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Castrignano del Capo

Sei gli indagati per la morte del finanziere in servizio a Leuca

Il pm ha iscritto nel registro 5 medici ed il conducente dell’auto coinvolta nel tragico incidente

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Sono sei gli indagati per la morte di Giuseppe Barnaba, 57enne finanziere di Gagliano in servizio a Santa Maria di Leuca, deceduto in ospedale dopo un incidente stradale.





I nomi inseriti nel registro dal pm Alessandro Prontera sono quelli di cinque medici dell’ospedale di Tricase che lo hanno seguito dopo il ricovero e quello del conducente della vettura contro cui Barnaba è andato a sbattere. Si tratta di un atto dovuto nell’inchiesta che, per ora, vede come ipotesi di reato l’omicidio colposo e la responsabilità colposa in ambito sanitario.





La triste storia che qualche giorno fa sembrava prossima all’archiviazione, con un malore a categorizzare il decesso, ha visto nelle ultime ore il quadro iniziale messo in dubbio, col rischio che venga addirittura capovolto.





È iniziato tutto mercoledì quando, attorno a mezzogiorno, a bordo di uno scooter, Barnaba è rimasto coinvolto in un violento scontro nel centro di Leuca, in via Quinto Ennio. Dopo aver urtato una vettura, è finito contro una Peugeot. Il 118 lo ha trasportato in ospedale a Tricase, dove è stato ricoverato d’urgenza.





La prima ricostruzione





La ricostruzione delle prime ore parlava a quel punto di un malore accusato dal 57enne in sella allo scooter. Un mancamento, una perdita di coscienza che avrebbe spiegato il mancato controllo del mezzo e lo schianto.




In nosocomio tuttavia, anche a dispetto delle varie fratture riportate, tra cui quella del bacino, si faceva strada l’ottimismo: Barnaba sembrava fuori pericolo.





Poi, come un fulmine a ciel sereno, il decesso. È qui che, tra incidente, presunto malore e qualche patologia pregressa, è scattata la disposizione dell’autopsia da parte del pm Alessandro Prontera, con incarico al dottor Colosimo. La salma di Barnaba è stata condotta a Lecce, nella camera mortuaria del Vito Fazzi.





L’autopsia





Passata ancora qualche ora, ecco l’ultimo colpo di scena: l’autopsia viene rinviata. Mentre la famiglia del 57enne prova a far luce sulla vicenda, assistita dai legali Ivan Mangiullo, Adriana Sanpaoli, Leonardo Branca e Fabio Accogli, spunta un elemento rilevante: una chiamata con la quale il finanziere avrebbe avvisato i suoi parenti di esser rimasto coinvolto in un incidente. Elemento, questo, che metterebbe in dubbio l’ipotesi malore: secondo i suoi familiari (sostenuti anche dal consulente di parte, il dottor Giancarlo Russo, nominato dagli avvocati difensori), era cosciente e non privo di sensi.





L’indagine quindi ora punta ad approfondire l’accaduto tra lo schianto e la morte dell’uomo. Sotto la lente finiscono anche le cure prestate in ospedale. La magistratura vuole chiarire se diagnosi e terapia seguiti in nosocomio siano stati impeccabili. Diventa così imprescindibile bloccare l’esame autoptico per non compromettere il nuovo ramo d’indagine aperto in queste ore.


Attualità

Altre pale in mare? Il Parco dice ancora NO

Eolico offshore, “Messapia” è il nuovo progetto di un insediamento energetico di 73 turbine tra Tricase e le acque a sud-est di Santa Maria di Leuca. Previstre opere di connessione a terra a Santa Cesarea, Otranto, Minervino , Giuggianello, Sanarica, Muro Leccese, Maglie, Melpignano, Corigliano, Soleto, Sternatia, Lequile e Copertino. Michele Tenore, presidente del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase: «Il mare è terra di conquista delle multinazionale dell’energia»

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Dopo la richiesta di Odra Energia S.r.l. per l’installazione di un parco eolico offshore al largo della costa salentina, con aerogeneratori alti fino a 315 metri, si aggiunge ora un nuovo progetto: “Messapia”.

L’iniziativa, promossa da Messapia Floating Wind S.r.l., prevede la realizzazione di un impianto eolico flottante composto da 73 turbine da 18 MW ciascuna, per una capacità totale di 1.314 MW.

