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Cronaca

Latitante, si rifugia in riva al mare armato fino ai denti

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Nel pomeriggio del 13 marzo 2021, a conclusione di una complessa attività investigativa, gli agenti della Squadra Mobile di Lecce e i militari del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Lecce, hanno tratto in arresto un pregiudicato di Muro Leccese.


L’uomo, destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari per un residuo di pena da scontare, si era da tempo determinato a far perdere le proprie tracce trovando rifugio in

un appartamento situato nella località marinara di Torre Lapillo, nel comune leccese di Porto Cesareo, dove è stato scovato grazie alle sinergie investigative dei poliziotti e dei militari della Guardia di finanza.

Fatta irruzione nel fabbricato, C.M. (queste le sue iniziali) non ha opposto resistenza alla vista delle forze dell’ordine che – nel frattempo – avevano bloccato tutte le vie di fuga, eseguendo al contempo un’approfondita perquisizione dell’intero appartamento.

Un fabbricato su due livelli, all’interno del quale l’arrestato nascondeva una vera e propria armeria al di sotto del mobile del lavabo della cucina, dove i finanzieri ed i poliziotti, all’interno di una busta di cellophane, hanno scoperto:

– una pistola modello Taurus PT92AFS Cal. 9x21priva di caricatore con matricola

abrasa;

– un caricatore bifilare rifornito con 8 cartucce calibro 9 X 21;

– un caricatore bifilare rifornito con 9 cartucce calibro 9 X 21;

– un revolver calibro 6 priva di matricola avvolto in uno straccio

– una cartuccia calibro 38 Special;

– una scatola contenente 22 cartucce sul cui fondello è impressa la serigrafia “Velo

dog GFL”;

– un involucro di cellophane contenente 10 cartucce calibro 9 X 21,

tutti sottoposti a sequestro.


Inoltre, sul tavolo della cucina C.M. conservava cinque telefoni cellulari, al vaglio dell’attività investigativa, oltre alla somma di 2550 euro in contanti, in banconote di vario taglio, tutti sottoposti a sequestro.

All’esito del predetto rinvenimento l’indagato è stato, in aggiunta all’ordine di carcerazione notificatogli, dichiarato in stato di arresto in flagranza di reato per detenzione di armi clandestine e munizionamento in violazione dell’art. 23 della Legge 110/75 e dell’art. 697

del Codice penale.

Su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, dott. Alberto Santacatterina, l’arrestato – dopo i rilievi di rito – è stato condotto presso la locale Casa Circondariale di Lecce a disposizione dell’autorità giudiziaria.






Cronaca

Narcotraffico da e per il Salento, arrestato latitante

Si tratta del 53enne Antonio Alvaro Montinari, nel 2024 sfuggito alla cattura durante l’operazione che aveva portato all’arresto di  34 persone legate al clan Pepe – Briganti, Gruppo Penza della Sacra Corona Unita

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La Polizia di Stato, in esecuzione alla misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, ha tratto in arresto Antonio Alvaro Montinari, 53 anni di Lendinuso (marina di Torchiarolo, a Brindisi), gravemente indiziato a vario titolo di aver fatto parte di un’associazione finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.

L’uomo, a novembre del 2024, era riuscito a sfuggire alla cattura durante l’operazione di Polizia Giudiziaria che ha portato all’arresto di altre 34 persone.

Grazie a metodologie investigative tradizionali, tipiche ed atipiche, fatte di pedinamenti, servizi di osservazione e analisi di sistemi di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a stringere il cerchio attorno ai luoghi in cui il 53enne aveva trovato appoggio e rifugio.

Nel corso del fine settimana, l’interessato si è recato a prendere un veicolo posto a sua disposizione e che avrebbe dovuto garantirgli spostamenti discreti, ma al suo arrivo ad attenderlo vi erano gli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Lecce che l’hanno bloccato e tratto in arresto.

Montinari, condotto preso la Questura di Lecce, al termine delle formalità di rito è stato accompagnato in carcere, mentre sono in corso approfondimenti sulla rete di favoreggiatori che per ben tre mesi hanno consentito all’indagato di eludere l’arresto.

