Cronaca
Furto d’auto in città: fermato 55enne
La vittima inseguito il ladro, il quale, vistosi scoperto e rimasto imbottigliato nel traffico, ha deciso di abbandonare l’abitacolo per poi tornare indietro e recuperare la sua bicicletta…

Alle ore 13,30 di ieri gli agenti in servizio presso la Sezione Volanti della Questura di Lecce, hanno tratto in arresto il pregiudicato Augusto Capoccia, 55enne leccese, nella flagranza del reato di tentato furto aggravato.
Intorno alle 10 la centrale operativa aveva ricevuto una segnalazione da parte di un cittadino, che con voce concitata riferiva di avere subito il furto della sua autovettura, una Citroen Berlingo, e di essersi messo all’inseguimento del ladro, fornendone al contempo la descrizione fisica.
L’equipaggio della Sezione Volanti, intervenuto rapidamente in via Leuca, luogo dell’evento, ha bloccato l’autore del furto, Augusto Capoccia.
Gli agenti hanno accertato come il proprietario dell’autovettura, l’avesse parcheggiata lasciando le chiavi inserite nel cruscotto. Dopo pochi minuti, essendo rimasto nelle vicinanze, si era avveduto che un uomo, sopraggiunto a bordo di una mountain bike, repentinamente si era introdotto nell’abitacolo della sua autovettura, allontanandosi.
La vittima a tal punto ha inseguito il ladro, il quale, vistosi scoperto e rimasto imbottigliato nel traffico cittadino, ha deciso di abbandonare l’abitacolo per poi tornare indietro e recuperare la sua bicicletta, tentando la fuga con un mezzo che gli garantisse un allontanamento repentino dal posto.
Tutto ciò, non prima di cercare di intimidire il proprietario dell’automobile che, nel frattempo, era riuscito a raggiungerlo, rappresentandogli il suo onorato curriculum da ex detenuto che aveva scontato 15 anni di galera.
Capoccia è stato tratto in arresto e, come disposto dal P.M. di turno della locale Procura della Repubblica, sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione. Lo stesso sarà giudicato con giudizio direttissimo nella giornata di domani.
Cronaca
Tricase, una città nel caos: dagli automobilisti alla politica…
Tricase è una città complicata dal punto di vista della viabilità, resa ancor più disastrosa da scelte scellerate sulle lottizzazioni. Queste stesse spesso dettate da interessi economici che non disegnano un futuro che pensi alle generazioni che verranno.

Riceviamo e Pubblichiamo
Si diceva: “Finalmente è arrivata la stretta sugli automobilisti indisciplinati, anzi pericolosi! Dal 14 dicembre 2024 cambierà davvero il comportamento irresponsabile della maggioranza di chi è alla guida di un autoveicolo”.
Macché: automobilisti sempre al cellulare (rimarrebbero in pochi ad avere ancora la patente se ci fossero più controlli); macchine parcheggiate sulle strisce pedonali e/o peggio ancora nei parcheggi riservati ai disabili; guidatori con cani di grossa taglia in auto che si affacciano dal finestrino aperto, senza le opportune precauzioni previste dal codice della strada; automobilisti che sfrecciano a velocità sostenute sia in centro, dove è previsto il limite dei 30 km orari, che fuori dove il limite sale tra i 50/70 (Tricase/Tricase Porto e tra Marina Serra e Tricase).
E ancora: automobilisti che non utilizzano più gli indicatori di direzione, le cosiddette frecce; automobilisti che nei centri abitati usano il clacson come strumento musicale (fregandosene del disturbo che possono arrecare); e quelli che, nei giorni di pioggia, godono a sfrecciare a velocità sostenuta in presenza di pozzanghere, bagnando completamente i pedoni.
Per questo credo che questo sia il miglior termine per definire tali comportamenti: una giungla!
Le Forze dell’Ordine presenti sul territorio che svolgono quotidianamente i controlli, non possono essere presenti in ogni istante che l’automobilista infrange il codice della strada, siamo noi che dobbiamo collaborare, affinché la sicurezza stradale sia la priorità per tutti.
Se pensiamo poi a tutte gli incidenti e le morti avvenute sul territorio a causa della velocità, forse o senza forse, bisognerebbe intervenire e installare altri dissuasori e altri controlli per l’alta velocità.
Spesso si definisce la Svizzera un Paese dove il rispetto delle regole è maniacale e ad ogni infrazione si viene sanzionati, e allora mi chiedo: perché da noi è tutto tollerato? Non potremmo “copiare” quel sistema e riportare la legalità nel nostro Paese?
In Svizzera i nostri migranti rispettano le regole, per questo credo sia solo una questione di volontà: invertiamo la tendenza, solo così potremo invertire questa infausta percentuale.
Chi indossa una divisa ha un ruolo ben preciso (oltre che far rispettare la Legge), quello di infondere sicurezza con gentilezza, sensibilità ed imparzialità.
Tricase è una città complicata dal punto di vista della viabilità, resa ancor più disastrosa da scelte scellerate sulle lottizzazioni. Queste stesse spesso dettate da interessi economici che non disegnano un futuro che pensi alle generazioni che verranno.
Sicuramente noi cittadini abbiamo colpe gravi per essere stati silenti davanti ai vari cambiamenti del territorio, decisioni prese a Palazzo Gallone tra i vari schieramenti che nel tempo hanno gestito Tricase.
Abbiamo bisogno di volti nuovi in politica che approccino con passione alla vera politica del fare, includendo la cittadinanza in decisioni importanti come il decoro della nostra città e quello di una viabilità meno caotica, con più mezzi pubblici possibilmente green.
Il potere è del popolo non di chi amministra, e ricordiamoci che i rappresentanti sono stati eletti da noi cittadini.
Alfredo Baglivo, Tricase
Cronaca
Ragazzina violentata nei bagni della stazione a Maglie, svolta nelle indagini
Eseguita stamattina l’ordinanza di custodia cautelare ai danni dell’amico del fidanzatino (oggi 15enne), protagonista dell’ignobile atto nel luglio scorso. Decisivi analisi del DNA, testimonianze e i messaggi recuperati dagli smartphone degli aggressori

