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Cronaca

Influencer a Lucugnano fomenta la rabbia contro un indagato: allontanato

Enrico Rizzi, dopo aver richiamato i suoi follower sui social, si presenta davanti a casa del pensionato accusato di aver impiccato dei gatti: le forze dell’ordine devono placare gli animi

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di Lorenzo Zito





Tensione nel primo pomeriggio di oggi a Lucugnano in prossimità dell’abitazione dell’uomo che, nelle scorse settimane, è salito alla ribalta della cronaca nazionale per l’accusa di aver barbaramente ucciso dei gatti (leggi qui).





Necessario l’intervento delle forze dell’ordine (video a fine articolo) per sedare gli animi, surriscaldatisi all’arrivo di Enrico Rizzi, personaggio politico che si autodefinisce influencer attivo nella difesa dei diritti degli animali.





Rizzi aveva annunciato la sua presenza a Lucugnano sui social nelle scorse ore, non con le migliori premesse: nelle stories dei suoi profili aveva lanciato un facinoroso e deprecabile appello al pubblico.





Grida la tua rabbia” aveva scritto, postando i titoli di giornale relativi alle vicende citate in apertura, e quindi con chiaro riferimento all’uomo oggetto di indagine.









Il 34enne, arrivato oggi in Salento dopo una tappa in Calabria, è stato allontanato dai carabinieri e dalla polizia locale dalla dimora del pensionato indagato.





Rizzi quindi non ha trovato l’accoglienza che si aspettava. O forse si: non è la prima volta in cui si rende protagonista di situazioni di questa natura, e da molti è stato accusato di creare agitazione al solo fine di ottenere l’attenzione dei social ed aumentare i suoi follower.




Da tempo, associazioni ed enti impegnati nella difesa degli animali hanno preso, non a caso, le distanze dal suo operato.





Va sottolineato in effetti che, anche dinanzi al più efferato dei crimini, atteggiamenti facinorosi, inviti alla rabbia, provocazioni e similari sono comportamenti da stigmatizzare con forza. Che non danno contributo alcuno alla crescita della società ma che, anzi, insegnano che alla violenza si risponde con altrettanta violenza.





Quello di oggi, inoltre, non è il primo caso in cui Rizzi viene accolto con astio. Diversi i procedimenti a suo carico per diffamazione.





Il più eclatante nel Lazio, nell’ambito di una vicenda che, nel frusinate, si è conclusa senza alcuna condanna a margine di una inchiesta per la morte di una capretta. Lì, per scongiurare escaltion, il suo arrivo in tribunale fu letteralmente blindato dalla presenza di dozzine di militari.





AGGIORNAMENTO





Mentre sui social Rizzi ha raccontato di esser stato “scortato” dai carabinieri perché “aggredito” dai cittadini (nonostante nelle immagini la sua stessa voce racconti un altro copione: i carabinieri lo invitavano a desistere ma lui non era dello stesso avviso), il presidente dell’associazione “Tina Lambrini – Casa Comi”, Simone Coluccia, è intervenuto su Facebook per offrire al pubblico la sua versione.





Coluccia spiega di aver inviato alle autorità una PEC, per informare dell’intento di Rizzi: “Come emerso dalle successive comunicazioni telefoniche tra il sottoscritto e il referente del Commissariato di Taurisano, la manifestazione era stata autorizzata in Piazza Comi e non presso l’indirizzo divulgato a mezzo social dall’influencer. Così non è stato e gli “attivisti” si sono infatti diretti dove non potevano stare. Li, come comunicato alle forze di pubblica sicurezza, hanno trovato dei cittadini che hanno impedito di procedere all’ennesima pubblica lapidazione. Il selvaggio west è nei film”, continua Coluccia, “a Lucugnano siamo persone civili che per ottenere giustizia si affidano ancora alle leggi dello Stato”.





Sempre sui social, poi, il contenuto della PEC, che qui riportiamo parzialmente: “E’ assolutamente legittimo poter manifestare il proprio sdegno nei confronti di chi usa violenza sugli animali. Ma convocare una manifestazione davanti casa di un cittadino, indicando pubblicamente sui social indirizzo e numero civico, è a nostro avviso un atto intimidatorio e inopportuno, un’azione che nulla ha a che fare con un paese civile, dove sono vigenti leggi e norme. Essere comunità vuol dire aiutarsi, comprendere le fragilità e crescere con esse. Non vogliamo restituire l’immagine di una Lucugnano che si volta dall’altra parte. Se sono stati commessi degli errori la giustizia farà il suo corso, ma tutti noi abbiamo il compito di stringerci attorno alle persone in difficoltà e alle loro famiglie, e abbiamo comunque il dovere di proteggere tutti. Anche chi ha sbagliato. È l’unico vero modo per crescere insieme e per fare in modo che certi fatti non possano più accadere”






Cronaca

Il vicino nota auto sospetta: ladri arrestati in flagrante

Fermati in tre mentre si intrufolavano in una abitazione in campagna grazie alla chiamata al 112 di un agricoltore

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I Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato tre pregiudicati della zona per tentato furto aggravato in un’abitazione nelle campagne di Galatone.

Provvidenziale la telefonata al 112 di un agricoltore che mentre stava lavorando nel proprio terreno ha segnalato la presenza di un’auto
sospetta davanti l’abitazione dei vicini.

