Attualità
In India il primo caso di infezione umana da fungo killer degli alberi
Come in “The Last Of Us”? I medici hanno reso noto il primo caso di infezione umana da Chondrostereum purpureum. Si tratta di un fungo killer che di solito trasforma le foglie di alberi infette nel color argento prima di uccidere il ramo. Dal rapporto OMS: «Scoperta allarmante»
Dall’India rimbalza una notizia che riguarda tutti gli abitanti del pianeta azzurro, tutto il genere umano per intenderci.
Chi ha avuto l’occasione di guardare in tv, sulla piattaforma Sky, la serie The Last of Us, sa di cosa stiamo parlando.
Il messaggio è chiaro e scientificamente provato: epidemie di virus e batteri non ci annienteranno mai, ma dovesse evolversi la capacità dei funghi di adattarsi ad una temperatura corporea superiore ai 36 gradi potrebbe essere l’apocalisse.
Sia ben chiaro, fino ad oggi non è mai accaduto né ci sono segnali che questo possa accadere.
Ma se l’innalzamento delle temperature sulla Terra dovesse aiutare i funghi ad devolversi in tal senso, allora sì che sarebbero guai.
E la notizia di oggi, ad essere sinceri, un po’ ci inquieta: un fungo vegetale ha infettato per la prima volta un essere umano.
I medici indiani hanno individuato per la prima volta al mondo un’infezione umana causata dal fungo Chondrostereum purpureum.
Una scoperta allarmante visto che quest’ultima attacca normalmente solo le piante per i motivi di cui dicevamo prima.
Si tratta di un fungo killer che trasforma le foglie di alberi infette nel color argento prima di uccidere il ramo.
Nel nostro caso il paziente, un uomo di 61 anni, si è recato dal medico perché soffriva di mal di gola, tosse e problemi di deglutizione.
Per assicurarsi che non ci fosse nulla di grave, questi gli ha consigliato di eseguire una radiografia del torace.
Non avendo quest’ultima rivelato nulla, i medici hanno quindi deciso di fargli eseguire una tomografia computerizzata del collo.
È stato scoperto un ascesso.
Un campione è stato prelevato e inviato al laboratorio per determinare l’agente patogeno causale.
Dopo diversi tentativi infruttuosi di identificare il fungo presente nel pus dell’ascesso, il campione è stato finalmente inviato a un’agenzia specializzata dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Dopo l’analisi, gli scienziati sono giunti alla sorprendente conclusione che si trattava di un Chondrostereum purpureum.
Normalmente, non ci si aspetta che i funghi “vegetali” considerino l’uomo come un ospite.
Questa infezione è quindi il primo caso noto al mondo.
Infatti, dei milioni di funghi che ci circondano, solo una minima parte può infettarci.
Il fatto che un patogeno “vegetale” abbia ora attaccato un essere umano è quindi una “scoperta allarmante“, per riprendere testualmente le parole degli autori del rapporto dell’OMS.
Il team di ricerca del caso del paziente indiano ha così spiegato: «Il paziente ha negato di aver lavorato con un tale agente patogeno vegetale, ma ha confermato che stava lavorando con materiale in decomposizione e altri funghi vegetali per lungo tempo come parte delle sue attività di ricerca».
Il team di medici ha poi aggiunto: «Tra i milioni di funghi presenti nell’ambiente solo poche centinaia di funghi sono in grado di infettare l’uomo e gli animali. Che le malattie animali e umane possano essere causate da agenti patogeni vegetali è un nuovo concetto che solleva seri interrogativi sulla propensione di tale infezione a verificarsi in individui sani e immunocompromessi. Se i funghi possono sfuggire alla via della fagocitosi ed è in grado di eludere il sistema immunitario ospite, allora possono stabilirsi come agenti patogeni umani. Quelle specie fungine che sono in grado di crescere a 35-37°C possono diventare un agente patogeno umano».
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad oggi elenca 19 minacce fungine per la salute dell’uomo, conosciuti come “patogeni prioritari critici”.
Si tratta di: Aspergillus fumigatus, che può uccidere tra il 47 e l’88% di chi infetta; Candida albicans, la più comune e uccide il 20-50% degli individui infetti; Cryptococcus neoformans, ha la tendenza a infettare il cervello; e Candida Auris, che è particolarmente astuta a schivare i farmaci antifungini.
Sulla vicenda è intervenuto anche Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, che auspica «ulteriori ricerche per capire come ciò sia potuto accadere in una persona con un sistema immunitario apparentemente sano».
Nessun allarmismo per carità, ma ricordando The Last Of Us un brivido ci pervade la schiena…
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
Attualità
Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera
La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»
Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.
Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.
I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.
Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.
Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.
L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.
Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.
Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».
Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».
«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».
«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».
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