunale Amministrativo per la Puglia – Lecce (Sezione Terza) ha respinto il ricorso di una ditta che aveva richiesto l’autorizzazione per aprire una sala giochi a Matino.

L’immobile scelto per ospitare l’attività supera i limiti minimi (250 metri) di distanza da luoghi sensibili, nella fattispecie una struttura sanitaria.

La ditta ricorrente aveva presentato un primo ricorso nel 2020 contro il Comune di Matino, per richiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal Responsabile del Settore Promozione strategica del territorio con il quale si negava “il rilascio dell’autorizzazione per l’attività di sala giochi”.

Le ragioni con le quali si respingeva la richiesta, come riporta il documento, fanno rifermento al fatto che “l’immobile in argomento non rispetta quanto previsto in merito alle distanze dai luoghi sensibili indicati dalla stessa“.

L’appellante aveva contestato il provvedimento per “eccesso di potere: illogicità e violazione del principio di proporzionalità”, ritenendo la struttura sanitaria citata non rientrante tra i luoghi sensibili descritti dalla legge in merito.

Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”.

Inoltre, la legge in merito precisa che si possono definire strutture sanitarie o socio-sanitarie tutte le strutture che eroghino “prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e mantenimento delle abilità acquisite”.

Si precisa, in aggiunta, che “L’ambulatorio – nel quale un professionista iscritto ad un albo socio-sanitario esercita la sua professione – può essere gestito in forma individuale, associata o societaria e avvalersi esclusivamente di professionisti sanitari regolarmente abilitati e iscritti agli ordini o albi professionali di competenza”.

Difatti, lo studio medico in questione situato nel Comune di Matino si trova tra le strutture sanitarie accreditate ed è pubblicato regolarmente sul sito istituzionale delle Regione Puglia.

Dunque, all’udienza pubblica il Tar Puglia ha confermato l’infondatezza del ricorso, così come aveva espresso nella precedente ordinanza cautelare.

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