Nel pomeriggio di venerdì, l’intervento tempestivo da parte di due pattuglie dell’Arma. Quando i militari della Stazione Carabinieri di Galatone e della Radiomobile di Gallipoli sono arrivati sul posto seguendo le indicazioni telefoniche dell’agricoltore, hanno bloccato per primo l’individuo che si trovava nell’auto con il motore acceso, poi hanno interrotto il tentativo di fuga dei due complici, che sono
stati catturati dopo un breve inseguimento tra i campi.

I tre sono tutti noti alle Forze dell’Ordine.  Si tratta di un 30enne e un 44enne di Galatone, mentre il terzo, un 30enne di Cutrofiano, che per i numerosi precedenti penali a suo carico è già stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, un provvedimento emesso dai giudici su proposta delle Forze dell’Ordine per prevenire la commissione di reati da chi vive abitualmente con i proventi di attività delittuose.

Durante il successivo sopralluogo, i militari dell’Arma hanno recuperato una spranga di ferro che i tre avevano utilizzato per forzare le grate della finestra e aprirsi un varco per entrare in
casa. La coppia di coniugi che vive nell’abitazione è stata subito informata dell’accaduto e si è precipitata sul posto. Insieme ai Carabinieri poi hanno verificato, con grande sollievo, che i ladri
non hanno avuto il tempo di rubare nulla, sicuramente perché “disturbati” dall’arrivo delle pattuglie. Dopo aver informato il Pubblico Ministero di turno, i tre sono stati arrestati per tentato
furto aggravato in concorso e, dopo la convalida, sono stati rimessi in libertà in attesa della prossima udienza.

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Cronaca

Uomo soccorso in una pozza di sangue nella notte a Tricase

Episodio dai contorni poco chiari nel centro storico, dove 112 e 118 sono intervenuti in una delle vie addobbate per le festività natalizie

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di Lorenzo Zito

Scene da film horror questa notte a Tricase dove alcune strade del centro storico sono state segnate da una lunga scia di sangue (video all’interno), per un episodio dai contorni ancora poco chiari.

Pochi minuti dopo la mezzanotte è partita una chiamata ai numeri di soccorso da alcuni passanti. Tra via Principe Gallone e via Cittadella sono immediatamente intervenuti il 118, accorso dall’ospedale Cardinale Panico, ed i carabinieri della stazione di Alessano.

Sul posto un uomo di nazionalità straniera, ritrovato in una pozza di sangue, con ferite da taglio ad un arto inferiore e diverse contusioni alla testa. Attorno a lui e lungo il percorso da lui seguito, cocci di vetro e tante tracce ematiche, in particolare sull’uscio di un’abitazione pertinente alla locale parrocchia.

Una delle strade interessate, via Cittadella, è una delle vie del borgo antico che in questo mese di festività sono state addobbate per il Natale e frequentate, di sera in sera, da centinaia di visitatori.

Proprio qui, nel borgo antico, pochi minuti dopo la mezzanotte il 118 ha soccorso l’uomo e lo ha trasportato presso il locale ospedale. Per fortuna versa in buone condizioni.

La ricostruzione dell’accaduto è ancora in corso. Col passare delle ore, ha perso quota la prima ipotesi avanzata sul posto, ossia quella di una colluttazione finita nel sangue. Non è escluso, infatti, che l’uomo possa essersi procurato autonomamente le ferite che hanno portato alla copiosa perdita di sangue.

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Cronaca

In auto con la droga, arrestato

La Polizia di Stato ha fermato un 49enne di Lecce già noto alle forze dell’ordine per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio

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La Polizia di Stato ha tratto in arresto un 49enne di Lecce per spaccio di sostanza stupefacente.

In particolare, i poliziotti in servizio di volante durante un posto di controllo hanno fermato un’auto con a bordo tre persone.

Notato nel conducente un evidente stato di nervosismo, i poliziotti i quali hanno proceduto prima alla perquisizione personale, che ha dato esito negativo, poi a quella del veicolo che ha premesso di rinvenire, tra il sedile del conducente e il bracciolo al centro tra i due sedili anteriori, un posacenere di materiale plastico contenente 16 involucri in cellophane di colore bianco, sigillati da nastro di colori differenti, a seconda del peso della sostanza contenuta negli stessi.

All’interno vi era cocaina, per un peso complessivo di grammi 8,7.

L’uomo ha sostenuto che la sostanza era di sua proprietà, mentre uno dei passeggeri ha affermato di conoscere l’uomo in quanto suo fornitore di cocaina.

Alla luce di quanto emerso gli agenti hanno sequestrato la droga e la somma di 130 euro in possesso dell’uomo e probabile provento di spaccio, per poi estendere la perquisizione presso il domicilio del 49enne.

All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti due involucri trasparenti contenenti hashish, per un peso complessivo di grammi 5,2.

In un altro involucro di cellophane la marijuana per 1,2 grammi.

In vari mobili sono stati rinvenuti due bilancini di precisione e materiale atto al confezionamento delle dosi.

Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro e l’uomo è stato accompagnato presso gli uffici della Questura, per il prosieguo degli accertamenti, da cui è risultato già noto alle forze di polizia per reati inerenti gli stupefacenti.

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