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Cronaca

Il contributo delle “squadre dell’ex Acait” nella lotta al Covid

Dalle prime dosi agli over 80 a quelle ai bambini: migliaia di vaccinazioni a Tricase grazie ad un grande lavoro sinergico di professionisti e volontari

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È iniziato tutto con le vaccinazioni dei più grandi, gli anziani over 80 ed over 70, fino ad arrivare ai più piccini, i tanti, tantissimi bimbi del Capo di Leuca.





La lotta al Covid a Tricase e dintorni è passata anche attraverso la vaccinazione di centinaia e centinaia di utenti che han fatto tappa nell’ex Acait. Una battaglia al virus resa possibile anche dal grande contributo di quanti si sono adoperati, in molti casi per volontariato, per mettere in atto la trasformazione dell’ex consorzio in hub vaccinale.





Dall’aprile dell’anno passato, mese in cui si tennero i sopralluoghi nella struttura per valutarne e programmarne l’idoneità e l’utilizzo, il lavoro sincronizzato di professionisti sanitari e volontari ha permesso a tantissime persone, di tutte le età e provenienti da Tricase e circondario (ma anche spesso da più lontano), di sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti-Covid.





Ultima, solo in ordine cronologico, la missione per immunizzare i bambini del Capo di Leuca. A partire dal 20 dicembre scorso, circa 2mila e 400 dosi sono state somministrate ai minori tra i 5 e gli 11 anni. Con un picco in occasione dell’open day dell’Epifania, quando si sono presentati all’hub vaccinale circa 500 utenti.





Numeri di cui si percepisce l’importanza se li si rapporta alla popolazione del Capo di Leuca che, in quella fascia d’età, conta circa 5mila bambini. Quasi uno su due, in altre parole, è passato dall’ex Acait per la prima dose.




Un risultato possibile, come detto, grazie allo sforzo di medici e personale, sia sanitario che amministrativo, dell’Asl di Gagliano del Capo. Ma anche grazie alle tante squadre di volontari che hanno seguito e supportato tutta la fase logistica dei tanti appuntamenti fissati in queste lunghe settimane, sfidando di giorno in giorno la paura del contagio.





Tra questi la Protezione Civile di Tricase, sempre presente ed in prima linea sin dall’inizio della pandemia, la cooperativa sociale L’Abbraccio, con sede a Tricase, che ha messo a disposizione un’autoambulanza ed ha offerto il servizio di intrattenimento ludico per i bambini. Ma anche la Croce Rossa; i volontari dei carabinieri in congedo di Tricase e di “Tricasèmia“.





A tutti loro, a quelle che potremmo ribattezzare “le squadre dell’ex Acait”, va il dovuto plauso per uno sforzo sinergico fondamentale per limitare i danni delle varie ondate e per tornare, ancora una volta, a “scollinare” il picco della curva del contagio.





Lorenzo Zito


Cronaca

Telecamere incastrano incendiario. Denunciato per incendio doloso e boschivo

Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, provocava un incendio dell’ estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui….

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CONTROLLI A TUTTO CAMPO CONTRO I PIROMANI: LE TELECAMERE INCASTRANO INCENDIARIO DENUNCIATO DAI CARABINIERI FORESTALI

Dopo accertamenti effettuati sul campo con l’ ausilio delle telecamere, i Carabinieri Forestali di Gallipoli sono pervenuti all’ identificazione del presunto autore dell’ incendio sviluppatosi il 27 luglio scorso in contrada Bernardini in agro di Nardò, deferendolo, in stato di libertà, alla Procura di Lecce.

Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, provocava un incendio dell’ estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui.

Condotto in caserma per ulteriori accertamenti, l’agricoltore ha ammesso, davanti ai Militari ed assistito da un difensore, di essere l’autore anche di un altro incendio, che aveva interessato la vegetazione boschiva a macchia mediterranea, in data 9 luglio, con un’ estensione ancora maggiore (25 ettari totali, di cui 13 di bosco e 12 di terreni seminativi e uliveti).

