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Cronaca

Il Vescovo al funerale di Noemi: “Giovani, affrontate con coraggio la vita”

Monsignor Angiuli alla ragazza uccisa: “Hai cercato l’amore, hai trovato la morte, ma Dio ti ridona la vita”. Sintesi dell’Omelia nella Messa esequiale di Noemi Durini

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Queste le parole, sentite, forti, che il Vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca Mons. Vito Angiuli ha utilizzato durante la mesa esequiale di Noemi Durini, la ragazza 16enne di Specchia brutalmente ammazzata dal fidanzato.


Forse solo il silenzio, le lacrime e la preghiera sono gli atteggiamenti più consoni per sopportare il peso della morte improvvisa di un’adolescente che si stava aprendo alla vita. Il silenzio è come una carezza.

Consente all’anima di trovare un percorso di luce anche dentro l’oscurità della morte. Questa rimane un mistero che solo il silenzio è capace di accogliere. Abbiamo bisogno di silenzio per essere in grado di toccare l’invisibile e trovare Dio anche nel dolore e nella morte, perché Dio è silenzio che si può ascoltare ovunque.

Il silenzio è assenza di parole, ma non di sentimenti. E quando questi sono incontenibili, sfociano nel pianto.

Per asciugare una lacrima dal volto di chi soffre, bisogna unire il nostro pianto al suo. Solo chi ha il viso rigato dalle lacrime riesce ad asciugare le lacrime dell’altro. Alcuni mesi fa, durante un’udienza in piazza san Pietro, Papa Francesco ricordava che «quando Cristo ha pianto ed è stato capace di piangere, ha capito i nostri drammi». Da qui, – ha continuato – ne deriva che «certe realtà si vedono soltanto con gli occhi puliti dalle lacrime». In realtà, le lacrime sono una forma silenziosa di preghiera. Sant’Agostino sosteneva che «il dovere della preghiera si adempie meglio con i gemiti che con le parole, più con le lacrime che con i discorsi». La preghiera è grido muto dell’anima, invocazione prolungata e insistente, domanda incessante e silenziosa. Essa consiste nell’ascoltare Dio prima di parlargli, nel tendere l’orecchio prima di aprire la bocca.

La vera preghiera non esclude nessuno e affida tutti, proprio tutti, all’infinita misericordia di Dio.


Rivolto alla famiglia


Ora che i fatti sono stati quasi del tutto accertati e la triste verità si è fatta strada, la comunità cristiana si rivolge innanzitutto a voi, cari genitori e familiari di Noemi. Sì, vi comprendiamo. Sappiamo che in un momento tragico come questo è difficile tenere a freno il rancore e l’amarezza. Il lutto può generare torpore e stordimento, ricerca affannosa nei ricordi e nella memoria di ogni piccolo tratto della persona amata, desiderio di incontrarla nuovamente nei luoghi che frequentava. È possibile, forse, nutrire sentimenti di astio e di risentimento nei riguardi di chi ha portata via troppo presto vostra figlia. È difficile elaborare il lutto di una figlia morta ancora adolescente, in un’età così giovane. È un evento destabilizzante e devastante. Vanno in frantumi il futuro, i sogni, i progetti. Muore una parte della vostra vita. La morte lascia sgomenti, vuoti, privi di parole. Il mondo sembra crollare addosso. Viene quasi la voglia di negare la realtà.

L’uccisione di una donna si ripresenta, nel nostro tempo, con sempre maggiore frequenza.

Cambiano gli scenari e le motivazioni, differiscono le età e le condizioni sociali, ma l’efferatezza, la crudeltà e la ferocia si ripropongono in modo similare. Sorgono allora spontanee alcune domande: cosa sta accadendo alla nostra società? Perché, nonostante il tanto parlare, la donna non è ancora rispettata?

Perché noi adulti non sappiamo cogliere il desiderio di vita che è presente nei giovani? Perché sempre più spesso essi si sentono soli e, il più delle volte, non trovano chi ha tempo da dedicare a loro per ascoltarli e dare orientamenti per il loro cammino?

Rivolto ai giovani


Per questo mi rivolgo direttamente a voi, cari giovani, e, con tono accorato, a nome di tutti noi adulti, vi supplico: aprite il vostro cuore e svelateci i vostri sentimenti. Anche quando vi sembra che siamo freddi e insensibili, distaccati e incapaci di capirvi, non rifugiatevi nella solitudine del vostro mondo, ma lasciateci intravedere l’immenso desiderio di bene che alberga dentro di voi. Affrontate con coraggio la vita. Certo, siete immersi in una società difficile e complessa. Non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà e non desistete dal vostro impegno. I sacrifici che farete non saranno vani e infruttuosi.

Appoggiatevi al nostro braccio e camminiamo insieme. La strada è lunga. Camminando mano nella mano, sarà possibile raggiungere la meta.


