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Cronaca

Il papà di De Santis: “Non esiste perdono”

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Non molti giorni dopo l’arresto di Antonio De Marco per l’omicidio di Eleonora Manta e Daniele De Santis, tempestivo e forte era arrivato il messaggio della madre del 21enne di Casarano che, ai familiari delle vittime (ed in particolar modo alle loro madri), chiedeva perdono.





Chissà se perché presto o se perché mai arriverà, di quel perdono il signor De Santis, papà del giovane arbitro leccese, non ne vuole sentir parlare.





In una intervista durante un intervento in TV, spiega di ritenere responsabili di quanto accaduto anche i genitori dell’assassino. “Non aveva amici, la mamma in paese lo portava in chiesa. Una mamma che ha un figlio di 21 anni che sta in clausura, non domanda il perché?”.




“Non esiste chiederci perdono”, taglia corto. “Come fai dopo una mattanza del genere? Cosa devo perdonare? Il termine perdono non esiste in questo caso”.





Per poi aggiungere: “Questa ferita ce la porteremo nell’aldilà”.


Cronaca

Telecamere incastrano incendiario. Denunciato per incendio doloso e boschivo

Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, provocava un incendio dell’ estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui….

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CONTROLLI A TUTTO CAMPO CONTRO I PIROMANI: LE TELECAMERE INCASTRANO INCENDIARIO DENUNCIATO DAI CARABINIERI FORESTALI

Dopo accertamenti effettuati sul campo con l’ ausilio delle telecamere, i Carabinieri Forestali di Gallipoli sono pervenuti all’ identificazione del presunto autore dell’ incendio sviluppatosi il 27 luglio scorso in contrada Bernardini in agro di Nardò, deferendolo, in stato di libertà, alla Procura di Lecce.

Si tratta di un agricoltore che, nel tentativo di eliminare col fuoco la vegetazione erbacea ai lati di una strada poderale, incurante del vento sostenuto, provocava un incendio dell’ estensione di circa 7 ettari, investendo un vigneto ed altri terreni di proprietà altrui.

Condotto in caserma per ulteriori accertamenti, l’agricoltore ha ammesso, davanti ai Militari ed assistito da un difensore, di essere l’autore anche di un altro incendio, che aveva interessato la vegetazione boschiva a macchia mediterranea, in data 9 luglio, con un’ estensione ancora maggiore (25 ettari totali, di cui 13 di bosco e 12 di terreni seminativi e uliveti).

Pertanto, al soggetto sono stati attribuiti sia il reato di incendio doloso di vegetazione, sia di quello di incendio boschivo, per l’ ipotesi del rogo di macchia mediterranea.

Dall’ inizio della stagione estiva una persona è stata tratta in arresto a Racale, mentre altre 4 sono state denunciate, “a piede libero”, in diverse zone della provincia di Lecce.

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Alezio

Violento incendio distrugge tre auto in struttura ricettiva

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Incendio ad Alezio nella notte con tre auto distrutte dalle fiamme.

Il rogo è esploso in una struttura ricettiva dove, attorno alle ore 4:00, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco.

Nello specifico, sono state coinvolte tre auto in sosta all’interno del parcheggio della struttura: una Mercedes GLB180, una DR6 e una Peugeot 2008.

L’intervento dei vigili del fuoco è valso a mettere in sicurezza le auto vicine e la struttura attigua.

I mezzi tuttavia sono andati completamente distrutti dalle fiamme. Per fortuna nessun danno a persone.

Le cause dell’incendio sono attualmente oggetto di indagine.

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Castrignano del Capo

Intimidazioni, estorsioni, minacce, ricatti: quattro arresti della Polizia

Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso u.s., quando la Polizia, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene…

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GALLIPOLI: CONTRASTO PER LA GESTIONE DEL BOX DEL MERCATO ITTICO: 4 ARRESTI

La Polizia ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura di Lecce, a carico di 4 persone di Gallipoli tutte legate da un rapporto familiare.

Le indagini dei poliziotti del Commissariato di Gallipoli hanno accertato che gli arrestati hanno tenuto condotte gravemente intimidatorie nei confronti di 3 persone, sempre del posto, per farsi consegnare la somma di 100.000 euro ed un locale nella disponibilità di uno di questi ultimi.

Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso u.s., quando la Polizia, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene demaniale formato dai nr. 8 box in muratura, presenti nell’area del mercato ittico di Gallipoli, dopo aver riscontrato e documentato per anni reiterate e svariate violazioni di carattere penale, amministrativo e sanitario.

Le minacce, che hanno riguardato anche minori, hanno avuto un’escalation di violenza, tanto da culminare con l’incendio di un mezzo utilizzato per fini commerciali ed intestato proprio ad una delle vittime della tentata estorsione.

Tutti questi episodi hanno fatto registrare, nel giro di pochi giorni, un crescente livello di pericolosità sociale dei soggetti coinvolti. 

Per tale motivo, i ritmi delle indagini da parte degli investigatori della Polizia sono stati serrati e certosini tanto da raggiungere in breve tempo determinanti risultati operativi. 

L’A.G. ha disposto la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti del 29enne e del 54enne e la misura degli arresti domiciliari a carico delle due ulteriori componenti familiari, per aver incitato i propri familiari a tenere la condotta minatoria ed a pretendere la somma di denaro richiesta, oltre a proferire anche loro frasi minatorie. 

Le operazioni di esecuzione dell’ordinanza svoltesi nei confronti del 54enne hanno visto il fattivo contribuito della Guardia di Finanza.

Infatti, i poliziotti, non potendo raggiungere in piena notte uno degli indagati, che al momento dell’esecuzione era imbarcato su un peschereccio nelle acque di Santa Maria di Leuca, grazie all’impiego di personale e di un mezzo navale della Guardia di Finanza, disposto d’urgenza e per indifferibili esigenze di polizia giudiziaria sono stati trasbordati sul natante e così hanno potuto raggiungere il peschereccio e assicurare alla giustizia il 54enne del posto destinatario di misura di custodia cautelare in carcere. 

All’operazione di polizia è stato dato il nome di “mercato libero” per un duplice motivo: “libero” perché fino a qualche settimana fa nell’area mercatale vi era la percezione di poter essere slegati dal rispetto ogni tipo di regola e “libero” perché dopo le recenti attività di polizia e dopo l’esecuzione di questa notte delle ordinanze di custodia cautelare si è ripristinato quel livello di legalità e percezione della sicurezza, fondamentale per un ordinato vivere civile. 

 

Il video dell’operazione di Polizia

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