Pertanto, al soggetto sono stati attribuiti sia il reato di incendio doloso di vegetazione, sia di quello di incendio boschivo, per l’ ipotesi del rogo di macchia mediterranea.

Dall’ inizio della stagione estiva una persona è stata tratta in arresto a Racale, mentre altre 4 sono state denunciate, “a piede libero”, in diverse zone della provincia di Lecce.

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Alezio

Violento incendio distrugge tre auto in struttura ricettiva

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Incendio ad Alezio nella notte con tre auto distrutte dalle fiamme.

Il rogo è esploso in una struttura ricettiva dove, attorno alle ore 4:00, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.

Nello specifico, sono state coinvolte tre auto in sosta all’interno del parcheggio della struttura: una Mercedes GLB180, una DR6 e una Peugeot 2008.

L’intervento dei vigili del fuoco è valso a mettere in sicurezza le auto vicine e la struttura attigua.

I mezzi tuttavia sono andati completamente distrutti dalle fiamme. Per fortuna nessun danno a persone.

Le cause dell’incendio sono attualmente oggetto di indagine.

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Castrignano del Capo

Intimidazioni, estorsioni, minacce, ricatti: quattro arresti della Polizia

Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso u.s., quando la Polizia, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene…

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GALLIPOLI: CONTRASTO PER LA GESTIONE DEL BOX DEL MERCATO ITTICO: 4 ARRESTI

La Polizia ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura di Lecce, a carico di 4 persone di Gallipoli tutte legate da un rapporto familiare.

Le indagini dei poliziotti del Commissariato di Gallipoli hanno accertato che gli arrestati hanno tenuto condotte gravemente intimidatorie nei confronti di 3 persone, sempre del posto, per farsi consegnare la somma di 100.000 euro ed un locale nella disponibilità di uno di questi ultimi.

Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso u.s., quando la Polizia, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene demaniale formato dai nr. 8 box in muratura, presenti nell’area del mercato ittico di Gallipoli, dopo aver riscontrato e documentato per anni reiterate e svariate violazioni di carattere penale, amministrativo e sanitario.

Le minacce, che hanno riguardato anche minori, hanno avuto un’escalation di violenza, tanto da culminare con l’incendio di un mezzo utilizzato per fini commerciali ed intestato proprio ad una delle vittime della tentata estorsione.

Tutti questi episodi hanno fatto registrare, nel giro di pochi giorni, un crescente livello di pericolosità sociale dei soggetti coinvolti. 

Per tale motivo, i ritmi delle indagini da parte degli investigatori della Polizia sono stati serrati e certosini tanto da raggiungere in breve tempo determinanti risultati operativi. 

L’A.G. ha disposto la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti del 29enne e del 54enne e la misura degli arresti domiciliari a carico delle due ulteriori componenti familiari, per aver incitato i propri familiari a tenere la condotta minatoria ed a pretendere la somma di denaro richiesta, oltre a proferire anche loro frasi minatorie. 

Le operazioni di esecuzione dell’ordinanza svoltesi nei confronti del 54enne hanno visto il fattivo contribuito della Guardia di Finanza.

Infatti, i poliziotti, non potendo raggiungere in piena notte uno degli indagati, che al momento dell’esecuzione era imbarcato su un peschereccio nelle acque di Santa Maria di Leuca, grazie all’impiego di personale e di un mezzo navale della Guardia di Finanza, disposto d’urgenza e per indifferibili esigenze di polizia giudiziaria sono stati trasbordati sul natante e così hanno potuto raggiungere il peschereccio e assicurare alla giustizia il 54enne del posto destinatario di misura di custodia cautelare in carcere. 

All’operazione di polizia è stato dato il nome di “mercato libero” per un duplice motivo: “libero” perché fino a qualche settimana fa nell’area mercatale vi era la percezione di poter essere slegati dal rispetto ogni tipo di regola e “libero” perché dopo le recenti attività di polizia e dopo l’esecuzione di questa notte delle ordinanze di custodia cautelare si è ripristinato quel livello di legalità e percezione della sicurezza, fondamentale per un ordinato vivere civile. 

 

Il video dell’operazione di Polizia

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