L’area interessata si estende tra Tricase e le acque a sud-est di Santa Maria di Leuca, coinvolgendo numerosi centri nelle opere di connessione a terra, tra cui Santa Cesarea TermeOtrantoMinervino di LecceGiuggianelloSanaricaMuro LecceseMaglieMelpignanoCorigliano d’OtrantoSoletoSternatiaLequile e Copertino.

L’annuncio ha riacceso la discussione tra le istituzioni locali e i cittadini.

Michele Tenore, Presidente del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase

Il presidente Michele Tenore, a nome del Parco Naturale RegionaleCosta Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase”, ha espresso il netto dissenso: «La bellezza del Salento non può essere sacrificata per progetti che ignorano l’identità del territorio e le esigenze delle comunità locali. Serve una regolamentazione adeguata a tutelare tale tratto di mare, altrimenti continueremo a subire attacchi indiscriminati ogni volta che una multinazionale dell’energia decide di investire. Le restrizioni sempre più rigide imposte a terra stanno spingendo le aziende a cercare spazio in mare, con iniziative sempre più frequenti e invasive. Non siamo contrari alle rinnovabili, ma rifiutiamo interventi che stravolgono l’ecosistema marino e deturpano un patrimonio paesaggistico inestimabile».

Tenore sottolinea come anche il progetto Messapia preveda un punto di approdo tra Porto Badisco e Santa Cesarea Terme, un’area di straordinario valore storico e naturalistico: «Mi chiedo se chi propone questi progetti abbia mai visto con i propri occhi la delicatezza di questi luoghi, che la tradizione lega allo sbarco di Enea dopo la caduta di Troia. Qui si trovano sorgenti, grotte sottomarine e tesori archeologici come la “Grotta dei Cervi”. Come presidente del Parco, ribadisco un no chiaro e deciso: il Salento ha già dato tanto e non può essere ancora una volta penalizzato da interventi industriali che calpestano il diritto delle nostre comunità a uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente».

La transizione energetica, conclude Tenore, «deve avvenire con il coinvolgimento dei territori e nel rispetto del paesaggio, senza progetti imposti dall’alto che rischiano di compromettere irreparabilmente il mare e la costa salentina».

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Castrignano del Capo

Singolare invasione di libellule a Leuca

Il video inviato alla Redazione da un lettore da località “Francesi”

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Non è una piaga d’Egitto, come nelle Sacre Scritture, ma quantomeno un fenomeno altrettanto singolare.

Siamo a Santa Maria di Leuca, località Francesi, a poche dozzine di metri dal mare. Tra le campagne spuntano centinaia di libellule. Ecco il video inviato ieri alla nostra Redazione da un lettore, ritrovatosi circondato da queste splendide creature volanti.

Il fenomeno ha interessato anche aree di centri limitrofi, come Salve e Patù.

Il video

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Attualità

Il sindaco sul porto di Leuca: “Minoranza vuole intorpidire le acque”

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Il primo cittadino di Castrignano del Capo Franco Petracca interviene sulla questione porto di Leuca, sollevata dai consiglieri di minoranza con un esposto a Procura della Repubblica, Corte dei Conti e Prefettura (leggi qui).

Le parole del sindaco: “I Consiglieri firmatari pensano di intorpidire delle acque che, mai come in questo periodo, sono state così limpide e trasparenti nel Porto di Leuca.

Non c’è stato nessun cambiamento né contraddizione nell’azione amministrativa di questo Sindaco sempre volta a consentire al Comune di Castrignano del Capo di divenire unico azionista della Porto Turistico Marina di Leuca S.p.A.

La modalità tecnico-giuridica ed economica con cui ciò possa avvenire – e che i consiglieri firmatari evidentemente ignorano dal momento che non ne fanno cenno se non in termini di mero “desiderata”- è al vaglio dei professionisti incaricati dall’Ente, che si stanno occupando anche della valutazione della partecipazione azionaria della Igeco Costruzioni S.p.A. in fallimento.

E’ questo il lavoro che ci sta impegnando e a cui tutti, all’unisono, dovremmo tendere, non certamente insinuando dubbi o interrogativi che hanno in questo momento il sapore della mera strumentalizzazione politica volta a distrarre o, peggio ancora, allontanare il perseguimento di un risultato storico per lo sviluppo della nostra comunità e del nostro territorio: il completamento del porto ed una nuova gestione chiamata a rispondere esclusivamente ad esigenze ed obiettivi di pubblico interesse.

A valle di esposti, manifesti e note congiunte alla ricerca di like mi sia consentito osservare che, a meno che non si abbia qualcosa di interessante da dire, in momenti come questi il silenzio è d’oro”.

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