Rivolto a Noemi


Mi rivolgo, infine, a te, cara Noemi. Con un nodo in gola, a nome di tutti, ti dico che vorremmo sentire ancora la tua voce. Vorremmo che ci spiegassi, con le tue parole di adolescente, il tuo desiderio di amore, quell’amore che di recente hai indicato sulla tua pagina facebook: un amore tenero e comprensivo, confidente e sorridente; un amore che rifiuta la violenza, l’umiliazione e la paura, e cerca solo comprensione e affetto, disponibilità e dolcezza; un amore che apre spiragli di libertà e spazi di autonomia, possibilità di scelte e di progetti per il futuro.


Hai cercato questo amore, hai trovato la morte. Ma Dio, ne siamo certi, ti ridona la vita. In questa celebrazione esequiale, mentre siamo raccolti in preghiera accanto al tuo corpo inerte, sembra quasi che si ripeta in mezzo a noi quanto abbiamo ascoltato nel brano del Vangelo di Luca.


Cara Noemi, ora, hai incontrato il vero amore. Cristo risorto è il tuo amore, la tua gioia, la tua vita eterna. Ed è proprio lui, come un vero innamorato, a sussurrarti dolcemente al cuore quelle parole, proprie le ultime parole che profeticamente hai postato sul tuo profilo facebook: «Tu meriti l’amore. Molto amore. / C’è vita fuori da una relazione abusiva. / Fidati!». Sì, cara Noemi, fidati di Cristo e vivi per sempre con lui, il tuo eterno e unico amore.


+ Vito Angiuli


Vescovo di Ugento – S.Maria di Leuca


Cronaca

Rissa nella notte a Ruffano

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Rissa nella notte a Ruffano con il coinvolgimento di un nutrito gruppo di persone.

L’episodio si è verificato in piazzetta Mons. Fiorito, attorno all’una. Protagonisti due gruppi di giovani che stavano trascorrendo la serata all’aperto.

A scatenare la violenza sarebbero state delle attenzioni di troppo rivolte da qualcuno nei confronti di una donna.

In pochi attimi, dalle parole si è passati ai fatti ed i due gruppi, una ventina di persone in totale dall’età compresa tra i 20 ed i 30 anni, si sarebbero ritrovate nella zuffa.

Dai residenti in zona è partita una chiamata ai numeri d’emergenza. Sul posto sono accorsi i carabinieri, ma al loro arrivo i due gruppi si erano dileguati. Sul luogo le tracce della colluttazione, anche delle macchie di sangue. Nessuno si sarebbe recato nei vicini ospedali e, di conseguenza, nessuno al momento è stato identificato, ma si indaga sull’accaduto.

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Cronaca

37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish

L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…

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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.

Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.

I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.

L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.

A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.

Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.

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Attualità

Il Tar respinge ricorso per apertura sala giochi a Matino

Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”…

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Il Tribunale Amministrativo per la Puglia – Lecce (Sezione Terza) ha respinto il ricorso di una ditta che aveva richiesto l’autorizzazione per aprire una sala giochi a Matino.

L’immobile scelto per ospitare l’attività supera i limiti minimi (250 metri) di distanza da luoghi sensibili, nella fattispecie una struttura sanitaria.

La ditta ricorrente aveva presentato un primo ricorso nel 2020 contro il Comune di Matino, per richiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal Responsabile del Settore Promozione strategica del territorio con il quale si negava “il rilascio dell’autorizzazione per l’attività di sala giochi”.

Le ragioni con le quali si respingeva la richiesta, come riporta il documento, fanno rifermento al fatto che “l’immobile in argomento non rispetta quanto previsto in merito alle distanze dai luoghi sensibili indicati dalla stessa“.

L’appellante aveva contestato il provvedimento per “eccesso di potere: illogicità e violazione del principio di proporzionalità”, ritenendo la struttura sanitaria citata non rientrante tra i luoghi sensibili descritti dalla legge in merito.

Accertando quanto premesso il Tar Puglia aveva emesso nel settembre del 2020 un’ordinanza cautelare con la quale si pronunciava a favore del provvedimento del Comune di Matino poiché, si legge nel documento: “Le nuove autorizzazioni all’esercizio non vengono concesse nel caso di ubicazioni in un raggio inferiore a 250 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici primari e secondari, università, biblioteche pubbliche, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto”.

Inoltre, la legge in merito precisa che si possono definire strutture sanitarie o socio-sanitarie tutte le strutture che eroghino “prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e mantenimento delle abilità acquisite”.

Si precisa, in aggiunta, che “L’ambulatorio – nel quale un professionista iscritto ad un albo socio-sanitario esercita la sua professione – può essere gestito in forma individuale, associata o societaria e avvalersi esclusivamente di professionisti sanitari regolarmente abilitati e iscritti agli ordini o albi professionali di competenza”.

Difatti, lo studio medico in questione situato nel Comune di Matino si trova tra le strutture sanitarie accreditate ed è pubblicato regolarmente sul sito istituzionale delle Regione Puglia.

Dunque, all’udienza pubblica il Tar Puglia ha confermato l’infondatezza del ricorso, così come aveva espresso nella precedente ordinanza cautelare.

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