L’operazione di fine 2024 aveva interessato, tra i principali indagati di rango apicale, anche alcuni esponenti della criminalità organizzata, già condannati per aver fatto parte della Sacra Corona Unita (clan Pepe – Briganti, Gruppo Penza), storicamente radicata nel capoluogo salentino, ma con ramificazioni in diversi centri della provincia.

Le attività investigative hanno avuto origine da una intensa attività di cooperazione internazionale grazie alla quale sono stati acquisiti – per mezzo di Ordini Europei d’Indagine – una serie di chat scambiate dagli indagati attraverso l’utilizzo di piattaforme criptate di comunicazione quali “Encrochat” e “Sky Ecc”, che consentivano lo scambio di messaggi o conversazioni utilizzando criptofonini in grado di cifrare i dati trasmessi ed impedire qualsiasi intercettazione.

Gli investigatori hanno disvelato la presenza di una strutturazione capillare, in cui vi era una precisa ripartizione di compiti tra i sodali, una disponibilità di enormi quantità di denaro contante, telefonini criptati, veicoli dotati di appositi nascondigli oltre che depositi sicuri in cui occultare il materiale illecito.

La caratura degli indagati si è altresì espressa attraverso la capacità di curare rapporti con trafficanti di droga calabresi e altri sodalizi criminali operativi sul territorio nazionale ed all’estero (tra cui albanesi e spagnoli).

Numerosi e ingenti sono stati i sequestri di sostanze stupefacenti in costanza di indagine.

A tal riguardo si segnala l’arresto avvenuto il 7 agosto 2020 di due persone intente a trasportare su un natante, bloccato a ridosso dell’area di Castro, oltre 150 chili di marijuana e 25 kg di hashish provenienti dall’Albania; il 10 giugno 2021, a Napoli, veniva tratto in arresto un altro uomo trovato in possesso di circa 45 chili di cocaina occultata in un doppio fondo di un autocarro specializzato strutturalmente modificato; il 4 giugno 2021 a Lecce veniva arrestato un altro sodale trovato in possesso di 11 chili di eroina occultati in un doppio fondo dell’autovettura ed una pistola. Centinaia di migliaia di euro le somme movimentate in contanti.

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Cronaca

Furti in chiesa. Rubati gli ori della Madonna del Rosario

A darne notizia durante l’omelia, dell’opera scellerata ed empia commessa da sconosciuti, è stato anche don Pino Pedone, parroco della parrocchia.

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Con un comunicato ufficiale il Comitato Festa Madonna SS del Rosario di Vignacastrisi, frazione di Ortelle,esprime sgomento e profondo dispiacere per quanto accaduto presso la nostra parrocchia. Siamo vicini a tutta la cittadinanza per quanto accaduto”.

Lo sgomento è riferito al sacrilego furto occorso in chiesa. Giorni fa, infatti,  si legge in un altro post di un fedele su Facebook: “Un fatto di incredibile gravità è accaduto a Vignacastrisi. Sono stati rubati gli ori della nostra amatissima Madonna del Rosario, evidentemente custoditi in forma insicura. Se n’è avuta notizia ieri sera. Un momento veramente bruttissimo per la nostra comunità, come accadde nel 1962, quando la statua della Beata Vergine prese fuoco”.

A darne notizia durante l’omelia, dell’opera scellerata ed empia commessa da sconosciuti, è stato anche don Pino Pedone, parroco della parrocchia.

Il bottino della refurtiva, frutto negli anni della devozione alla Madonna, sembra si aggiri intorno ad un paio di kg di oro.

Indagano i carabinieri.

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Cronaca

Violento impatto nella notte: due auto ko a Ruffano

Il sinistro all’ingresso del centro abitato sulla via per Casarano

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Incidente stradale a Ruffano nella tarda serata di ieri.

Due vetture si sono scontrate sulla via per Casarano, all’incrocio con via San Nicola.

Con tutta probabilità la causa del sinistro è stata una mancata precedenza. Le due macchine scontratesi sono una Renault Clio ed una Lancia Y. Entrambe non marcianti, a causa dell’impatto, sono state portate via da un carro attrezzi.

Per i coinvolti per fortuna nessuna conseguenza rilevante: in ospedale solo per accertamenti.

Prima che le forze dell’ordine riaprissero al regolare transito veicolare, si è reso necessario anche un intervento di pulizia stradale.

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