Svolta nelle indagini sulla violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 14 anni, avvenuta a Maglie l’estate scorsa.
Una brutta storia che coinvolge ragazzi, anzi poco più che bambini.
I presunti violentatori sono infatti due coetanei della vittima.
La procuratrice per i minorenni Simona Filoni e la sostituta Paola Guglielmi (titolare del fascicolo d’inchiesta) avevano chiesto per entrambi l’arresto in una comunità educativa, ottenendo dalla giudice Lucia Rabboni la misura restrittiva solo per il secondo.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita stamani dai carabinieri della stazione di Minervino di Lecce che hanno svolto le indagini insieme ai carabinieri di Maglie e a quelli di Tricase.
La violenza si sarebbe consumata nei bagni della stazione ferroviaria magliese.
I fatti risalgono al 28 luglio scorso, quando la ragazzina, accompagnata dalla madre, si era recata in stazione per incontrare un coetaneo, forse il fidanzatino, giunto sul luogo dell’appuntamento in compagnia di un amico anche lui all’epoca 14enne (ha da poco compiuto 15 anni).
Secondo la ricostruzione degli investigatori la 14enne, recatasi in bagno, è stata raggiunta dall’amico del fidanzato che in quell’occasione avrebbe abusato di lei. Tutto questo mentre l’altro ragazzo sarebbe rimasto nel bagno vicino ad ascoltare (!).
I due, poi, sarebbero stati messi in fuga dall’arrivo della mamma della 14enne, allarmata dal fatto che la figlia non rispondesse al cellulare.
Ha trovato la ragazzina in evidente stato di choc, l’ha soccorsa e accompagnata immediatamente in ospedale a Scorrano, dove i sanitari hanno riscontrato la violenza subita.
D’ufficio la segnalazione ai carabinieri che hanno avviato le indagini, mentre la Procura dei Minori ha aperto l’inchiesta sfociata nell’odierna esecuzione della custodia cautelare anche grazie all’analisi del DNA, alle testimonianze protette della vittima e di altre persone informate sui fatti (tutte minorenni) e alle conversazioni ricavate dai telefonini dei coinvolti.
I due minorenni indagati sono assistiti dall’avvocato Umberto Leo.
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Cronaca
Abbracci e baci sgraditi: condannato prof di religione del “Capece”
Comminati due anni di reclusione, pena sospesa, per violenza privata a Don Luca Matteo, all’epoca dei fatti anche vicepreside

Si conclude con una condanna a 2 anni di reclusione, con sospensione della pena, la vicenda giudiziaria che ha visto sul banco degli imputati Don Luca Matteo.
Il reato contestato al sacerdote e professore di religione del Liceo Capece di Maglie era di violenza privata.
La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Annalisa De Benedictis
La giudice ha anche disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero per accertamenti sul reato di falsa testimonianza nei confronti di un testimone.
I fatti risalgono a due anni fa quando, Il sacerdote prof, 50anni era anche vicepreside del Liceo.
Secondo l’accusa, il sacerdote, dopo aver fatto entrare una studentessa nel suo ufficio l’avrebbe abbracciata e le avrebbe detto: «Sei la luce dei miei occhi, sei la mia gioia… quando ti vedo nei corridoi mi aggiusti la giornata».
L’altra accusa riguarda la coercizione della madre di un’alunna per iscrivere la ragazza nella sezione in cui egli stesso insegnava.
Durante l’anno scolastico la studentessa presentò una certificazione medica per disturbi dell’apprendimento.
Fu allora che Don Luca cercò prima di farle cambiare istituto e, dopo aver esercitato pressioni sul consiglio di classe, provocò la bocciatura della ragazza. In classe le avrebbe rivolto espressioni offensive del tipo, chiamandola «capra, handicappata».
Per la ragazza, affiancata dall’avvocato Dimitry Conte, il giudice ha disposto una provvisionale di 10mila euro, oltre al risarcimento in separata sede.
Andata in prescrizione, invece, l’accusa di molestia secondo la quale il prete avrebbe molestato diverse alunne ed una collega, con comportamenti impertinenti, come abbracci e baci sulle guance.
Archiviate anche le accuse di abusi sessuali e falso (si sosteneva che il parroco non fosse a scuola nonostante sul registro risultasse presente)
L’imputato si è sempre professato innocente.
Durante il processo sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra cui studenti, docenti, collaboratori scolastici.
Le motivazioni della sentenza si conosceranno nei prossimi mesi.
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